Cassazione: “Carola Rackete rispettò l’obbligo di soccorso” 

Cassazione: Carola Rackete rispettò l'obbligo di soccorso

(Fotogramma)

Pubblicato il: 20/02/2020 14:53

Carola Rackete ha adempiuto alle disposizioni sul salvataggio in mare e per questo “è corretta” la decisione del gip di Agrigento che non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch. E quanto scrivono i giudici della terza sezione penale della Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 17 gennaio confermavano la decisione del gip di Agrigento che aveva rimesso la comandante della nave approdata a Lampedusa forzando il blocco della Guardia di Finanza, urtando l’imbarcazione dei militari e finendo poi in manette subito dopo l’approdo.

Per i giudici di piazza Cavour “l’obbligo di prestare soccorso non si esaurisce nell’atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare, ma comporta l’obbligo accessorio e conseguente di sbarcarli in un luogo sicuro”. Per questo motivo la Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura, dando così ragione alla gip di Agrigento Alessandra Vella, che non aveva convalidato l’arresto di Carola Rackete, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, di cui era accusata la donna. Secondo i giudici della Cassazione inoltre “le navi della guardia di finanza sono certamente navi militari, ma non possono essere automaticamente ritenute anche navi da guerra”.