Variante Covid, zone rosse e contagi in Umbria: gli aggiornamenti 

(Adnkronos)

Il contagi Covid, le terapie intensive e la presenza di casi di due varianti fanno rientrare quasi mezza Umbria in zona rossa. Sulla base di un’ordinanza regionale fino al 21 febbraio saranno in vigore misure più restrittive nei Comuni della Provincia di Perugia e in quelli di Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo della Provincia di Terni.

Il bollettino della regione Umbria

Sono stati 190 i nuovi casi nelle ultime 24 ore secondo il bollettino della regione Umbria. Sei i morti sempre da ieri. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia sanitaria per i servizi regionali l’Umbria figura anche tra le regioni che superano la soglia massima delle terapie intensive: i posti letto occupati da pazienti con Coronavirus raggiungono infatti quota 56%, mentre quella di rischio, fissata dal ministero della Salute, è del 30%.

“Difficoltà per zona rossa a macchia di leopardo”

Amelia si è svegliata questa mattina in zona rossa come altri cinque comuni della provincia di Terni e tutta la provincia di Perugia. “Come per il passato rispettiamo i provvedimenti. Chiaramente su questa decisione ha pesato il riscontro di varianti del virus in Umbria – dice all’Adnkronos il sindaco Laura Pernazza – ma la scelta di zone rosse a macchia di leopardo comporta difficoltà, come quella dei trasferimenti di studenti e lavoratori. Per questo, considerata la situazione delicata, sarebbe stato più opportuno estendere il provvedimento a tutto il territorio regionale”.

I contagiati ad Amelia “attualmente si aggirano intorno ai 110 – spiega il sindaco – Un numero ora stabile che è iniziato a crescere dopo le festività natalizie e da un focolaio nato da tre messe celebrate il 17 gennaio scorso in una parrocchia. Un numero di positivi che si era già registrato in passato – sottolinea – ma che evidentemente ora preoccupa maggiormente alla luce dell’andamento del virus nella Regione, dove in altre zone sono state registrate varianti”.

Una zona rossa che la sindaca ha voluto rafforzare con ulteriori misure come il divieto di riunioni nei circoli, la chiusura di alcune piazza per evitare assembramenti e il divieto di celebrare cerimonie civili e religiose, a eccezione dei funerali con massimo 15 persone e i matrimoni con la sola presenza dei testimoni . “L’invito alla popolazione è a rispettare le regole, serve un ulteriore sforzo di pazienza e senso di responsabilità da parte di tutti per uscirne il prima possibile. Confidiamo anche – conclude la sindaca – che il governo nazionale e regionale intervengano con i dovuti ristori per chi subisce le restrizioni della zona rossa”.

La protesta del sindaco di Attigliano

La zona rossa? ”E’ una decisione sbagliata” dice all’Adnkronos Leonardo Vincenzo Fazio, sindaco di Attigliano, comune da 2mila abitanti, dopo l’ordinanza della Regione Umbria che ha decretato la zona rossa per sei comuni del ternano. “La Regione non ha preso dati reali ma vecchi. Per non chiudere tutta la provincia di Terni, hanno deciso di prendere qualche comune a macchia di leopardo”. ‘”Abbiamo otto contagi, di cui una persona ricoverata ma negativa. Domani, poi, tre persone dovrebbero rientrare tra i guariti. Non sono numeri da zona rossa. Penso che la Regione abbia considerato i dati di fine gennaio quando avevamo 13-14 casi. Domani chiederò alla Regione di rivedere la decisione e di tornare in zona arancione”. Anche perché, ha aggiunto il sindaco, “i cittadini sono tutti arrabbiati perché chiudere le scuole crea grandi difficoltà per un paesino come il nostro che vive di pendolarismo”.

Il caso di Lugnano in Teverina

”La regione mi ha inviato stasera una mail asserendo che sta rivedendo i dati del mio comune e nei prossimi giorni mi farà sapere”. E’ quanto annuncia all’Adnkronos il sindaco di Lugnano in Teverina Gianluca Filiberti, paesino con zero contagi, ma finito in zona rossa con altri cinque Comuni del ternano per ordinanza della Regione Umbria. “Se il contagio rimarrà a zero e non verranno riscontrate varianti del virus, molto probabilmente ci faranno uscire dalla zona rossa. Hanno preso tempo ma almeno hanno risposto, finalmente”.

“Zona rossa con 4 positivi, assurdo”, la rabbia del sindaco di Calvi

“La decisione della Regione di metterci in zona rossa è arrivata a ciel sereno. Non so spiegarmela e non la so spiegare alla popolazione. Ad oggi noi abbiamo quattro casi positivi, che sono in quarantena da una decina di giorni’’. Lo ha detto all’Adnkronos Guido Grillini, sindaco di Calvi dell’Umbria, paese di 1750 abitanti, dopo l’ordinanza della Regione Umbria che ha decretato la zona rossa per sei comuni del ternano.

“La Regione ci ha dato solo spiegazioni di tipo generale, riferendosi ad un allarme sulle varianti in Umbria. Al momento, secondo le mie informazioni i nostri casi non sarebbero collegati con le varianti riscontrate all’ospedale di Perugia. L’unica cosa che mi viene da pensare è che dopo Natale abbiamo avuto un picco di contagi, con 18 casi, ma stiamo sempre parlando di pauci sintomatici o asintomatici. Forse sono stati quelli i dati a cui si sono riferiti per la decisione”.

Il sindaco Grillini sottolinea di aver fatto presente i “dubbi” alla Regione e ricorda come “dieci giorni fa quando si consigliava di valutare per i comuni al di sotto dei 5mila abitanti la chiusura delle scuole, io davanti ai contagi che scendevano e con nessun caso verificatosi nelle scuole, ho ritenuto opportuno non doverle chiudere. Ora l’ordinanza regionale è prioritaria sulle decisioni dei sindaci e quindi a Calvi le scuole sono chiuse. In questo momento, però, chiedo ai cittadini di rispettare le regole, poi speriamo ci sia un ripensamento della Regione”.