Battuta sui tifosi della Lazio, Agorà si scusa 

Una battuta sui tifosi della Lazio e Agorà si scusa. Luisella Costamagna, conduttrice della trasmissione di Rai3, oggi ha chiuso il programma presentando le scuse per la battuta fatta ieri da Riccardo Barenghi. “Guardate gli assembramenti durante il compleanno della Lazio. Già che sono tifosi della Lazio…oltretutto hanno fatto una festa senza mascherina”, le parole dell’ex direttore de “Il Manifesto” e attuale giornalista de La Stampa. I supporters biancocelesti, indignati, hanno ricoperto di insulti Barenghi e venerdì ci sarà il derby tra Lazio e Roma. “Io non ho i social, la mia era una battuta, per il resto no comment”, ha detto all’Adnkronos il giornalista. (Immagini da raiplay.it)

Il Verona piega il Crotone, al Bentegodi finisce 2-1  

Il Verona piega il Crotone, al Bentegodi finisce 2-1

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 10/01/2021 18:33

Terza sconfitta consecutiva del Crotone che al Bentegodi cede 2-1 al Verona restando fanalino di coda in Serie A con 9 punti. Scaligeri in vantaggio al 16′ col primo gol con la maglia dell’Hellas di Kalinic, al 25′ il raddoppio di Dimarco. Nella ripresa, minuto 55, Junior Messias riapre la gara per i pitagorici. In classifica il Verona, alla settima vittoria stagionale, sale a 27 punti.

La Lazio passa a Parma, decidono i gol di Luis Alberto e Caicedo  

La Lazio passa a Parma, decidono i gol di Luis Alberto e Caicedo

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 10/01/2021 18:24

La Lazio vince 2-0 al Tardini contro il Parma presentandosi nel migliore dei modi al derby della prossima settimana contro la Roma.

Alla prima di D’Aversa dal suo rientro sulla panchina dei ducali, i biancocelesti riescono a fare bottino pieno grazie alla rete al 55′ di Luis Alberto pronto a ribadire in rete dal limite dell’area un cross basso di Milinkovic-Savic. A chiudere la gara al 67′ Caicedo che deposita in rete un suggerimento di Milinkovic-Savic.

La classifica vede la squadra di Inzaghi salire in classifica a 28 punti, fermo a 12 il Parma penultimo in compagnia del Torino.

Poker dell’Atalanta al Benevento 

Poker dell'Atalanta al Benevento

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 09/01/2021 17:23

Terzo successo consecutivo in campionato per l’Atalanta che vince 4-1 a Benevento nell’anticipo della 17esima giornata. Nerazzurri in vantaggio alla mezz’ora con Ilicic, i campani trovano il pari a inizio ripresa con Sau. Al 69′ Toloi è lesto in scivolata a ribadire in porta una respinta corta di Montipò su tiro di Ilicic, due minuti più tardi il 3-1 di Zapata servito sotto porta da Ilicic. All’85’ è Muriel a chiudere la partita con un tiro a giro sul secondo palo scoccato da fuori area.

La squadra di Gasperini prosegue la sua risalita in classifica, in attesa delle altre sfide del turno di campionato la ‘Dea’ sale al quarto posto con 31 punti, fermo a 21 il Benevento.

Tommy Ford, caduta spaventosa a Adelboden: come sta 

Tommy Ford, caduta spaventosa a Adelboden: come sta

(Afp)

Pubblicato il: 09/01/2021 11:22

Lo sciatore statunitense Tommy Ford è caduto rovinosamente nel corso della prima manche del gigante di Adelboden valido per la Coppa del Mondo di sci, dopo avere centrato il palo di una porta. Nella caduta ha investito anche due addetti ai lavori che erano a bordo pista. Ford ha perso conoscenza ed è stato portato in elicottero all’ospedale. La gara è stata interrotta per circa mezz’ora ed è ripresa.

Ciclismo: il campione della pista e la figlia di Gimondi, un tandem per la nuova Fci 

Un tandem in corsa per la Federciclismo: Norma Gimondi insieme all'ex campione della pista Martinello per la presidenza

Pubblicato il: 08/01/2021 16:49

Quando dissi a papà che mi sarei candidata alla presidenza della Federciclismo abbassò gli occhi e disse: ‘sono orgoglioso di te. Ma noi difficilmente ci adeguiamo al compromesso, sarà difficile arrivare'”. Inizia così la conversazione con Norma Gimondi, avvocato e figlia dell’indimenticabile Felice, che oggi torna a correre per la nuova gestione della Federciclismo -elezioni a fine febbraio- ma non più come candidata alla presidenza come nel 2017, quando sfiorò la vittoria, ma come vicepresidente: stavolta a fianco di Silvio Martinello, oro ad Atlanta ’96 nella pista e cinque volte campione del mondo della specialità, oggi commentatore televisivo.

Un tandem che, racconta Gimondi all’Adnkronos, “non nasce oggi. Già da tempo ero in contatto con Silvio, che cercava di capire cosa volessi fare per il rinnovamento della Federazione ma senza mai spingermi, anzi rispettando i miei tempi. Conosco Silvio da ragazzina, lui era passato professionista proprio con papà. Io non avevo nessuna intenzione di ripetere quell’esperienza, e poi dopo la scomparsa di mio padre (nel 2019 a Giardini Naxos, ndr) avevo troppo da fare, per mamma e per la gestione delle proprietà di famiglia. Ma ricordo anche che quando ero ormai ero in corsa papà mi disse ‘hai fatto bene, sento la gente parlare molto bene di te’, Silvio non mi ha fatto pressione, mi sono decisa: lui è un uomo che sa fare squadra, basta con l’uomo solo al comando”.

Martinello racconta la stessa storia: “Siamo in contatto da molto. Da un ‘no’ secco è diventato ‘nì’, poi ‘sì’ e Norma è partita in quarta. Era anche giusto che ritornasse sul punto: quattro anni fa ci è andata molto vicino e solo per una certa ‘fantasia’ non è diventata presidente. Ci sono stati movimenti un po’ strani”. Sul punto Gimondi glissa anche se non nasconde una certa delusione: “la sconfitta mi era pesata, avevo investito risorse psicologiche importanti in quell’impegno”.

Adesso, dice, “di quell’esperienza mi porto dietro il fare le cose in modo serio e pulito. Abbiamo deciso insieme a settembre. C’è sintonia di programmi e soprattutto di rapporto umano, lui ha rispettato i miei tempi. Credo che abbia imparato nella sua lunga esperienza a far squadra, rispettare e valutare sia debolezze sia forze degli altri. Oggi infatti faccio questa scelta con tranquillità e grande sicurezza”. Ma cosa c’è da cambiare nella federazione? “Che deve essere vista come una squadra e non più come uomo solo al comando. Il presidente deve fare da coordinatore e dare deleghe, cosa che finora non è stato fatto. Poi il territorio: alcuni comitati provinciali non ci sono più, soprattutto al sud; l’Umbria è commissariata da tre anni, assurdo. Poi la maglia azzurra: è un valore grandissimo e bisognerebbe spingere di più sulle sponsorizzazioni. Ultimo, ma non ultimo, aumentare i parametri per la sicurezza in gara”.

Il presidente uscente, Renato Di Rocco, non si ripresenterà e in ogni caso riceve parole di elogio: “di Renato quest’anno ho apprezzato moltissimo il mondiale di Imola, in gran parte è merito suo. E credo anche che la gestione che ha avuto dell’anno del covid sia stata buona. Però basta con l’uomo solo al comando. Dopo 16 anni credo che sia il momento del rinnovamento. C’è bisogno di un punto di vista differente. Nel confronto c’è sempre la soluzione migliore, mentre dove decide solo uno così non è”, spiega Gimondi.

Dello stesso avviso Martinello: “Bisogna dare atto a Di Rocco che in quest’anno la Federciclismo è stata l’unica a far partire gare anche per la componente giovanile, ha affrontato il Covid in maniera molto efficace. E’ giusto riconoscere anche i meriti, quando ci sono: solo chi è in malafede non vedrebbe le differenze rispetto alle altre discipline. Credo però che dopo 16 di presidenza e altrettanti da segretario generale abbia dato il meglio di sé stesso”.

Quindi? “Quindi è arrivato il momento di provare a cambiare sistema, i problemi sul tavolo devono essere affrontati in maniera collegiale e non monocratica. Facendo meno errori possibile. Lui sarà ricordato come un grande dirigente, ma ora c’è bisogno di cambiare marcia”.

E torna su Norma Gimondi: “anche il modo in cui ha preso atto di quella sconfitta nel 2017, senza alzare toni o fare ricorsi che poteva fare, mi ha convinto che per lei fosse importante riprovarci, con un ruolo diverso ma sempre di responsabilità. Si è rivista nel mio programma. Credo che sia un percorso naturale, che potrebbe un giorno portarla alla presidenza”. A quanto pare ci saranno altre sorprese nella squadra che l’ex pistard intende presentare nei prossimi giorni, ma non gli si scuce neanche un nome; solo una mezza indiscrezione su chi ricoprirà l’incarico di rappresentante dei tecnici in Federazione: “sarà una donna”.

Gresini ricoverato per Covid, è cosciente ma resta sedato 

Gresini ricoverato per Covid, è cosciente ma resta sedato

(Fotogramma)

Pubblicato il: 07/01/2021 09:15

“Le condizioni cliniche di Fausto Gresini”, ricoverato per Covid, “sono ancora caratterizzate da importante insufficienza respiratoria. Gli esami eseguiti hanno rilevato che la polmonite interstiziale è ancora presente e rende necessario mantenere la ventilazione meccanica e una moderata sedazione. Questo permette di mantenere la quantità di ossigeno nel sangue sufficiente”. Lo ha spiegato il dottor Nicola Cilloni, medico del Reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna sulle condizioni di Fausto Gresini. Il Team Principal della Gresini Racing non è più in coma farmacologico. È cosciente, ma rimane sedato per tollerare la ventilazione meccanica.

Benzema rinviato a giudizio per video sexy Valbuena 

Benzema rinviato a giudizio per video sexy Valbuena

(Afp)

Pubblicato il: 07/01/2021 13:50

L’attaccante del Real Madrid e della nazionale francese Karim Benzema è stato rinviato a giudizio e comparirà in tribunale per essere giudicato nella vicenda del presunto ricatto al collega Mathieu Valbuena nel 2015, per un videotape a luci rosse con immagini di quest’ultimo. Lo ha comunicato la procura di Versailles. L’accusa è di “tentato ricatto”.

Il giocatore è sospettato di aver spinto il centrocampista dell’Olympiakos ed ex compagno di squadra della Francia a pagare i ricattatori che hanno minacciato di svelare un video intimo con lui. Anche altri quattro uomini sono stati segnalati in questo caso per tentato ricatto e uno di loro per violazione di fiducia.

Milan capolista perde a San Siro, Juve vince 3-1 

Milan capolista perde a San Siro, Juve vince 3-1

(Afp)

Pubblicato il: 06/01/2021 23:03

Il Milan capolista perde a San Siro contro la Juventus per 3-1. Determinante la doppietta di Federico Chiesa e la rete di McKennie nel regalare i tre punti alla squadra di Andrea Pirlo. Non è bastato alla squadra di Pioli il bel gol di Calabria per il momentaneo pari al termine del primo tempo. Il Milan in campionato non perdeva da 27 partite. L’ultima sconfitta era quella dell’8 marzo 2020: 1-2 con il Genoa. Nonostante la sconfitta comunque i rossoneri restano in vetta alla classifica di Serie A con 37 punti a +1 sull’Inter, mentre la Juventus sale a 30 punti da sola al quarto posto e con la gara con il Napoli da recuperare.

Sfida segnata dal Covid che ha costretto le due squadre a rinunciare a due uomini a testa: nel Milan assenti Krunic e Rebic, nella Juve Cuadrado e Alex Sandro. Pioli per la sfida deve fare a meno anche dello squalificato Tonali e dell’infortunato Bennacer per cui è costretto ad alzare Calabria a centrocampo, inserendo a destra sulla fascia Dalot. Sul fronte opposto Pirlo dà una maglia a sinistra a Frabotta. A centrocampo torna Rabiot, preferito a McKennie, mentre davanti, vista l’assenza di Morata, Dybala è confermato partner di Ronaldo.

La gara è subito spumeggiante, al 2′ Frabotta va via sulla sinistra e dal fondo centra per Dybala che da ottima posizione calcia di sinistro addosso a Kjaer che smorza il pallone consentendo a Donnarumma una facile presa. Passa un minuto e Leao si accentra da sinistra e prova il destro a giro dal limite ma il rasoterra termina a lato alla sinistra di Szczesny. Numerosi capovolgimenti di fronte e al 7′ un errore di Bentancur in area consente a Castillejo di calciare di sinistro sul primo palo ma Szczesny intuisce e devia in angolo.

Al 9′ Dybala serve in area sulla sinistra Frabotta il cui sinistro termina di un metro oltre la traversa. Juve più pericolosa e al 16′ colpisce un palo: sugli sviluppi di un angolo nasce un batti e ribatti in area con la palla che arriva a Chiesa che tenta il destro di controbalzo appena dentro l’area e colpisce il legno alla sinistra di Donnarumma. Il gol è maturo e arriva due minuti dopo: al 18′ ancora Chiesa dalla destra chiede e ottiene triangolo da Dybala che gli restituisce la palla di tacco: il tornante entra in area e con un preciso destro in diagonale batte Donnarumma.

Immediata la reazione dei rossoneri e al 22′ Leao si libera in dribbling di due uomini al limite e tenta il sinistro ma la palla sfiora l’incrocio alla destra di Szczesny. Non ci sono pause e le squadre trovano spazi per poter offendere. Al 24′ Chiesa salta due uomini centralmente e tenta il sinistro dal limite ma la conclusione centrale viene respinta con i pugni da Donnarumma. La squadra di Pioli alza il ritmo e va vicina al pari: Hauge recupera palla e serve in area sulla sinistra Leao che tenta il sinistro in girata di prima intenzione sul primo palo ma Szczesny è attento e devia in angolo. Poco dopo Calabria prova il destro da fuori ma il pallone termina di poco oltre la traversa.

Al 35′ Hernandez serve Calhanoglu, anticipato da Ramsey che calcia verso la propria porta e costringe Szczesny a volare sulla destra per evitare l’autorete. Passa un minuto e Calhanoglu prova il destro rasoterra da fuori ma il portiere bianconero blocca. Al il Milan trova il pareggio: lancio in contropiede sulla sinistra per Leao che aspetta Calabria e lo smarca al limite: gran destro di prima intenzione del terzino sotto l’incrocio alla sinistra di Szczesny. Nel finale di primo tempo ancora Juve pericolosa con Ronaldo che rimette all’indietro al limite per il solitario Ramsey il cui sinistro rasoterra di prima intenzione è bloccato a terra sulla sinistra da Donnarumma.

Ad inizio ripresa il Milan è subito pericoloso con Dalot che prova il destro da fuori ma Szczesny vola sulla destra e devia in angolo. Al 56′ Juve vicina al vantaggio: su cross dalla destra di de Ligt la palla arriva in area sulla sinistra a Ramsey che controlla e calcia di sinistro sull’esterno della rete. Al 60′ ancora bianconeri in avanti: lancio in area sulla destra per Dybala che calcia di sinistro sul primo palo ma Donnarumma è attento e blocca.

Ma passano due minuti e la Juve torna in vantaggio: al 62′ Dybala serve al limite Chiesa che si porta il pallone sul sinistro, elude la marcatura di Hernandez e con un preciso tiro a giro rasoterra insacca il pallone a fil di palo alla destra di Donnarumma. Poco dopo Chiesa è costretto ad uscire per crampi ed entra Kulusevski. Lo svedese al 66′ se ne va via sulla sinistra, entra in area e centra ma Kajer ci mette un piede e devia il pallone tra le braccia di Donnarumma salvando il Milan.

Pirlo sposta McKennie a sinistra, Kulusevski a destra e mette Ramsey vicino a Ronaldo. Al 72′ Ronaldo dalla sinistra serve in area McKennie la cui conclusione sul primo palo è deviata in angolo da Donnarumma. Il Milan soffre ma prova ancora a pareggiare, con un tiro a giro di Calhanoglu ma la palla termina al lato. Al 76′ arriva il tris della squadra di Pirlo: Kulusevski va via in area sulla destra a Romagnoli e centra in mezzo per McKennie che insacca da pochi passi. Per il Milan ora si fa dura ma la squadra non si arrende e all’83’ su corta respinta della difesa bianconera, Calhanoglu raccoglie il pallone ai 25 metri e tenta il destro ma Szczesny si distende sulla sinistra e blocca ancora una volta. Il Milan ci prova fino alla fine ma la Juve tiene e strappa un’importante vittoria a San Siro.

Lazio batte Fiorentina 2-1 all’Olimpico 

Lazio batte Fiorentina 2-1 all’Olimpico

(Afp)

Pubblicato il: 06/01/2021 17:18

Vittoria importante della Lazio sulla Fiorentina per 2-1 all’Olimpico. A decidere la sfida le reti al 5’ del primo tempo con una bellissima girata di Caicedo con il destro che va a coronare un’azione manovrata, e il raddoppio di Immobile al 76’ con un destro sotto la traversa. Nel finale sontuoso salvataggio sulla linea di Milinkovic-Savic, che in tuffo di testa si sostituisce a Strakosha sulla conclusione di Castrovilli e la rete su rigore all’88 per i viola di Vlahovic. La squadra di Inzaghi sale così a 25 punti mentre la Fiorentina di Prandelli resta ferma a 15.