Berlusconi, infortunio domestico a ‘Villa Grande’   

(Adnkronos)

Silvio Berlusconi è rientrato a Milano ieri sera a causa di una “caduta accidentale occorsa nella sua residenza romana che gli ha procurato una contusione al fianco“. Lo riferisce lo staff del leader azzurro, spiegando che il Cav si è quindi recato “presso la Clinica ‘La Madonnina’ per gli accertamenti del caso e dove ha trascorso la notte”. Ed “è stato dimesso questa mattina”.

Un infortunio domestico, si dice in questi casi. Silvio Berlusconi ieri è inciampato su di un gradino di ‘Villa Grande’, l’ex dimora di Franco Zeffirelli diventata il nuovo quartier generale romano di Forza Italia. Il Cav non avrebbe visto lo scalino e così ha perso l’equilibrio ed è crollato a terra.

Da qui la necessità, una volta rientrato a Milano in serata, di fare gli accertamenti dovuti. Secondo fonti azzurre non ci sarà bisogno di nuovi esami dopo la caduta ma il leader azzurro resterà a Villa San Martino. Non è la prima volta che il presidente di Fi si infortuna: la sua storia politica si è sempre intrecciata a problemi di salute e malattie, con periodi più o meno lunghi di convalescenza e guarigioni.

Ogni acciacco fisico è stato puntualmente dato in pasto ai media, in nome di quel principio caro a un comunicatore come Berlusconi, che il ‘corpo’ esibito gioca un ruolo di primo piano in politica, anche come ‘acchiappa’ consensi. Tra le ‘sfide superate’ dall’ex premier c’è quella molto complicata e dolorosa di un tumore alla prostata per cui fu venne operato nel ’97 in gran segreto al San Raffaele. E’ stato poi lo stesso Cavaliere a raccontarlo in una intervista nel 2000 (”Ero convinto di avere un male incurabile, invece, per fortuna, il male era localizzato ed è stato possibile combatterlo”).

Tanti nella vita di Berlusconi gli stop dovuti a problemi di salute. Dal malore in diretta tv nel 2006 durante un comizio alla kermesse dell’allora Casa delle libertà, al ricovero per la positività al Covid dell’estate scorsa. A Montecatini il leader forzista sviene e si accascia sul palco, ma si riprende poco dopo, rifiutando l’ambulanza. Poi resterà al San Raffale per 2 giorni in osservazione. La sera del 13 dicembre 2009 in televisione arrivano le immagini del volto del Cav insanguinato a seguito di una ‘statuina’ del Duomo lanciata a breve distanza da Massimo Tartaglia, arrestato per lesioni pluriaggravate. Il bollettino medico parlerà di una ferita lacero-contusa con frattura del setto nasale e due denti lesi, di cui uno superiore fratturato e prognosi di 20 giorni: lascerà l’ospedale il 17 dicembre.

Berlusconi ha sofferto più volte di uveite, una fastidiosa infezione che colpisce gli occhi: viene ricoverato una prima volta nel 2013, sempre al San Raffaele di Milano, e una seconda nel 2014. Famosa la foto che lo ritrae al Senato con occhialoni neri: sarà costretto a indossarli per qualche settimana durante il giorno come protezione dalla luce.

Nel 2016 lo attende quello che lui definirà una ”prova molto dolorosa”: l‘operazione a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica ancora una volta al San Raffaele. Nel giorno dell’intervento conquistano i media le lacrime della compagna di allora, Francesca Pascale, che piange con un fazzoletto in mano, affacciata da una finestra del sesto piano dell’edificio D dove era degente il Cav.

Nel novembre 2019 il leader forzista viene ricoverato alla clinica ‘La Madonnina’ dopo una caduta a Zagabria, dove era impegnato nei lavori del congresso del Ppe: solo una contusione e tanto spavento perché in un primo tempo si era temuta una frattura del femore. Nell’aprile dello stesso anno Berlusconi affronta una nuova operazione, stavolta per un’occlusione intestinale: sarà dimesso dopo alcuni giorni.

Il 2020 del Cav sarà segnato dal Covid: il 2 settembre, dopo il soggiorno estivo a Villa La Certosa in Sardegna, risulta positivo e due giorni più tardi viene ricoverato al San Raffaele per un inizio di polmonite bilaterale: lascerà l’ospedale milanese dieci giorni dopo, il 14 settembre. “E’ stata la prova più pericolosa della mia vita, ho pensato di morire, ma anche questa volta l’ho scampata”, scherza al momento delle dimissioni ma la convalescenza sarà lunga. Il 14 gennaio scorso ennesimo pit stop, all’ospedale specializzato del Principato di Monaco per uno scompenso cardiaco a Nizza, nella villa della primogenita Marina in Provenza, suo buen retiro per il soggiorno post Covid.

Al fianco dell’ex premier c’è sempre il medico personale, Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e rianimazione del San Raffaele. Famose le parole di Zangrillo ”beva subito” del novembre 2013 sul palco del Consiglio Nazionale del Pdl quando dopo un’ora e mezzo di comizio, il Cav affaticato si aggrappa al leggio per un calo di pressione: in quell’occasione il medico salì sul palco per aiutarlo a riprendersi. Ieri, l’incidente domestico a ‘Villa Grande’ per non aver visto un gradino che porta al salotto della sua nuova residenza capitolina ancora poco conosciuta.