Zaia-Di Lorenzo, botta e risposta su vaccini e truffe

(Adnkronos)

Luca Zaia replica al presidente della Irbm di Pomezia, Piero Di Lorenzo, che ha ammonito il governatore contro il rischio di truffe sull’acquisto di vaccini anti Covid, criticando l’iniziativa del Veneto – “Anche a Totò hanno offerto il Colosseo…”, aveva detto oggi Di Lorenzo. Dura la risposta il presidente della Regione Veneto: “Non so chi sia questo signore e lo invito a dire quali sono le sue fonti, le nostre sono verificabili e verificate. Ma, la partita non è chiusa, vedremo alla fine… questo signore potrebbe anche doversi scusare per le sue accuse”.

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“Nelle ultime 24 ore – ha aggiunto Zaia – i positivi in Veneto sono stati 492 su 39.030 tamponi fatti, per un’incidenza dell’1,26%, mentre in Italia l’incidenza è del 4%. Abbiamo quindi un’incidenza bassissima con ormai 50 giorni di calo ininterrotto dopo l’apice del 31 dicembre scorso”. Zaia ha poi ricordato che “abbiamo avuto un’onda d’urto pesante a novembre-dicembre poi dal 1 gennaio la curva ha iniziato a calare”.

E Zaia ha anche spiegato che “pensiamo del tema delle varianti abbia avuto un peso: in Veneto abbiamo isolato per la prima volta il 24 dicembre la variante inglese e ad oggi abbiamo individuato anche la brasiliana oltre a due tipiche del Veneto, ed è per questo che andremo avanti il più possibile con le sequenziazioni”. E Zaia ha anche ammonito: “Siamo preoccupati perché prendiamo atto che siamo circondati da possibili focolai in aumento. L’Europa ha un contagio importate”.

Ma il governatore del Veneto è tornato a criticare chi propone il lockdown assoluto: “Quando si pronuncia quella parola bisogna avere a supporto uno studio serio e argomentato e non dibattiti ‘lunari’ tra scienziati”. Così Zaia ha ribadito con forza la richiesta ai cittadini “di non abbassare la guardia e di mantenere le misure di prevenzione con la mascherina, il distanziamento e l’igiene delle mani che valgono più di un lockdown”.