Governo, Berlusconi: “Con Draghi senza interessi di parte”  

(Adnkronos)

“Circostanze eccezionali richiedono risposte eccezionali. Impongono alla classe dirigente del Paese di mettere da parte le distinzioni, gli interessi di parte, i calcoli politici o elettorali e di dare una risposta di alto profilo, adeguata alla gravità della situazione”. Silvio Berlusconi spiega, in un’intervista a Repubblica, il sostegno di Forza Italia ad un Governo a guida Draghi, precisando che “il momento è davvero gravissimo, per l’Italia e per il mondo intero, certamente è la fase storica peggiore dopo la Seconda Guerra mondiale. Le persone continuano ad ammalarsi e a morire di Covid e a questo tragico costo umano si aggiunge un drammatico costo sociale ed economico per il lavoro, per le imprese, per le attività produttive”.

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“Di fronte a tutto questo – afferma il cavaliere – non era pensabile una prosecuzione dell’esperienza precedente, né un suo allargamento. Occorreva qualcosa di totalmente nuovo, una soluzione autorevole intorno alla quale l’intero Paese potesse riconoscersi. Sono stato il primo ad invocarlo, nelle scorse settimane, mentre la crisi politica si trascinava. Come avevo suggerito, la saggezza del presidente Mattarella ha individuato la sola strada adeguata al momento”.

“Posso dire – aggiunge il presidente di Forza Italia – che in tutte le sedi nazionali e internazionali ho visto in Draghi una persona misurata, garbata, affabile, rispettosa dei ruoli, di grande cultura e di grande capacità nel gestire le situazioni complesse. Non si è mai tirato indietro quando gli abbiamo chiesto di guidare in momenti difficili prima la Banca d’Italia e successivamente la Bce. In quella veste avrebbe salvato l’Euro e in particolare il nostro Paese. Credo, per antica abitudine di imprenditore, di avere una certa capacità di valutare le attitudini delle persone. Su Draghi non mi sono mai sbagliato. E sono certo di non sbagliare neppure questa volta”.

“Questo non è un governo tecnico – puntualizza Berlusconi – è un governo di unità nazionale per fronteggiare l’emergenza. I governi tecnici in passato hanno dimostrato di non avere il polso della realtà del Paese. Per questo auspico un giusto equilibrio di competenze tecniche e di rappresentanza politica. Ma soprattutto suggerirò al presidente Draghi di tenere conto delle indicazioni dei partiti, come è giusto, ma di decidere sulla base di un solo criterio: la qualità”. Quanto al coinvolgimento dei leader, prosegue, “non ne vedo l’utilità, e non credo che questo renderebbe né più stabile né più efficiente l’azione di governo. Abbiamo bisogno di ministri che si occupino a tempo pieno del loro dicastero, i leader politici hanno una responsabilità diversa”.

“Quando ho indicato la strada dell’unità delle migliori energie del Paese come unica soluzione possibile – dice ancora il cavaliere – ho espresso l’auspicio che tutto il centrodestra condividesse la scelta di privilegiare la salvezza della nazione rispetto all’interesse di parte. Sono contento che un grande partito come la Lega abbia maturato questa scelta. Non so se definirla una svolta, in fondo la Lega ha già governato con i Cinque Stelle, ma è certamente un atto di saggezza che anche in Europa sarà apprezzato”. A proposito dell’ala più ortodossa del M5S, che non ritiene compatibile la loro presenza al governo con Fi, Berlusconi risponde: “Credo che dimostrazioni di infantilismo politico come queste non meritino neppure un commento. Piuttosto, direi che spiegano il declino di quel Movimento. Del resto, questa non è un’alleanza con i 5S, che per noi sarebbe inconcepibile. È la risposta ad un’emergenza. Immagino che anche i più consapevoli tra loro se ne rendano conto”.

Riguardo il rifiuto di Giorgia Meloni a sostenere Draghi, Berlusconi afferma che “mi pare che la signora Meloni si sia espressa in modo chiaro e definitivo. Ne prendo atto, con rispetto e con rammarico, perché l’apporto di tutte le forze responsabili sarebbe stato importante. Come ho detto tante volte, il centrodestra è una coalizione plurale fra forze politiche diverse per cultura, per riferimenti internazionali, per stile politico. Non siamo lo stesso partito e siamo reciprocamente autonomi. Ci uniscono idee importanti per il futuro del Paese e una buona prassi di governo nelle regioni e nei comuni. Tutto questo non verrà meno, come non si è rotta la coalizione all’epoca del primo governo Conte. Allora noi, dall’opposizione, abbiamo assicurato il sostegno parlamentare sui temi propri del centrodestra. Sono certo che il partito di Giorgia Meloni anche questa volta farà altrettanto”.

Con riferimento alla riforma della legge elettorale, “ora è prematuro parlarne – conclude – e le priorità sono certamente altre. Il Covid affligge il Paese, molte aziende sono sull’orlo della chiusura, milioni di posti di lavoro sono in pericolo. Il nuovo governo nasce per occuparsi di questo”.