(Fotogramma)
Pubblicato il: 15/12/2018 17:09
Foto e documenti relativi al Vaticano, condivisi in alcune chat: è quanto hanno trovato gli inquirenti che indagano sul cittadino somalo fermato giovedì a Bari dagli agenti della Digos e dell’antiterrorismo della Polizia per associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, istigazione a commettere reati di terrorismo e pubblica apologia di reati di terrorismo. Il fermo d’urgenza si sarebbe reso necessario per un imminente e concreto pericolo di fuga dell’uomo, che sarebbe stato in procinto di lasciare il capoluogo pugliese. Si sta cercando in queste ore di accertare se il materiale fotografico trovato nella disponibilità del somalo fosse legato a progettualità di attentato.
Oggi si è tenuta l’udienza di convalida del fermo davanti al gip del Tribunale e al pm. Il somalo per circa due ore ha risposto alle loro domande e ha negato che fosse pronto alla fuga e ha respinto le accuse relative alla detenzione di materiale sospetto, soprattutto foto e video, trovato intercettando il suo telefono. Il gip del Tribunale di Bari, Maria Teresa Romita, si è riservata di decidere sulla richiesta di convalida del fermo e sulla conseguente richiesta di applicazione della misura cautelare in carcere avanzata dal pm della Dda Giuseppe Maralfa. Secondo l’ipotesi accusatoria, foto, video e documenti trovati dagli investigatori sarebbero riconducibili all’ideologia jihadista legata all’estremismo islamico e in parte relativi a immagini di luoghi possibili bersagli di attacchi.