Covid Lazio, “Rt in lieve aumento”

(Adnkronos)

Nel Lazio “stimiamo un valore Rt lievemente in aumento”. Lo riferisce l’assessore alla Sanità della Regione Alessio D’Amato, nel bollettino di oggi 17 febbraio sull’andamento di Covid-19 a Roma e nelle province. “I dati dell’incidenza” dell’infezione da Sars-CoV-2 “e i dati dei tassi di ospedalizzazione sono al di sotto delle soglie di allerta”, sottolinea.

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Nel Lazio nelle ultime 24 ore si registrano 871 nuovi casi (-23 rispetto a ieri) e 55 morti (+23).

“Prosegue nel Lazio la campagna vaccinale anti-Covid: alle ore 12 di oggi è stata superata la quota delle 300mila dosi somministrate. Sono 117mila le persone che hanno completato il ciclo vaccinale con la somministrazione della seconda dose. Gli over 80 nel Lazio vaccinati sono 60 mila e nei prossimi giorni andremo ad una ulteriore accelerazione”, fa il punto D’Amato che aggiunge: “Sono preoccupato per la riduzione delle forniture del vaccino Moderna e spero che sia uno stop solo momentaneo. Abbiamo bisogno di maggiori quantitativi per accelerare la copertura vaccinale tenendo conto che nei prossimi giorni partiremo anche con il personale della scuola”.

Formia: Questore Latina, ‘morte 17enne fatto gravissimo ma diverso da caso Willy’

Latina, 17 feb. (Adnkronos)

“Gli effetti della rissa costata la vita Willy sono gli stessi di questa nella quale ieri è morto un 17enne a Formia. E’ la dinamica ad essere diversa, così come il dolo, la volontà di uccidere, che in questo caso credo manchi”. A parlare all’Adnkronos è il Questore di Latina, Michele Maria Spina. La rissa tra minorenni finita nel tardo pomeriggio di ieri con la morte di un minorenne di Formia, davanti a un fast food, riporta inevitabilmente a quanto accaduto a Colleferro . Anche allora fu la violenza a uccidere. Willy Monteiro Duarte morì massacrato di botte sotto agli occhi di decine di ragazzini in piazza. Romeo Bondanese ha perso la vita una volta arrivato in ospedale, stroncato da una emorragia.

“Quanto accaduto a Formia è gravissimo ma è diverso dal caso di Colleferro, dove l’accusa per i responsabili è di aver attuato una violenza dolosa sul corpo della vittima, anche quando era a terra, con la volontà o l’accettazione della possibilità che morisse. In questo caso – spiega il Questore – il ragazzo è morto perché si è recisa l’arteria femorale, i colpi erano stati inferti verso il basso e non credo che il fermato, sempre ammesso che sia stato lui, volesse uccidere. Voleva ferire, e non è meno grave vero è che attualmente è ristretto in una comunità per minorenni, ma non c’è accanimento né volontà espressa di uccidere. Il destino ha voluto che la coltellata andasse all’inguine anziché magari nel gluteo se la vittima fosse stata girata, e lo ha ucciso. Il dato comune è quello della violenza, perché il ragazzo minorenne ha impugnato un coltello e non ha esitato a colpire dei coetanei”.

“Sono padre di tre figli, un po’ più grandi dei ragazzi coinvolti, ma comunque molto giovani. Condivido in pieno il dolore della famiglia della vittima, mi metto nei loro panni e mi dispero per loro. Noi siamo a lutto – dice ancora il Questore di Latina – la morte di un ragazzo è una perdita per l’intera società. Preoccupa la questione dei ragazzi che vanno in giro armati di coltello, così come questi fenomeni di aggressioni e risse che si sono sviluppati un po’ dappertutto e che cerchiamo di affrontare in funzione sia repressiva che preventiva. Ad essere investita è l’intera società nel suo complesso perché è un problema sociale di perdita valori, di mancanza di vigilanza da parte delle famiglie, dell’assenza in questo periodo di rapporti scolastici. Di fronte a questa violenza giovanile bisogna cercare di lavorare insieme tutti per cercare di dare risposte in senso propositivo”. (di Silvia Mancinelli)

Covid, “con plasma iperimmune -65% mortalità in Rsa”

(Adnkronos)

Virus eliminato nel 90% dei casi, mortalità ridotta del 65%, catena dei contagi frenata. L’Asst di Mantova annuncia i risultati dello studio ‘Rescue’ sul trattamento con plasma iperimmune dei pazienti Covid anziani residenti nelle Rsa. Il lavoro, condotto dai professionisti dell’Azienda socio sanitaria assistenziale in collaborazione con i colleghi delle residenze sanitarie assistenziali Green Park del Gruppo Mantova Salus (Gms), è stato pubblicato su ‘Mayo Clinic Proceedings: Innovations, Quality and Outcomes’ e presentato oggi alla stampa.

“Sono stati identificati 22 residenti con Covid-19 di grado moderato/severo – riferiscono dall’Asst – e sono stati trattati precocemente con unità di plasma iperimmune ad alto titolo. Il plasma si è dimostrato sicuro (non si sono riscontrate reazioni avverse) ed estremamente efficace. In circa il 90% dei casi ha eliminato il virus, bloccando la progressione della malattia e portando a un netto miglioramento clinico e dei parametri respiratori e di laboratorio. È stata registrata una riduzione della mortalità del 65% rispetto ai dati riportati nelle Rsa della Lombardia nello stesso periodo”.

“Sono estremamente orgoglioso e soddisfatto per la pubblicazione di questo studio – commenta Massimo Franchini, direttore del Servizio trasfusionale dell’Asst di Mantova e principal investigator della ricerca – che per la prima volta al mondo si è rivolto alla popolazione particolarmente fragile degli anziani residenti nelle Rsa con l’obiettivo di curare Covid-19 utilizzando il plasma iperimmune, una terapia fisiologica e priva di effetti collaterali. I risultati sono stati a dir poco sorprendenti: il plasma ha nettamente ridotto la mortalità per Covid-19 e ha inoltre bloccato la diffusione del virus all’interno delle strutture coinvolte, impedendo così al coronavirus di infettare altri residenti”.

“Desidero ringraziare i colleghi dell’Asst di Mantova – aggiunge Franchini – in particolare il direttore della Pneumologia Giuseppe De Donno che ha seguito la parte clinica dello studio, e tutti i professionisti di Green Park: questo studio è il frutto della grande collaborazione tra le due strutture sanitarie”.

“Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa, dopo esserci confrontati con le famiglie e con gli ospiti interessati – dichiara il presidente di Gms, Guerrino Nicchio – La convinzione alla base di questa scelta è che ogni arma contro questo virus andasse studiata e approfondita, soprattutto se a beneficio degli anziani, che in questa pandemia sono stati tra i più colpiti. La collaborazione con l’Asst Poma ha dimostrato una volta in più come la sinergia tra pubblico e privato sia un valore aggiunto per la sanità”.

Etna, eruzione: cosa succede

(Adnkronos)

“Niente di drammatico e niente di pericoloso. L’Etna ci ha già abituato a queste cose, le ha fatte tante volte”. Lo ha detto Mario Mattia, vulcanologo dell’Ingv di Catania, intervistato dall’Adnkronos in merito alla spettacolare eruzione sui vulcano più attivo d’Europa. “Quanto avvenuto ieri sul Vulcano – aggiunge – rientra nel quadro di in un periodo caratterizzato di attività stromboliana da tutti i crateri sommitali, in particolare da quello di sud-est che in qualche fase può evolvere in quelle che comunemente vengono chiamate fontane di lava”.

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Il vulcanologo Mattia, ripercorrendo quanto avvenuto ieri, ha ricordato come “l’attività dell’Etna è iniziata intorno alle 16 con incremento repentino del tremore, con la frana di una piccola porzione del cratere di sud-est e l’inizio, intorno alle 16.10, di una fontana di lava di una certa imponenza che ha prodotto un grosso ‘pennacchio’ carico di cenere e lapilli che si è spostato velocemente verso i quadranti meridionali del vulcano, la zona sud dello stesso per intenderci – ha proseguito Mattia – dove si trovano la città di Catania ed i centri come Nicolosi e Mascalucia che in breve tempo sono state raggiunte da questi lapilli anche di grosse dimensioni”.

“Tutto questo – ha infine sottolineato all’Adnkronos il vulcanologo dell’Ingv – ha procurato disagio e paura così come, in particolare, la visione della colata lavica, dal cratere di sud-est e riversatasi sulla parete occidentale della Valle del Bove, ha generato maggiore apprensione perché ha dato a molti l’impressione di un qualcosa di vicino tanto da poter minacciare anche le zone abitate ma ovviamente non è così”.

(di Francesco Bianco)

Etna, eruzione: cosa succede

(Adnkronos)

“Niente di drammatico e niente di pericoloso. L’Etna ci ha già abituato a queste cose, le ha fatte tante volte”. Lo ha detto Mario Mattia, vulcanologo dell’Ingv di Catania, intervistato dall’Adnkronos in merito alla spettacolare eruzione sui vulcano più attivo d’Europa. “Quanto avvenuto ieri sul Vulcano – aggiunge – rientra nel quadro di in un periodo caratterizzato di attività stromboliana da tutti i crateri sommitali, in particolare da quello di sud-est che in qualche fase può evolvere in quelle che comunemente vengono chiamate fontane di lava”.

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Il vulcanologo Mattia, ripercorrendo quanto avvenuto ieri, ha ricordato come “l’attività dell’Etna è iniziata intorno alle 16 con incremento repentino del tremore, con la frana di una piccola porzione del cratere di sud-est e l’inizio, intorno alle 16.10, di una fontana di lava di una certa imponenza che ha prodotto un grosso ‘pennacchio’ carico di cenere e lapilli che si è spostato velocemente verso i quadranti meridionali del vulcano, la zona sud dello stesso per intenderci – ha proseguito Mattia – dove si trovano la città di Catania ed i centri come Nicolosi e Mascalucia che in breve tempo sono state raggiunte da questi lapilli anche di grosse dimensioni”.

“Tutto questo – ha infine sottolineato all’Adnkronos il vulcanologo dell’Ingv – ha procurato disagio e paura così come, in particolare, la visione della colata lavica, dal cratere di sud-est e riversatasi sulla parete occidentale della Valle del Bove, ha generato maggiore apprensione perché ha dato a molti l’impressione di un qualcosa di vicino tanto da poter minacciare anche le zone abitate ma ovviamente non è così”.

(di Francesco Bianco)

Covid, in Campania variante “mai descritta in Italia”

(Adnkronos)

Trovata in Campania una variante del Covid-19 “mai descritta prima in Italia”. La scoperta nell’ambito di una ricerca dell’Istituto Pascale e dell’Università Federico II di Napoli, finanziata dalla Regione. Il caso è quello di un professionista di ritorno da un viaggio in Africa che, dopo il tampone, è risultato positivo al Covid-19. Di questa variante al momento non si conoscono il potere di infezione, né altre sue caratteristiche come accade per molte varianti rare del virus. Si chiama B.1.525 e fino ad oggi ne sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, oltre a pochi casi in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti. Mai finora in Italia.

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La nuova mutazione è simile alla variante inglese, B117 e contiene una serie di mutazioni che destano allarme tra gli esperti, compresa la mutazione E484K sulla proteina Spike, che si trova all’esterno del virus e che gioca un ruolo importante per l’ingresso del virus nelle cellule. Questa mutazione è stata anche trovata nelle varianti sudafricane e brasiliane. Sono allo studio eventuali risposte negative all’azione anticorpale dei vaccini.

Una scoperta di straordinario valore scientifico” ha detto il governatore campano De Luca che ha definito il “risultato tempestivo e utilissimo che conferma l’importanza di aver finanziato questi studi, la necessità dell’adozione di misure straordinarie nazionali da parte del Governo per non vanificare il programma di vaccinazioni che è pienamente in corso, e che rende ancor di più indispensabili le forniture dei vaccini necessari per fronteggiare l’epidemia”.

“La sequenza del campione giunta a noi dal Policlinico Federiciano – spiega Nicola Normanno dell’Istituto Pascale – ci ha subito insospettiti perché non presentava analogie con altri campioni provenienti dalla nostra Regione. Dopo un confronto con il gruppo del Reparto Zoonosi Emergenti dell’Istituto superiore di Sanità abbiamo avuto la conferma che si tratta di una variante descritta finora in un centinaio di casi in alcuni Paesi europei e africani, ma anche negli Stati Uniti. Abbiamo immediatamente depositato la sequenza nel database internazionale Gisaid e avvertito le autorità sanitarie”.

Sono infatti immediatamente partite tutte le procedure previste a cominciare dal tracciamento dei contatti.