Chi è Tommaso Buti, l’italiano graziato da Trump  

(Adnkronos)

C’è anche l’italiano Tommaso Buti tra le persone che hanno ricevuto la grazia da Donald Trump che si appresta a lasciare la Casa Bianca. “Il presidente Trump ha concesso la grazia totale a Tommaso Buti. Buti è un cittadino italiano e un imprenditore rispettato”, si legge nella nota diffusa dalla Casa Bianca, in cui si sottolinea che “non è stato condannato negli Stati Uniti”.

Buti, Tommy per gli amici del jet set internazionale, è un imprenditore fiorentino della ristorazione e degli orologi di lusso, noto anche per aver fondato nel 1995 a New York la catena dei Fashion Cafè con partner come Claudia Schiffer e Naomi Campbell. Il modello venne poi replicato a New Orleans, Londra, Manila, Mexico City e Barcellona. E’ proprio per il fallimento di questa catena e per il mancato pagamento di creditori che Buti fu arrestato in Italia a fine 2000 su richiesta della magistratura di New York per riciclaggio e truffa aggravata. Ma l’imprenditore non è mai stato estradato negli Stati Uniti.

Le cronache, più che sui reati che avrebbe commesso e per i quali ha ottenuto la grazia da Trump, sono ricche dei suoi flirt e delle love story con donne famose e bellissime. Ma anche per le sue amicizie con Flavio Briatore e Adrian Mutu. Oltre all’ex moglie Daniela Pestova, ex Miss Universo dal quale ha avuto un figlio, a Buti sono state accostate dal gossip Claudia Galanti, Beatrice Borromeo, Rita Rusic, Manuela Arcuri, Martina Stella, Anna Falchi e Luisa Corna.

In Italia, Buti è stato condannato dal Tribunale di Firenze a cinque anni e dieci mesi di carcere per bancarotta fraudolenta per distrazione per il fallimento della “Sfere”, una società che avrebbe dovuto fornire consulenza e progettazione per gli orologi a marchio “TB Buti”, e infedele dichiarazione dei redditi nel 2012, 2013 e 2015. Per l’accusa non avrebbe dichiarato redditi per oltre 2,3 milioni di euro.

La società “Sfere” è stata fondata nel 2010 e dichiarata fallita nel 2016. Proprio allora è iniziato l’intervento della guardia di finanza, che ha aspettato Buti al ritorno da Parigi con un provvedimento del gip che ne ordinava gli arresti domiciliari. A provocare lo scoperto sarebbero state le spese dei fratelli Buti che avrebbero usato i soldi della società a uso personale e ai quali si imputa di aver sottratto alle casse dell’azienda circa 3 milioni di euro dal 2011 al 20915. L’accusa cita vacanze in resort super lussuosi, i noleggi di macchine costosissime, decine di migliaia di euro puntati in una sala scommesse di Sesto Fiorentino e tutto quanto contribuisce a uno stile di vita al massimo del lusso.