Recovery, via libera Parlamento Europeo: Lega vota sì  

(Adnkronos)

Via libera a grande maggioranza da parte del Parlamento Europeo al regolamento sulla Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu. Lo annuncia il presidente David Sassoli, aprendo i lavori odierni della plenaria a Bruxelles. Su 685 votanti, 582 hanno votato a favore, 40 contro e 69 si sono astenuti.

Il gruppo Identità e Democrazia si spacca in tre. I ‘sovranisti’ o nazionalisti che dir si voglia si dividono tra favorevoli, contrari e astenuti per linee geografiche, secondo i rispettivi interessi nazionali. Tra i favorevoli al regolamento ci sono tutti i 28 eurodeputati della Lega, incluso Vincenzo Sofo, noto per il legame sentimentale con Marion Maréchal-Le Pen. Ha votato a favore anche l’ex leghista pugliese Andrea Caroppo, oggi tra i Non Iscritti (a favore anche i Cinquestelle e pure i quattro ex M5S passati nei Verdi, oltre agli eurodeputati italiani dell’S&D, di Renew Europe e del Ppe; astenuti i parlamentari di Fdi, come annunciato ieri da Carlo Fidanza).

Tornando al gruppo Identità e Democrazia, che è presieduto da Marco Zanni della Lega, hanno votato contro il regolamento (40 in tutto i contrari) i nazionalisti dei Paesi del Nord o dell’Europa Centrale, notoriamente poco favorevoli ad aiutare i cugini del Sud.

Sono contrari i tedeschi di Alternative Fuer Deutschland (l’eurodeputato veneto della Lega Gianantonio Da Re ha detto all’Adnkronos che quando se ne andranno dal gruppo farà una “festa con le giostre in piazza”), i due deputati del Perussuomalaiset (i Veri Finlandesi), gli austriaci del Fpoe, Peter Kofod del Danske Volkeparti danese, il ceco Hines Blasko di Svoboda a přímá demokracie (Libertà e Democrazia Diretta), i belgi fiamminghi del Vlaams Belang, l’olandese Marcel De Graaff del Partij voor de Vrijheid (Partito della Libertà), l’estone Jaak Madison del Eesti Konservatiivne Rahvaerakond (Partito Popolare e Conservatore Estone).

La seconda delegazione del gruppo Id, quella francese del Rassemblement National, che conta 23 eurodeputati, si è schierata compatta per l’astensione. I motivi li ha spiegati ieri in aula il lionese Jean-Lin Lacapelle. Tra l’altro, ha spiegato, la Francia è tra i principali contributori di Next Generation Eu, ma riceve poche risorse rispetto ad altri Paesi. Si sono astenuti, come detto, anche gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, in primis il capodelegazione Carlo Fidanza e il copresidente dell’Ecr Raffaele Fitto. Astenuto anche il grosso del gruppo della Sinistra Gue/Ngl (non conta neanche un italiano).

Nessun eurodeputato italiano ha votato contro: l’Italia è il primo beneficiario di Next Generation Eu. Anche nell’Ecr, il gruppo dei Conservatori e Riformisti di cui fa parte Fdi, si notano divisioni per linee nazionali, che non sono infrequenti nei gruppi parlamentari europei: i polacchi del Pis hanno votato a favore, mentre quelli spagnoli della destra di Vox si sono astenuti. Dopo l’Italia, la Spagna è il secondo beneficiario di Next Generation Eu.