Governo Draghi ha giurato, ora il primo Cdm 

(Adnkronos)

Inizia ufficialmente l’era Mario Draghi. Poco prima delle 12 il nuovo presidente del Consiglio ha giurato al Quirinale leggendo la tradizionale formula di rito di fronte al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione”. Subito dopo hanno iniziato a giurare i ministri. A scandire le fasi del giuramento per la verbalizzazione il segretario generale della Presidenza delle Repubblica, Ugo Zampetti. Nessuna stretta di mano, solo un saluto finale con gli auguri di rito. Terminata la cerimonia, ministri nel Salone dei Corazzieri per la foto di rito con il Presidente della Repubblica e il premier.

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Draghi a Chigi da Conte

Ricevuti gli onori militari nel cortile del Quirinale, Draghi ha quindi lasciato la sede della Presidenza della Repubblica per dirigersi a Palazzo Chigi, dove è stato ricevuto dal picchetto d’onore. Alle 13.15, dunque, l’attesa cerimonia della campanella a sancire il passaggio di consegne fra il nuovo presidente del Consiglio e Giuseppe Conte. Picchetto d’onore per il premier uscente, che ha lasciato Chigi fra gli applausi dei dipendenti del palazzo.

Prima cerimonia dell’era Covid

Quella di oggi è una cerimonia sui generis, studiata per garantire il rispetto delle norme richieste dall’emergenza epidemiologica. Ministri nel Salone delle feste quindi, ma non nella solita tribunetta, seduti invece a distanza e naturalmente tutti con mascherina. Impossibile la presenza di familiari e parenti e ovviamente di giornalisti, fotografi e cameramen, con la possibilità di seguire la cerimonia in streaming. Ingressi anticipati per le procedure anti-Covid, per il tampone che è stato fatto all’ingresso alla compagine di governo. Prima ad arrivare la ministra leghista per le disabilità, Erika Stefani, ultima a varcare il portone del Colle la ministra dell’università Cristina Messa.

Il rispetto delle norme anti-pandemia introduce una novità nella cerimonia del giuramento: dopo il presidente del Consiglio e tra un ministro e l’altro sanificata la penna con la quale il premier e i titolari dei vari dicasteri firmano i vari documenti. Presidente della Repubblica, del Consiglio e ministri tutti con mascherina durante il giuramento: la distanza non consente infatti di togliere il dispositivo di sicurezza, come ad esempio quando il Capo dello Stato e il premier hanno rilasciato le loro dichiarazioni alla stampa.

Cdm alle 14, prima i tamponi

Il primo Consiglio dei ministri del governo Draghi si terrà alle ore 14 a Palazzo Chigi, dopo il passaggio di consegne tra i due premier e la cerimonia dello scambio della campanella. E, curiosità, a quanto apprende l’Adnkronos prima del Cdm che darà inizio al nuovo corso tutti i ministri verranno sottoposti a tamponi rapidi antigenici. Solo all’esito dei tamponi, potranno accedere alla sala del Consiglio dei ministri.

La squadra di Draghi: chi sono i ministri

23 i ministri a comporre il nuovo esecutivo, 8 tecnici e 15 politici così ripartiti: 4 del M5S, 3 del Pd, 3 di Forza Italia, 3 della Lega, uno per Leu e uno per Italia Viva. Draghi ha sciolto ieri sera la riserva salendo al Quirinale e rendendo poi noti i nomi della squadra che lo accompagnerà per tutta la durata dell’incarico.

Per il M5S, Federico D’Incà torna ai Rapporti con il Parlamento e Luigi Di Maio viene confermato alla Farnesina. Mentre Stefano Patuanelli ‘migra’ dal Mise all’Agricoltura e Fabiana Dadone dalla pubblica amministrazione alle Politiche giovanili.

Tre i ministri dem, due conferme con Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini alla Cultura (ma ‘perde’ il Turismo). New entry Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, come ministro del Lavoro. Tre anche i ministri in quota Lega: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico, Erika Stefani al ministero per le politiche della disabilità e Massimo Garavaglia al Turismo. Anche per Forza Italia la delegazione è composta da tre ministri: Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione, Mara Carfagna al Sud e Maria Stella Gelmini agli Affari regionali. Leu vede confermato Roberto Speranza alla Salute. Per Italia Viva torna al governo Elena Bonetti nello stesso ruolo del Conte 2 ovvero Famiglia e Pari opportunità.

C’è poi la componente tecnica. Come prevedibile, il dicastero dell’Economia, che ha la regia del Recovery plan, viene affidato a Daniele Franco, fino a ieri direttore generale di Bankitalia e uomo di fiducia di Draghi. All’Interno viene confermata Luciana Lamorgese, alla Giustizia Marta Cartabia, ai Trasporti Enrico Giovannini. Mantiene lo spacchettamento del Miur, voluto da Giuseppe Conte, affidando l’Istruzione a Patrizio Bianchi e l’Università a Cristina Messa. Alla Transizione ecologica, il ministero chiesto a gran voce da Grillo, Roberto Cingolani, mentre Vittorio Colao, altro nome che ha fatto parte della task force dell’esecutivo precedente ritorna, da titolare dell’Innovazione tecnologica.