Salvini: “Primo bacio? Si chiamava Francesca, con lei per 8 anni” 

Salvini: Primo bacio? Si chiamava Francesca, con lei per 8 anni

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 15/12/2020 15:06

“Il primo bacio? Me lo ricordo, sono stato con lei per otto anni. Io se comincio una cosa tendo a mettermi in testa che va avanti ed è per sempre”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Oggi è un altro giorno’, su Rai 1. “Si chiamava Francesca, il primo bacio ce lo siamo dati in via Melchiorre Gioia”.

Salvini parla della sua infanzia, della sua passione per De André, del rapporto con i figli, e di politica. “Da piccolo odiavo sporcarmi, così mi dice mia madre – racconta – Da piccolo portavo gli occhiali e l’apparecchietto per i denti, mi prendevano in giro, ma ho dato e ho preso”.

“Mi innamorai dei testi di De André, poi venne la musica. Il brano che preferisco è ‘La canzone dell’amore perduto’, è il massimo – sottolinea – Andavo alle medie, da allora sempre De André, anche le canzoni meno conosciute”. “Mi ricordo un concerto con la Pfm” aggiunge, e “quando vado a Genova un salto al cimitero lo faccio sempre”.

Quanto ai figli, “io preferisco dire sì, ma dire sempre sì non tira su bene i ragazzi, ogni tanto dico no ai miei figli, magari sul telefonino”, spiega poi prendendo spunto dal titolo di un brano di Vasco Rossi, ‘C’è chi dice no’. “Ogni tanto serve dire qualche no. Ma io non sono così burbero come mi dipingono” afferma Salvini.

“Ogni tanto – rivela poi – vorrei avere una faccia anonima, mia figlia alla 32esima foto mi dice ‘papà basta’”. E “certo che ogni tanto mi piacerebbe camminare tranquillo a via del Corso o a piazza Duomo”.

Poi il rapporto con la politica. “Mi interessai, c’era Mani Pulite, il pentapartito, la politica di quel tempo, poi c’era questa forza nuova, la Lega” dice, ricordando gli esordi in politica a Milano, nei primi anni ’90. “I miei genitori votavano liberale, repubblicano, non a sinistra, il nonno votava Dc”.

“Se prendo una passione non mi fermo, la voglio fare bene, da piccolo mi incuriosii degli scacchi, e mi comprai il manuale di Bobby Fischer”, racconta ancora. “Io volevo fare il giornalista sportivo, fare le cronache con le partite del Milan, quando smetterò di fare il politico, avrò molto da dire e da fare. Sono un giornalista professionista. Ho conosciuto Pizzul, lo sono andato a incontrare”, ricorda il leader della Lega.