Vaccino Astrazeneca, stop in Sudafrica: il punto  

(Adnkronos)

Le autorità sudafricane hanno deciso di sospendere la somministrazione del vaccino anti-Covid di Astrazeneca-Oxford per gli effetti ridotti sulla variante di coronavirus che circola nel Paese africano.

Secondo i dati resi noti dal ministero della Sanità di Pretoria, il vaccino Astrazeneca avrebbe un’efficacia di appena il 22% contro infezioni di natura lieve o moderata. 

RICCIARDI – La decisione che “preoccupa senza dubbio, nell’attuale contesto della pandemia”. A dirlo all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica, che però spiega: “C’è un aspetto positivo perché, come hanno spiegato da Oxford, la tecnologia consente di correggere il tiro”. In ogni caso, “si tratta di un’ulteriore prova del fatto che noi dobbiamo fare quanto prima per vaccinare ed evitare l’arrivo di queste varianti. Insomma: la notizia cattiva è che certamente queste mutazioni virali sono da monitorare e ci preoccupano. La notizia buona è che comunque le tecnologie di produzione dei vaccini di oggi ci consentano di attuare i necessari aggiustamenti per renderli efficaci anche sulle varianti”, conclude Ricciardi.

REGNO UNITO – Intanto dalle pagine del Telegraph da Nadhim Zahawi, sottosegretario responsabile per la campagna di vaccinazione nel Regno Unito, ha invitato tutti i cittadini ad avere “fiducia nel vaccino Oxford-Astrazeneca, nonostante le evidenze scientifiche che indicherebbero una sua minore efficacia contro la variante sudafricana del coronovirus. I vaccini impiegati in Gran Bretagna, “funzionano bene contro le viarianti del Covid-19 attualmente dominanti nel Regno Unito”, scrive Zahawi in un intervento sul quotidiano inglese.

DI LORENZO (IRBM) – Secondo quanto annunciato nei giorni scorsi da Astrazeneca un nuovo vaccino in grado di proteggere anche contro la variante sudafricana potrebbe essere pronto per l’autunno.

Ma intanto Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia (Roma), la società che insieme all’università di Oxford ha messo a punto il terzo vaccino anti-Covid approvato in Ue e che oggi collabora con AstraZeneca, in un’intervista a ‘La Stampa’ ha chiarito che contro la minaccia varianti di Sars-CoV-2, servono “circa 3 settimane” per aggiornare il vaccino, “Anche se al momento il problema non esiste – puntualizza – Le varianti vanno monitorate e sottoposte a test specifici, ma non c’è evidenza che richiedano modifiche dei vaccini”. Quanto alla variante sudafricana, “una variante deve diventare predominante prima di impensierire – fa notare – Poi servono studi lunghi, di mesi, per stabilire se supera il vaccino. Il resto sono chiacchiere”.