Bruno Tabacci, leader di ‘Centro democratico’, è andato a Palazzo Chigi ma non ha visto il premier. Come pontiere di Giuseppe Conte sta lavorando in queste ore a caccia di ‘responsabili’ per dar vita a un gruppo parlamentare di stampo centrista che garantisca la sopravvivenza del governo in vista di un progetto politico di più ampio respiro con punto di riferimento lo stesso premier.
Mercoledì in Aula, per il voto sulla Relazione sulla Giustizia del ministro Alfonso Bonafede, ci sarà “una prova di fuoco, lì si vedrà. Io penso che c’è la possibilità di allargare la maggioranza, ma passa attraverso un governo nuovo. Per togliere qualsiasi equivoco, ritengo che il presidente Conte è l’unico punto di equilibrio di questa coalizione. L’alternativa sono le elezioni: se la maggioranza non c’è si va al voto” ha detto Tabacci, lasciando Palazzo Chigi dove, ha puntualizzato, “non ho visto Conte, ma ho incontrato il ministro degli Esteri Di Maio”.
Per Tabacci, dunque, “un rimpasto non basta”, la soluzione passa dal Conte ter. “Per concludere la crisi è necessario aprire a un ventaglio di forze più ampio – ha detto – Renzi al Senato ha fatto un discorso di rottura, ma credo che in Iv ci siano posizioni più concilianti. E poi c’è l’area dei liberal-democratici di Fi”, ha osservato prima di allontanarsi a piedi.