Governo Draghi, aree Pd tutte in squadra: ma c’è caso donne 

(Adnkronos)

Al buio. Per giorni. E tante illazioni tra i parlamentari sulle presenze nella squadra Draghi. O meglio sulle assenze e le possibili conseguenze sugli equilibri interni al Pd. Tutto archiviato stasera con l’ufficialità della lista dei ministri. La delegazione dem è ben rappresentata, tutte le ‘anime’ del partito ci sono con due importanti riconferme e una new entry di peso. Torna alla Difesa, Lorenzo Guerini, punto di riferimento della corposa componente -soprattutto nei gruppi parlamentari- di Base Riformista. Torna alla Cultura (anche se ‘perde’ il Turismo) Dario Franceschini. Entra alla guida di un ministero pesante e significativo per i dem, ovvero il Lavoro, il vicesegretario Andrea Orlando.

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C’è però un’assenza. Quella della componente femminile. Quella del Pd, insieme a Leu (che conta però solo un nome, Roberto Speranza alla Sanità) è l’unica tutta al maschile a differenza di Fi, Lega e Iv. “Non riesco a capacitarmi! Neanche una donna del mio partito”, scrive su Twitter la senatrice dem Valeria Fedeli.

“Buon lavoro al Governo Draghi che dovrà affrontare sfide complesse. Difficile però nascondere l’amarezza: nessuna ministra del Partito Democratico. La competenza delle donne e la giusta rappresentanza nelle istituzioni fanno bene al Paese. Preoccupa che il nostro partito non l’abbia ancora capito”, è il post su Facebook di Laura Boldrini.

Una ‘mancanza’ che Nicola Zingaretti si impegna a colmare. Via social il segretario ha preso l’impegno di assicurare l’equilibrio di genere nelle nomine del sottogoverno che ci saranno nei prossimi giorni: “Nella selezione della componente del Pd nel governo questo nostro impegno non ha trovato rappresentanza. Pur rispettando i criteri di autonomia dei ruoli farò di tutto perché questo si realizzi nel completamento della squadra di governo”.

Quanto alla composizione della squadra che, sottolinea Zingaretti, il premier ha stilato nella sua “autonomia”, c’è l’appoggio convinto dei dem. “Buon lavoro al nuovo Governo Draghi che sosterremo con lealtà e convinzione. Auguri alla sua squadra scelta in piena autonomia dal Presidente”, scrive ancora Zingaretti su Fb.

“Ora riprendiamo il cammino con impegno per fermare la pandemia e promuovere investimenti per creare lavoro, rilanciare la scuola, rafforzare la sanità e le reti sociali”, aggiunge.

Mentre Dario Franceschini condivide la scelta sullo spacchettamento: “Grazie al Presidente Mattarella e al Presidente Draghi. Cercherò di onorare al meglio la fiducia, lavorando perché la Cultura italiana sia il motore della ripartenza del Paese. Giusta scelta un ministero per il solo Turismo, così colpito dalla crisi. Buon lavoro a Massimo Garavaglia”, scrive su twitter.