Lombardia Zona arancione, braccio di ferro Fontana-Speranza 

(Adnkronos)

La Lombardia non ha “mai sbagliato a dare i dati, non abbiamo mai rettificato, ma abbiamo dato una risposta all’Iss che chiedeva un’implementazione dei dati”. Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana respinge le accuse che imputano alla regione da lui guidata l’errore che ha portato la Lombardia in zona rossa per una settimana. “C’è sempre stata disponibilità verso il governo però fino a un certo punto: quando veniamo accusati ingiustamente non ci stiamo più”. “Non riconoscerò mai un fatto che non è vero, non ammetterò mai che ci sia stato un errore nella comunicazione dei dati”, aggiunge in conferenza stampa.

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Parlando dei risarcimenti danni che alcune categorie hanno annunciato di voler chiedere, Fontana annuncia poi che “alla prossima riunione della Conferenza delle Regioni avanzerò al governo la richiesta che nell’ambito del prossimo scostamento autorizzato dal Parlamento venga inserita esplicitamente una somma che equivale a quello che è stato il danno che le nostre categorie hanno subito”.

“Se da domani la Regione Lombardia è in zona arancione lo deve esclusivamente al fatto che noi abbiamo contestato i conteggi fatti dal governo. Ancora prima che venisse firmata l’ordinanza del ministro Speranza sulla zona rossa, io avevo iniziato a contestare i calcoli come ci sono fosse una inaccettabile discrasia tra i dati reali rispetto a quello che sembrava dovesse essere l’Rt”, aggiunge in conferenza stampa Fontana. “Io non diedi l’assenso sull’ordinanza e sulla collocazione e chiesi un confronto per valutare le motivazioni di questa discrasia”, ricorda il presidente della Regione Lombardia che si dice “indignato per le false notizie che sono offensive ne confronti della Lombardia e delle persone che ci lavorano”.

Subito dopo la presentazione del ricorso “è iniziato un confronto tra i tecnici dell’assessorato alla sanità e i tecnici dell’Istituto superiore di sanità e qui nasce il vero problema: a un certo punto tutti si sono resi conto della presenza all’interno dell’algoritmo di qualcosa che non funzionava. Sono i tecnici dell’Iss parlando con i nostri che hanno chiesto di valorizzare alcuni dati su loro richiesta”, spiega Fontana. “Questa è la ricostruzione storica, la situazione reale che noi saremo pronti a dimostrare in qualunque sede”, conclude il presidente della Regione Lombardia che a chi gli chiede se c’è un problema nell’algoritmo che calcola l’Rt risponde: “E’ molto probabile, ma non è un problema che riguarda noi ma riguarderà l’Istituto di superiore di sanità. Io mi preoccupo per le conseguenze che ha l’algoritmo sulla Regione Lombardia, poi se ci sono altre regioni che hanno subito dei vantaggi o degli svantaggi non ne ho la più pallida idea e non mi interessa”.

Speranza – Dal canto suo, il ministro della Salute Roberto Speranza sottolinea che “la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione. Senza l’ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione. Questa è la semplice verità. Il resto sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno. Soprattutto a chi le fa”.

Rezza – “La Cabina di regia composta da Iss, ministero della Salute e rappresentati delle Regioni, si è riunita per il monitoraggio dell’andamento epidemiologico dal quale è emerso che erano presenti alcune incongruenze nei dati della Regione Lombardia. La Regione stessa ha poi corretto rinviando il file il 20 gennaio. Questo ha permesso di ricalcolare l’Rt e di ricollocare la Lombardia in zona arancione”, ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in un videomessaggio del ministero.