Sindaco di Casteldaccia: “Villa era abusiva”  

Sindaco di Casteldaccia: Villetta abusiva

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 04/11/2018 17:20

La villetta di Casteldaccia (Palermo) travolta dal fango e dall’acqua provenienti dal fiume Milicia era abusiva e sulla casa pendeva un ordine di demolizione. Ma la demolizione non è mai stata eseguita perché i proprietari hanno impugnato l’ordine del Comune davanti al Tar. Lo ha spiegato all’Adnkronos il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto.

“Finora il Tar non si era espresso – ha detto il sindaco – quindi non abbiamo potuto demolire la casa”. La documentazione relativa alla demolizione è stata consegnata dal sindaco alla polizia che conduce l’inchiesta coordinata dalla Procura di Termini Imerese (Palermo). “Siamo qui con la polizia – ha aggiunto l’ex deputato dell’Ars – perché stiamo consegnando tutte le carte”.

Domenica di allerta arancione in sei regioni  

Domani allerta arancione in sei regioni

(Fotogramma)

Pubblicato il: 03/11/2018 18:52

Ancora una domenica di maltempo con allerta arancione in sei regioni. La circolazione depressionaria presente sul Mediterraneo continua a far confluire correnti umide e instabili verso l’Italia. Lo spostamento della perturbazione dalla Tunisia verso la Sardegna, nel corso della prossima notte favorirà un graduale peggioramento delle condizioni meteo sulle regioni centro-meridionali, in particolare su Calabria, restanti aree ioniche, Lazio meridionale, Campania e, nella giornata di domani anche sul Piemonte. Si prevede inoltre un’intensificazione dei venti meridionali su parte del centro-sud.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende gli avvisi emessi nei giorni scorsi. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede dalla serata di oggi venti forti meridionali, con raffiche di burrasca, sulla Sicilia in estensione nella giornata di domani a Calabria, Basilicata, Puglia, specie settori ionici e settori costieri di Lazio e Campania. Dalle prime ore di domani, domenica 4 novembre, si prevedono precipitazioni, a prevalente carattere temporalesco, sulla Calabria, specie settori ionici centro-meridionali, in estensione a Basilicata e Puglia, specie settori ionici. Dalla tarda mattinata di domani, l’avviso prevede inoltre precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere temporalesco su Lazio, specie settori meridionali, Campania e Piemonte.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, domenica 4 novembre, allerta arancione su parte di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, sui versanti jonico e tirrenico meridionale della Calabria, sull’intero territorio della Sicilia e sui bacini sud-occidentali e centro-meridionali della Sardegna. È stata inoltre valutata per la giornata di domani allerta gialla su alcuni bacini in Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, oltre che su tutto il territorio di Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, gran parte del Molise e sui restanti settori della Calabria e della Sardegna.

Razzismo sulla Circumvesuviana, signora si ribella  

Razzismo sulla Circumvesuviana, signora si ribella

Un fermo immagine del video pubblicato su Facebook dall’utente Pasa Anta

Pubblicato il: 03/11/2018 11:42

Ancora offese razziste sul treno. Dopo l’aggressione avvenuta tre giorni fa sulla Roma-Lido, stavolta a finire nel mirino di un passeggero intollerante è un gruppo di pakistani in viaggio sulla Circumvesuviana di Napoli. A documentare l’episodio, un video pubblicato dall’utente Facebook Pasa Anta, che mostra la ribellione di una passeggera alle parole razziste indirizzate ai pakistani da parte di un uomo. L’episodio risalirebbe al pomeriggio di ieri, non è chiaro il motivo che lo ha scatenato. “Sul treno della Circumvesuviana di Napoli – scrive Pasa Anta – un ragazzo offende dei pakistani (tra l’altro molto pacifici) e a un certo punto una signora non ce la fa più e reagisce dicendogli anche ‘preferisco che l’Italia diventi loro piuttosto che dei personaggi come te, fascista e razzista’”.

La signora, come si vede nel video, è visibilmente arrabbiata: “E noi dobbiamo stare qua a sentire lei che insulta?”, chiede all’uomo che, in piedi e a voce alta, apostrofa e indica i passeggeri stranieri come “pezzi di me…”. “E invece sei tu che sei scemo, razzista e aggressivo”, ribatte la signora che si sente rispondere “sì, sono razzista e l’Italia è nostra”. La risposta della donna? “Allora no, tu non sei razzista, sei stronzo”. Il filmato, come spiega Pasa Anta nella didascalia, è interrotto mentre i due ancora litigano. Lite che, stando alle parole dell’utente Facebook, si sarebbe protratta a lungo e aggravata: “Non c’è il resto del filmato, ma la signora, davvero coraggiosa – racconta -, al crescendo di aggressività del tipo in questione, che la minaccia di essere in procinto di sferrargli un pugno, gli dice: ‘come ti vedo alzare le mani ti scasso l’ombrellone in testa’. Il ragazzo si alza e se ne va imprecando malamente ma si ferma davanti alla porta di uscita, come in attesa”.

E quando la signora “tre fermate dopo, fa per alzarsi, per niente intimorita e con un sorriso sereno – nient’affatto beffardo – non si fa nessun problema a prendere l’uscita verso la porta dove sta sostando il tipo. A questo punto – aggiunge Pasa Anta – un altro ragazzo, un manovale stanco di fatica e sporco di calce, chiaramente uno straniero dell’est Europa, si alza e la segue alla porta. Quando il treno si ferma, la signora scende, il tipo che inveiva e che l’aveva guardata con rabbia all’approssimarsi della fermata rimane sull’uscio e l’ucraino (?), una volta chiusasi la porta, torna a sedersi. Aveva seguito la signora per assicurarsi che non fosse aggredita vigliaccamente mentre scendeva”.

Nel post dell’utente c’è poi spazio per un’ultima, amara, considerazione: a ribellarsi al razzismo del passeggero è stata una sola donna mentre gli astanti rimanevano indifferenti o filmavano l’accaduto. “La realtà vera in questo video – scrive Pasa Anta concludendo il post – è la maggioranza silenziosa che caratterizza lo spirito di una società e di un periodo storico, cioè tutti i presenti, indifferenti e silenti”.

“Paura per i miei figli”, il post di Ilaria Cucchi  

Paura per i miei figli, il post di Ilaria Cucchi

Pubblicato il: 03/11/2018 13:12

Ancora una giornata di denunce per minacce e insulti. Ilaria Cucchi si sfoga su Facebook e affida ai social la preoccupazione per quella che definisce “una vera e propria emergenza che sconvolge la mia vita quotidiana”. La donna, da anni in prima linea per scoprire la verità sulla morte del fratello Stefano, è infatti da tempo oggetto di post, missive e commenti con insulti e addirittura minacce di morte via web.

“Oggi – scrive Ilaria – è sabato. I miei figli dormono. Io e Fabio abbiamo appena fatto colazione. Lui deve studiare un processo importante ed io vorrei stare in casa con lui. Ma ho altre quattro denunce da presentare. Debbo andare al commissariato dove oramai mi reco ogni giorno. Le minacce ed insulti hanno più o meno la medesima targa politica. Spesso – spiega – appaiono provenire da profili di poliziotti o carabinieri. Mi rendo conto che queste non sono iniziative isolate ma coordinate tra loro. È diventata una vera e propria emergenza che sconvolge la mia vita quotidiana. Per non parlare delle telefonate mute. Che devo fare Stefano mio – si chiede -? Evidentemente a qualcuno la verità non piace proprio. Arriveremo in fondo ma a quale prezzo? Sono preoccupata – dice – per i miei figli e per i miei poveri genitori”.

Ponte Morandi, “crollo per caduta bobina da tir” 

Ponte Morandi, crollo per caduta bobina acciaio da tir

(Foto Afp)

Pubblicato il: 02/11/2018 20:48

Un coil, una bobina d’acciaio caduta da un camion, potrebbe aver innescato il crollo di ponte Morandi a Genova. A parlarne, come valutazione personale, sarebbe stato un testimone ascoltato nelle ultime ore come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sul disastro dello scorso 14 agosto.

Il teste, dopo la visione di alcuni video, avrebbe ipotizzato che il crollo del viadotto possa essere scaturito dalla caduta di un coil, un rotolo di acciaio, che si trovava a bordo di uno dei tir transitati sul ponte pochi secondi prima del disastro. Da subito gli accertamenti sulle cause della tragedia si erano concentrate sul tema della corrosione degli stralli del viadotto e sulle verifiche legate all’ammaloramento della struttura.

Morto sul lavoro a 18 anni, commuove post della prof  

Morto sul lavoro a 18 anni, commuove post della prof

(Foto dal profilo Facebook di Andrea Masi)

Pubblicato il: 02/11/2018 17:59

Andrea che era entrato in classe bambino e che ne era uscito uomo con le spalle disegnate e il sorriso luminoso“. Inizia così il post di Donatella D’Alelio, insegnante di Andrea, il 18enne morto in seguito a un infortunio sul lavoro a Milano domenica mattina.

“Andrea col capo chino sugli esercizi, Andrea che aiutava tutti, Andrea che quando aveva preso 9 in verifica non ci credeva, Andrea che all’intervallo mi chiedeva se volevo il caffè, Andrea che quando mi si ruppe l’orologio di mio padre, quello che mettevo nei momenti difficili, quando avevo bisogno di conforto mi disse dia qua, prof che glielo aggiusto io, Andrea che rideva coi compagni, Andrea che io volevo continuasse a studiare e lui no prof, io voglio lavorare, Andrea che quel lavoro l’aveva trovato, Andrea che quel lavoro ce l’ha portato via. Andrea, Andrea Masi, il mio alunno che ce l’aveva fatta”, scrive la professoressa.

Il ragazzo, che era nato a Tradate ma viveva a Cislago (Varese), stava lavorando assieme ad alcuni colleghi per l’installazione della fibra ottica nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale di Piazzale Portello. Poco dopo le 4 di mattina, mentre era a bordo di un muletto guidato da un collega, ha battuto la testa contro un’architrave ed è finito a terra privo di conoscenza. Alcuni colleghi hanno provato a rianimarlo senza riuscirvi. Sul posto, oltre alla polizia, è intervenuto il personale del 118 che non ha potuto fare altro che constatarne la morte.

Morto sul lavoro a 18 anni, il ricordo della prof  

Morto sul lavoro a 18 anni, commuove post della prof

(Foto dal profilo Facebook di Andrea Masi)

Pubblicato il: 02/11/2018 17:59

Andrea che era entrato in classe bambino e che ne era uscito uomo con le spalle disegnate e il sorriso luminoso“. Inizia così il post di Donatella D’Alelio, insegnante di Andrea, il 18enne morto in seguito a un infortunio sul lavoro a Milano domenica mattina.

“Andrea col capo chino sugli esercizi, Andrea che aiutava tutti, Andrea che quando aveva preso 9 in verifica non ci credeva, Andrea che all’intervallo mi chiedeva se volevo il caffè, Andrea che quando mi si ruppe l’orologio di mio padre, quello che mettevo nei momenti difficili, quando avevo bisogno di conforto mi disse dia qua, prof che glielo aggiusto io, Andrea che rideva coi compagni, Andrea che io volevo continuasse a studiare e lui no prof, io voglio lavorare, Andrea che quel lavoro l’aveva trovato, Andrea che quel lavoro ce l’ha portato via. Andrea, Andrea Masi, il mio alunno che ce l’aveva fatta”, scrive la professoressa.

Il ragazzo, che era nato a Tradate ma viveva a Cislago (Varese), stava lavorando assieme ad alcuni colleghi per l’installazione della fibra ottica nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale di Piazzale Portello. Poco dopo le 4 di mattina, mentre era a bordo di un muletto guidato da un collega, ha battuto la testa contro un’architrave ed è finito a terra privo di conoscenza. Alcuni colleghi hanno provato a rianimarlo senza riuscirvi. Sul posto, oltre alla polizia, è intervenuto il personale del 118 che non ha potuto fare altro che constatarne la morte.