Italiana uccisa a Santo Domingo, restano in carcere i tre indagati  

(Adnkronos)

Restano in carcere i tre indagati per la morte di Claudia Lepore la donna italiana uccisa a Santo Domingo. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Higuey, Bethama Del Carmen Conce Polanco, ha applicato la misura cautelare massima consentita, quella del permanenza della custodia cautelare in carcere, in tre diversi istituti detentivi.

“Un’udienza durata quasi tre ore, oltre alle due di attesa, che hanno visibilmente alimentato la tensione in aula – spiegano gli avvocati Enrico Aimi e Giulia Giusti, legali della famiglia Lepore – Non sono mancati colpi di scena, tra questi il più eclatante, la chiamata in correità, da parte di Antonio Lantigua, detto El Chino, di altro protagonista, insieme a lui, del delitto, del quale ha fatto il nome. Lo stesso ha riferito di non conoscere Jacopo Capasso e che Ilaria Benati è estranea al delitto”.

Toccherà alla Procura della Repubblica di Higuey, spiegano i legali, decidere se intraprendere una strada investigativa anche in questa nuova direzione o se, alla luce degli atti sinora acquisiti, questa possa considerarsi come un semplice tentativo di depistaggio.

Il giudice per le indagini preliminari non ha accolto le tesi delle difese e ha parlato di elementi di prova sufficienti a mantenere la misura detentiva, concedendo un termine di tre mesi alla Procura per rassegnare le conclusioni e formulare un capo d’accusa definitivo.

I parenti di Claudia Lepore si sono detti molto soddisfatti per l’esito dell’udienza e per la professionalità dei legali sul posto. “Si conferma centrale quando avevamo evidenziato come difensori fin dall’inizio – commentano gli avvocati Aimi e Giusti – le prove devono essere ricercate nei computer, nei telefonini, nei conti correnti e tra le carte di Claudia. Siamo sempre più convinti che il movente sia di carattere economico. Una fine terribile per la povera donna, forse per pochi spiccioli”.