Fisco, cartelle esattoriali: arriva nuova rateizzazione 

(Adnkronos)

I contribuenti che alla fine del 2019 sono decaduti da una delle tre rottamazioni delle cartelle e che hanno delle dilazioni pregresse scadute, possono chiedere una nuova rateizzazione senza essere obbligati a pagare prima le quote pregresse. Lo ha confermato, scrive laleggepertutti.it, l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Chi all’8 marzo, data in cui è entrato in vigore il decreto Cura Italia, era incappato in una rateizzazione scaduta può ottenere un’ulteriore dilazione del debito residuo senza dover pagare prima le rate scadute.

Lo stesso vale per i contribuenti decaduti dalle prime due rottamazioni degli affidamenti. Ecco perché l’agevolazione interessa tutti i debitori che alla fine del 2019 rimanevano fuori dalla sanatoria.

Basterà presentare la richiesta entro la fine del 2021. Non tanto perché c’è un termine stabilito quanto per accedere all’allungamento a dieci rate non pagate della clausola di decadenza dal beneficio del termine. Va ricordato che le domande presentate da qui al 31 dicembre danno la possibilità di ottenere l’aumento da 60mila a 100mila euro del limite di debito oltre il quale comprovare lo stato di difficoltà. Significa, appunto, che in questo modo il contribuente può scegliere il numero delle rate mensili entro un massimo di 72.

Per la maxi-rateazione a 10 anni, bisogna presentare la documentazione relativa all’Isee per le persone fisiche o all’indice di liquidità per le imprese in contabilità ordinaria.