U-Mask, Antitrust contro vendita mascherine: “Pubblicità ingannevole e pericolosa”

(Adnkronos)

L’Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio, nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine ‘U-Mask’.

Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, infatti, queste verrebbero svolte “con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato: “I claim con cui le società enfatizzerebbero l’efficacia, in termini di prevenzione, delle mascherine in questione appaiono in grado di ingannare i consumatori, inducendoli all’acquisto di un prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata, con conseguente potenziale pericolo per la salute“, scrive l’Antitrust guidato da Roberto Rustichelli.

Sotto questo profilo, al prodotto U-Mask da un lato è attribuita un’efficacia protettiva (per singolo filtro) di 200 ore di utilizzo effettivo o di un anno, “che non sarebbe debitamente comprovata”; dall’altro, questo tipo di mascherina “sarebbe impropriamente comparata con dispositivi di protezione individuale (DPI) rispetto ai quali, secondo la presentazione sul sito web, “U-Mask ha un’efficienza superiore, paragonabile a un FFP3”. Invece U-Mask, dice ancora l’Antitrust, “non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di “classe I”.

L’Autorità inoltre contestate una serie di “omissioni e ambiguità” nelle informazioni presenti sul sito in relazione al diritto di recesso, al foro del consumatore, alla garanzia legale di conformità e al meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso.

E vista l’attualità della questione e la gravità della condotta, l’Autorità ha contestualmente avviato “un subprocedimento cautelare, volto a verificare la sussistenza dei presupposti per la sospensione provvisoria di tale pratica, assegnando alle società un breve termine per la risposta”. Il 15 febbraio 2021 l’Autorità ha condotto ispezioni nelle sedi di U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l. avvalendosi della collaborazione dei militari della Guardia di Finanza.

Lockdown totale, Vaia: “Non serve, occorrono misure chirurgiche”

(Adnkronos)

“Il nostro laboratorio sta lavorando sulle varianti” di Sars-CoV-2, “che sono un problema che deve destare attenzione, ma non panico. Siamo contrari che si creino delle psicosi di massa”. Lo ha spiegato il direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani di Roma, ospite di RaiNews24. “A settembre – ha ricordato – la variante spagnola ha determinato un aumento dei contagi nelle fasce giovanili e il messaggio era ai ragazzi di fare attenzione perché potevano essere dei vettori per gli anziani”. Quanto all’ipotesi di un nuovo lockdown totale, per Vaia “non si tratta di aggravare le misure” anti-Covid, “ma applicare con severità le misure che abbiamo. Un lockdown severo non serve, ma occorrono chiusure chirurgiche”. “Voglio dire un no netto e chiaro all’utilizzo delle varianti come ‘clava politica’. La scienza sia sempre libera da interessi economici e politici”, ha scritto poi Vaia in un post su Facebook.

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Sole e temperature in aumento entro mercoledì 17 febbraio  

(Adnkronos)

L’Italia è stata interessata dal gelo siberiano nel corso degli ultimi giorni: il vento di Burian ha riportato la neve fino a quote bassissime e la colonnina di mercurio è scesa ampiamente sotto lo zero da Nord a Sud. Tuttavia, nel corso dei prossimi giorni è atteso radicale cambiamento, con il ritorno di un clima più dolce.

Il team del sito www.ilmeteo.it comunica infatti che già durante la giornata di lunedì 15 un vasto campo di alta pressione si allungherà dalla Penisola Iberica fino a conquistare buona parte del bacino del Mediterraneo, accarezzando anche il nostro Paese: questo garantirà una maggiore stabilità atmosferica su tutte le regioni, con tempo via via più soleggiato. Qualche residuo fenomeno instabile, nevoso fino a bassa quota, potrà interessare la Calabria specie entro metà giornata.

Grazie alla costante presenza dell’anticiclone, entro mercoledì 17 assisteremo a un aumento via via più deciso delle temperature: a Milano e Torino si toccheranno punte di 12 gradi, 11 gradi a Firenze, Roma e Napoli, mentre a Palermo si raggiungeranno i 13 gradi; sulla Sardegna potranno localmente superarsi i 14 gradi.

Nel dettaglio:

Lunedì 15 – Al Nord: cielo sereno o al più poco nuvoloso ovunque. Al Centro: bel tempo prevalente su tutti i settori. Al Sud: ultimi rovesci, nevosi fino a bassa quota, tra Basilicata, Puglia e Calabria. Deboli piogge sulla Sicilia.

Martedì 16 – Al Nord: cielo a tratti coperto sulla Liguria, con deboli piogge. Altrove, nubi sparse. Al Centro: nuvolosità via via più compatta sulle regioni tirreniche e sull’Umbria, con piogge sul Nord della Toscana. Al Sud, cielo sereno o al più poco nuvoloso ovunque.

Mercoledì 17 – Al Nord: nubi anche fitte su tutte le regioni, con piogge sparse sulla Liguria. Sole sui rilievi. Al Centro: cielo coperto sulle regioni tirreniche, piogge sul Nord della Toscana. Al Sud, nubi sparse su tutti i settori.

Lockdown totale in Italia, cosa dicono gli esperti  

(Adnkronos)

Un lockdown totale per arginare la diffusione delle varianti del coronavirus in Italia. Con l’indice Rt in risalita a 0.95 e l’istituzione di diverse zone rosse in diversi comuni italiani, l’esigenza di una una immediata e rigorosa stretta è stata sollecitata da numerosi esperti, ma non tutti sono d’accordo con l’esigenza del ritorno a una chiusura totale.

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RICCIARDI – A caldeggiare un lockdown di un mese, è in primis Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza coronavirus. “Al ministro ho sottoposto la necessità di proporre al Governo tre cose, anche alla luce del problema delle varianti: lockdown breve e mirato” per “2, 3 o 4 settimane”, ossia per tutto il tempo necessario a riportare l’incidenza di Covid-19 al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti; “tornare a testare e tracciare; vaccinare a tutto spiano”. “Io sono consigliere del ministro della Salute e a lui mi rivolgo – premette – E Speranza ha sempre accolto i miei suggerimenti. Nel precedente Governo, però, trovava un muro, trovava la linea di chi voleva convivere con il virus. Questo ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l’economia. Spero che la strategia del nuovo Governo sia ‘no Covid’ e che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli. Ci riavvicineremmo al ritorno alla vita normale e alla ripresa economica, come dimostrano gli esempi di Cina, Taiwan, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda. Ora anche Usa, Germania e Danimarca vanno in questa direzione”.

CRISANTI – Sulla stessa linea il professor Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova. “Il 20% dei contagiati presenta la variante inglese e la percentuale è destinata ad aumentare. Bisognava fare il lockdown a dicembre, prevenendo tutto questo, mentre ora siamo nei guai. Serve un lockdown duro subito per evitare che la variante inglese diventi prevalente e per impedire che abbia effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele. E neanche zone arancioni, va chiuso tutto e va lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti”., afferma. “Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono lockdown stile Codogno, non le zone rosse che sono troppo morbide – ha aggiunto Crisanti – La Germania continua il lockdown, la Francia pure, l’Inghilterra anche, solo noi pensiamo asciare e a mangiar fuori. Tutti vogliamo una vita normale, ma non si realizza se non si controlla la pandemia”. Sulle vaccinazioni Crisanti ha detto che “sarò distratto, ma ho scoperto solo ieri delle strutture con la primula: uno spreco di soldi pubblici, mentre bisogna organizzare scuole, cinema, teatri e palestre. Evidentemente le case farmaceutiche si sono trovate di fronte a una richiesta senza precedenti. In più, l’organizzazione va a rilento”.

MASTROIANNI – Per Claudio Mastroianni, direttore del Dipartimento di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma, Claudio Mastroianni, direttore del Dipartimento di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma, “ora più che mai serve la massima attenzione e bisogna stare molto accorti e valutare misure più stringenti e anche l’idea di un lockdown. Siamo di fronte a una settimana decisiva”.

ANDREONI – “Abbiamo una situazione epidemiologica di stallo, in cui i numeri si stanno mantenendo costanti. Questo può essere letto in modo positivo da una parte e negativo dall’altro, perché è partita anche la campagna vaccinale e fare le immunizzazioni mentre il virus circola aumenta la capacità delle varianti di resistere. E’ quindi obbligatoria una cautela, ma ridiscutere oggi di fare o meno un lockdown nazionale non serve a nulla, come non serve minacciarlo. Il Paese ha fatto un scelta che è quella di convivere con il virus”, sottolinea all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. “Il lockdown generale può servire – spiega l’esperto – se uno pensa di poter abbassare il numero dei contagi a un centinaio. Chiudi per diverse settimane con l’obiettivo di anticipare il virus, ma l’Italia ha scelto di contenere i contagi con il sistema dell’algoritmo e dei ‘colori’ delle Regioni. L’unica vera obiezione che in questo momento ha una logica rispetto alla scelta fatta di un contenimento, invece che di una chiusura totale, è che stiamo vaccinando. Questa è la novità rispetto alla prima” ondata di “marzo-aprile e su questo si potrebbe ragionare, ma senza minacciare ciclicamente il lockdown”.

GISMONDO – Invita a pensare anche alla “serenità psichica” degli italiani Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “Un lockdown severo oggi, se certamente potrebbe apportare dei benefici in termini di prevenzione della circolazione delle nuove varianti” di Sars-CoV-2, “sarebbe un disastro dal punto di vista psicologico, sociale nonché economico”. ”Come ho più volte detto – afferma la microbiologa – esiste una soluzione virologica ed esiste una strategia che prende in considerazione il benessere della persona. Benessere che non dipende solo dal successo nello sconfiggere il virus, cosa che certamente tutti auspichiamo, ma anche dalla capacità di trovare in questa battaglia una giusta misura” di restrizioni, “sopportabile dalla nostra psiche”. Un nuovo lockdown nazionale non lo sarebbe, anzi si rivelerebbe devastante, teme Gismondo.

“Peraltro – avverte – la variante” inglese, “che adesso noi conosciamo solo in parte e che pare essere più contagiosa” rispetto alla ‘versione’ originale del nuovo coronavirus, “si diffonderà comunque. Il virus non ha frontiere”, ripete la scienziata: “Le possiamo chiudere, il virus ci impiegherà un po’ più di tempo a penetrarle, ma lo stesso arriverà. Quindi le strategie devono essere almeno europee – suggerisce Gismondo – e devono sempre più tener conto, di fronte a una popolazione ormai stanca, delle reazioni che può avere la società”.

BASSETTI – “Chiedere un lockdown generale è una misura barbara, senza razionale scientifico. Le soluzioni sono lockdown mirati, provinciali, localizzati, chirurgici e rapidi. Abbiamo Sardegna e Val D’Aosta quasi bianche e le trattiamo alla pari dell’Umbria? Per me non è corretto”, dice Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, che, commentando all’Adnkronos le dichiarazioni del consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi su un nuovo lockdown nazionale, aggiunge: “Speriamo che Draghi aiuti. Io sono sconcertato. Si sentono quattro voci diverse: Cts, Ricciardi, Istituto superiore della sanità e ministro. Io ne vorrei sentire una unica: Chi parla per il ministero?”.

Bassetti incalza: “Qual è l’obiettivo di questa comunicazione? Far sì che la gente si comporti meglio? Così i cittadini si comportano peggio. E’ gravissimo quello che è accaduto. Il ministero deve avere una voce unica! Si può ragionare sul rinvio delle aperture degli impianti sciistici, ma non parlare di lockdown generale come a marzo scorso. Quali sono le evidenze scientifiche che Ricciardi porta? Dire che lo fanno tutti non è un’evidenza. E’ solo evidente che il prezzo che vado a pagare da un punto di vista sociale ed economico è enorme”.

VAIA – “Voglio dire un no netto e chiaro all’utilizzo delle varianti come ‘clava politica’. La scienza sia sempre libera da interessi economici e politici”, sottolinea il direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, in un post su Facebook. “Il nostro laboratorio sta lavorando sulle varianti che sono un problema che deve destare attenzione ma non panico, siamo contrati che si creino delle psicosi di massa”, ha spiegato. “A settembre la variante spagnola ha determinato un aumento dei contagi nelle fasce giovanili e il messaggio era ai ragazzi di fare attenzione perché potevano essere dei vettori per gli anziani”, ha ricordato Vaia.

Ricciardi: “Lockdown per un mese, questo governo ci ascolti”

(Adnkronos)

“Al ministro ho sottoposto la necessità di proporre al Governo tre cose, anche alla luce del problema delle varianti: lockdown breve e mirato” per “2, 3 o 4 settimane”, ossia per tutto il tempo necessario a riportare l’incidenza di Covid-19 al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti; “tornare a testare e tracciare; vaccinare a tutto spiano”. Ribadisce la sua ‘ricetta’ in un’intervista a ‘Il Messaggero’ Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza coronavirus.

“Io sono consigliere del ministro della Salute e a lui mi rivolgo – premette – E Speranza ha sempre accolto i miei suggerimenti. Nel precedente Governo, però, trovava un muro, trovava la linea di chi voleva convivere con il virus. Questo ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l’economia. Spero che la strategia del nuovo Governo sia ‘no Covid’ e che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli. Ci riavvicineremmo al ritorno alla vita normale e alla ripresa economica, come dimostrano gli esempi di Cina, Taiwan, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda. Ora anche Usa, Germania e Danimarca vanno in questa direzione”.

Ricciardi ricorda “che la variante inglese” di Sars-CoV-2 “si trasmette più velocemente ed è lievemente più letale. Quella brasiliana può dare origine a reinfezioni, come è stato visto a Perugia. Per la sudafricana sembra limitata l’effi-cacia del vaccino AstraZeneca”. Da qui la necessità di un lockdown nazionale come a marzo 2020, ma non solo. Una volta riportata la circolazione virale a livelli che consentano test e tracciamento, il personale dedicato a queste attività “va rafforzato – sottolinea il consulente di Speranza – come sta facendo ora la Germania che sta reclutando personale a tutto spiano proprio per fare questo. Servono migliaia di persone per testare e tracciare, le possiamo formare anche rapidamente”. E Immuni? “Non ci ha aiutato per niente perché il tracciamento tecnologico non l’abbiamo proprio fatto. Però, se riusciamo a riportare a un livello sostenibile i nuovi casi, allora anche l’App potrebbe aiutarci. Ma ripeto”, insiste l’esperto: “Bisogna anche reclutare le persone per testare e tracciare”.

Ultimo punto, le vaccinazioni. “Per marzo – analizza Ricciardi – avremo messo in sicurezza personale sanitario e buona parte degli over 80. Questo è importante. Ma ci dobbiamo preparare per vaccinare 250-300mila persone al giorno. Pare che il presidente Draghi abbia ipotizzato di arrivare anche a 500mila, ma io mi accontenterei di 300mila. Ma dobbiamo organizzarci ora: da aprile i vaccini li avremo per tutti, ma dovremo essere pronti. Il modello da seguire è quello israeliano, con centri diffusi, sfruttando grandi spazi come palasport, palestre, drive-through”.

Se il nuovo premier ha citato il modello inglese, “per me l’ottimale è il modello israeliano – afferma il docente – anche se comunque è simile al britannico. C’è però una differenza: nel Regno Unito puntano a vaccinare molte persone privilegiando la prima dose”, e “questo io non lo condivido. In Israele invece hanno puntato sulla somministrazione normale, dunque con prima e seconda dose, e hanno già avuto una riduzione della mortalità più marcata. Penso anche che, quando saranno completati gli studi, dovremo vaccinare anche i bambini, magari dall’inizio del prossimo anno scolastico”. Quanto al personale per le vaccinazioni, “lo abbiamo, ma bisogna usarlo bene. Ed è necessario coinvolgere i medici di medicina generale. Ma in maniera organizzata: alcuni sono stati informati sui giornali dai presidenti di Regione”.

L’esperto nei giorni scorsi ha anche suggerito l’opportunità di una cabina di regia centrale per le vaccinazioni. “Ancora non so se sarà accolta – precisa – Quello che auspico è che vi sia una struttura interamente dedicata al piano vaccinale come c’è in Gran Bretagna, in Israele e Stati Uniti”. Tornando alle varianti e al fatto che, mentre gli ingressi dal Brasile sono bloccati, da Regno Unito e Sud Africa è comunque possibile raggiungere l’Italia, “certo è un problema – risponde Ricciardi – Bloccare i voli però rallenta, ma non elimina la diffusione delle varianti. La vera strategia è la riduzione della circolazione del virus, perché ormai tutte e tre le principali” varianti “sono già sul nostro territorio. E dobbiamo anche potenziare il sequenziamento”. Il consigliere del ministro Speranza non ha dubbi: “Possiamo anche noi tornare alla normalità, così come è successo in quei Paesi che hanno azzerato la circolazione del virus. Con questa precarietà e questa instabilità totale – avverte – l’economia si affossa da sola”.

Ricciardi: “Lockdown per un mese, questo governo ci ascolti”

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“Al ministro ho sottoposto la necessità di proporre al Governo tre cose, anche alla luce del problema delle varianti: lockdown breve e mirato” per “2, 3 o 4 settimane”, ossia per tutto il tempo necessario a riportare l’incidenza di Covid-19 al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti; “tornare a testare e tracciare; vaccinare a tutto spiano”. Ribadisce la sua ‘ricetta’ in un’intervista a ‘Il Messaggero’ Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza coronavirus.

“Io sono consigliere del ministro della Salute e a lui mi rivolgo – premette – E Speranza ha sempre accolto i miei suggerimenti. Nel precedente Governo, però, trovava un muro, trovava la linea di chi voleva convivere con il virus. Questo ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l’economia. Spero che la strategia del nuovo Governo sia ‘no Covid’ e che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli. Ci riavvicineremmo al ritorno alla vita normale e alla ripresa economica, come dimostrano gli esempi di Cina, Taiwan, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda. Ora anche Usa, Germania e Danimarca vanno in questa direzione”.

Ricciardi ricorda “che la variante inglese” di Sars-CoV-2 “si trasmette più velocemente ed è lievemente più letale. Quella brasiliana può dare origine a reinfezioni, come è stato visto a Perugia. Per la sudafricana sembra limitata l’effi-cacia del vaccino AstraZeneca”. Da qui la necessità di un lockdown nazionale come a marzo 2020, ma non solo. Una volta riportata la circolazione virale a livelli che consentano test e tracciamento, il personale dedicato a queste attività “va rafforzato – sottolinea il consulente di Speranza – come sta facendo ora la Germania che sta reclutando personale a tutto spiano proprio per fare questo. Servono migliaia di persone per testare e tracciare, le possiamo formare anche rapidamente”. E Immuni? “Non ci ha aiutato per niente perché il tracciamento tecnologico non l’abbiamo proprio fatto. Però, se riusciamo a riportare a un livello sostenibile i nuovi casi, allora anche l’App potrebbe aiutarci. Ma ripeto”, insiste l’esperto: “Bisogna anche reclutare le persone per testare e tracciare”.

Ultimo punto, le vaccinazioni. “Per marzo – analizza Ricciardi – avremo messo in sicurezza personale sanitario e buona parte degli over 80. Questo è importante. Ma ci dobbiamo preparare per vaccinare 250-300mila persone al giorno. Pare che il presidente Draghi abbia ipotizzato di arrivare anche a 500mila, ma io mi accontenterei di 300mila. Ma dobbiamo organizzarci ora: da aprile i vaccini li avremo per tutti, ma dovremo essere pronti. Il modello da seguire è quello israeliano, con centri diffusi, sfruttando grandi spazi come palasport, palestre, drive-through”.

Se il nuovo premier ha citato il modello inglese, “per me l’ottimale è il modello israeliano – afferma il docente – anche se comunque è simile al britannico. C’è però una differenza: nel Regno Unito puntano a vaccinare molte persone privilegiando la prima dose”, e “questo io non lo condivido. In Israele invece hanno puntato sulla somministrazione normale, dunque con prima e seconda dose, e hanno già avuto una riduzione della mortalità più marcata. Penso anche che, quando saranno completati gli studi, dovremo vaccinare anche i bambini, magari dall’inizio del prossimo anno scolastico”. Quanto al personale per le vaccinazioni, “lo abbiamo, ma bisogna usarlo bene. Ed è necessario coinvolgere i medici di medicina generale. Ma in maniera organizzata: alcuni sono stati informati sui giornali dai presidenti di Regione”.

L’esperto nei giorni scorsi ha anche suggerito l’opportunità di una cabina di regia centrale per le vaccinazioni. “Ancora non so se sarà accolta – precisa – Quello che auspico è che vi sia una struttura interamente dedicata al piano vaccinale come c’è in Gran Bretagna, in Israele e Stati Uniti”. Tornando alle varianti e al fatto che, mentre gli ingressi dal Brasile sono bloccati, da Regno Unito e Sud Africa è comunque possibile raggiungere l’Italia, “certo è un problema – risponde Ricciardi – Bloccare i voli però rallenta, ma non elimina la diffusione delle varianti. La vera strategia è la riduzione della circolazione del virus, perché ormai tutte e tre le principali” varianti “sono già sul nostro territorio. E dobbiamo anche potenziare il sequenziamento”. Il consigliere del ministro Speranza non ha dubbi: “Possiamo anche noi tornare alla normalità, così come è successo in quei Paesi che hanno azzerato la circolazione del virus. Con questa precarietà e questa instabilità totale – avverte – l’economia si affossa da sola”.

Ricciardi: “Lockdown vero per un mese, governo ci ascolti”  

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“Al ministro ho sottoposto la necessità di proporre al Governo tre cose, anche alla luce del problema delle varianti: lockdown breve e mirato” per “2, 3 o 4 settimane”, ossia per tutto il tempo necessario a riportare l’incidenza di Covid-19 al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti; “tornare a testare e tracciare; vaccinare a tutto spiano”. Ribadisce la sua ‘ricetta’ in un’intervista a ‘Il Messaggero’ Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza coronavirus.

“Io sono consigliere del ministro della Salute e a lui mi rivolgo – premette – E Speranza ha sempre accolto i miei suggerimenti. Nel precedente Governo, però, trovava un muro, trovava la linea di chi voleva convivere con il virus. Questo ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l’economia. Spero che la strategia del nuovo Governo sia ‘no Covid’ e che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli. Ci riavvicineremmo al ritorno alla vita normale e alla ripresa economica, come dimostrano gli esempi di Cina, Taiwan, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda. Ora anche Usa, Germania e Danimarca vanno in questa direzione”.

Ricciardi ricorda “che la variante inglese” di Sars-CoV-2 “si trasmette più velocemente ed è lievemente più letale. Quella brasiliana può dare origine a reinfezioni, come è stato visto a Perugia. Per la sudafricana sembra limitata l’effi-cacia del vaccino AstraZeneca”. Da qui la necessità di un lockdown nazionale come a marzo 2020, ma non solo. Una volta riportata la circolazione virale a livelli che consentano test e tracciamento, il personale dedicato a queste attività “va rafforzato – sottolinea il consulente di Speranza – come sta facendo ora la Germania che sta reclutando personale a tutto spiano proprio per fare questo. Servono migliaia di persone per testare e tracciare, le possiamo formare anche rapidamente”. E Immuni? “Non ci ha aiutato per niente perché il tracciamento tecnologico non l’abbiamo proprio fatto. Però, se riusciamo a riportare a un livello sostenibile i nuovi casi, allora anche l’App potrebbe aiutarci. Ma ripeto”, insiste l’esperto: “Bisogna anche reclutare le persone per testare e tracciare”.

Ultimo punto, le vaccinazioni. “Per marzo – analizza Ricciardi – avremo messo in sicurezza personale sanitario e buona parte degli over 80. Questo è importante. Ma ci dobbiamo preparare per vaccinare 250-300mila persone al giorno. Pare che il presidente Draghi abbia ipotizzato di arrivare anche a 500mila, ma io mi accontenterei di 300mila. Ma dobbiamo organizzarci ora: da aprile i vaccini li avremo per tutti, ma dovremo essere pronti. Il modello da seguire è quello israeliano, con centri diffusi, sfruttando grandi spazi come palasport, palestre, drive-through”.

Se il nuovo premier ha citato il modello inglese, “per me l’ottimale è il modello israeliano – afferma il docente – anche se comunque è simile al britannico. C’è però una differenza: nel Regno Unito puntano a vaccinare molte persone privilegiando la prima dose”, e “questo io non lo condivido. In Israele invece hanno puntato sulla somministrazione normale, dunque con prima e seconda dose, e hanno già avuto una riduzione della mortalità più marcata. Penso anche che, quando saranno completati gli studi, dovremo vaccinare anche i bambini, magari dall’inizio del prossimo anno scolastico”. Quanto al personale per le vaccinazioni, “lo abbiamo, ma bisogna usarlo bene. Ed è necessario coinvolgere i medici di medicina generale. Ma in maniera organizzata: alcuni sono stati informati sui giornali dai presidenti di Regione”.

L’esperto nei giorni scorsi ha anche suggerito l’opportunità di una cabina di regia centrale per le vaccinazioni. “Ancora non so se sarà accolta – precisa – Quello che auspico è che vi sia una struttura interamente dedicata al piano vaccinale come c’è in Gran Bretagna, in Israele e Stati Uniti”. Tornando alle varianti e al fatto che, mentre gli ingressi dal Brasile sono bloccati, da Regno Unito e Sud Africa è comunque possibile raggiungere l’Italia, “certo è un problema – risponde Ricciardi – Bloccare i voli però rallenta, ma non elimina la diffusione delle varianti. La vera strategia è la riduzione della circolazione del virus, perché ormai tutte e tre le principali” varianti “sono già sul nostro territorio. E dobbiamo anche potenziare il sequenziamento”. Il consigliere del ministro Speranza non ha dubbi: “Possiamo anche noi tornare alla normalità, così come è successo in quei Paesi che hanno azzerato la circolazione del virus. Con questa precarietà e questa instabilità totale – avverte – l’economia si affossa da sola”.

Ricciardi: “Lockdown vero per un mese, governo ci ascolti”  

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“Al ministro ho sottoposto la necessità di proporre al Governo tre cose, anche alla luce del problema delle varianti: lockdown breve e mirato” per “2, 3 o 4 settimane”, ossia per tutto il tempo necessario a riportare l’incidenza di Covid-19 al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti; “tornare a testare e tracciare; vaccinare a tutto spiano”. Ribadisce la sua ‘ricetta’ in un’intervista a ‘Il Messaggero’ Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza coronavirus.

“Io sono consigliere del ministro della Salute e a lui mi rivolgo – premette – E Speranza ha sempre accolto i miei suggerimenti. Nel precedente Governo, però, trovava un muro, trovava la linea di chi voleva convivere con il virus. Questo ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l’economia. Spero che la strategia del nuovo Governo sia ‘no Covid’ e che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli. Ci riavvicineremmo al ritorno alla vita normale e alla ripresa economica, come dimostrano gli esempi di Cina, Taiwan, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda. Ora anche Usa, Germania e Danimarca vanno in questa direzione”.

Ricciardi ricorda “che la variante inglese” di Sars-CoV-2 “si trasmette più velocemente ed è lievemente più letale. Quella brasiliana può dare origine a reinfezioni, come è stato visto a Perugia. Per la sudafricana sembra limitata l’effi-cacia del vaccino AstraZeneca”. Da qui la necessità di un lockdown nazionale come a marzo 2020, ma non solo. Una volta riportata la circolazione virale a livelli che consentano test e tracciamento, il personale dedicato a queste attività “va rafforzato – sottolinea il consulente di Speranza – come sta facendo ora la Germania che sta reclutando personale a tutto spiano proprio per fare questo. Servono migliaia di persone per testare e tracciare, le possiamo formare anche rapidamente”. E Immuni? “Non ci ha aiutato per niente perché il tracciamento tecnologico non l’abbiamo proprio fatto. Però, se riusciamo a riportare a un livello sostenibile i nuovi casi, allora anche l’App potrebbe aiutarci. Ma ripeto”, insiste l’esperto: “Bisogna anche reclutare le persone per testare e tracciare”.

Ultimo punto, le vaccinazioni. “Per marzo – analizza Ricciardi – avremo messo in sicurezza personale sanitario e buona parte degli over 80. Questo è importante. Ma ci dobbiamo preparare per vaccinare 250-300mila persone al giorno. Pare che il presidente Draghi abbia ipotizzato di arrivare anche a 500mila, ma io mi accontenterei di 300mila. Ma dobbiamo organizzarci ora: da aprile i vaccini li avremo per tutti, ma dovremo essere pronti. Il modello da seguire è quello israeliano, con centri diffusi, sfruttando grandi spazi come palasport, palestre, drive-through”.

Se il nuovo premier ha citato il modello inglese, “per me l’ottimale è il modello israeliano – afferma il docente – anche se comunque è simile al britannico. C’è però una differenza: nel Regno Unito puntano a vaccinare molte persone privilegiando la prima dose”, e “questo io non lo condivido. In Israele invece hanno puntato sulla somministrazione normale, dunque con prima e seconda dose, e hanno già avuto una riduzione della mortalità più marcata. Penso anche che, quando saranno completati gli studi, dovremo vaccinare anche i bambini, magari dall’inizio del prossimo anno scolastico”. Quanto al personale per le vaccinazioni, “lo abbiamo, ma bisogna usarlo bene. Ed è necessario coinvolgere i medici di medicina generale. Ma in maniera organizzata: alcuni sono stati informati sui giornali dai presidenti di Regione”.

L’esperto nei giorni scorsi ha anche suggerito l’opportunità di una cabina di regia centrale per le vaccinazioni. “Ancora non so se sarà accolta – precisa – Quello che auspico è che vi sia una struttura interamente dedicata al piano vaccinale come c’è in Gran Bretagna, in Israele e Stati Uniti”. Tornando alle varianti e al fatto che, mentre gli ingressi dal Brasile sono bloccati, da Regno Unito e Sud Africa è comunque possibile raggiungere l’Italia, “certo è un problema – risponde Ricciardi – Bloccare i voli però rallenta, ma non elimina la diffusione delle varianti. La vera strategia è la riduzione della circolazione del virus, perché ormai tutte e tre le principali” varianti “sono già sul nostro territorio. E dobbiamo anche potenziare il sequenziamento”. Il consigliere del ministro Speranza non ha dubbi: “Possiamo anche noi tornare alla normalità, così come è successo in quei Paesi che hanno azzerato la circolazione del virus. Con questa precarietà e questa instabilità totale – avverte – l’economia si affossa da sola”.

Covid, Ricciardi: “Politica restia a dire la verità”  

“Sin dalla prima fase ho consigliato di essere sempre molto sinceri. Forse ricorderete i dpcm che si susseguivano di quindici giorni in quindici giorni quando noi sappiamo, da scienziati, che la pandemia è un evento che dura mesi, in certi casi anni e quindi tu devi essere sincero con la popolazione dire che non sarà la situazione migliorata dopo quindici giorni. Queste cose io le dico da ottobre”. Così Walter Ricciardi, ospite stasera di ‘Che tempo che fa’ su Rai Tre. “Sono cose che noi sappiamo, che diciamo, però molto spesso la politica è restia a dire completamente ‘questa è la verità'”, ha aggiunto (video da raiplay.it).

Covid, da Costa Crociere un terminal per le vaccinazioni 

(Adnkronos)

Costa Crociere mette a disposizione della città di Savona il Palacrociere per contribuire ad accelerare la campagna vaccinale contro il coronavirus. La somministrazione dei vaccini viene effettuata nel secondo terminal a seguito di un accordo sottoscritto tra ASL 2 Savonese e Costa Crociere, che ha costruito e ha in concessione la struttura portuale. L’accordo è stato promosso da Regione Liguria con il contributo dell Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, della Capitaneria di Porto, dell’Agenzia delle Dogane, della Polizia di Frontiera, di U.M.A.A.F. e del Comune di Savona.

Il centro di vaccinazione del Palacrociere è stato realizzato al piano terra del secondo terminal, su una superficie di circa 1.500 mq. Grazie anche agli ampi spazi esterni, si prevede che il punto vaccinale del Palacrociere potrà accogliere sino a 600 persone al giorno, contribuendo in maniera efficace alla rapida distribuzione del vaccino nel territorio savonese. La ASL 2 Savonese ha sviluppato uno specifico protocollo sanitario e di sanificazione per garantire che le operazioni si svolgano nel massimo della sicurezza, e potrà contare sugli allestimenti già disponibili e utilizzati da Costa Crociere per i protocolli sanitari previsti dalla compagnia per i propri passeggeri.

Già da ieri il Palacrociere di Savona è attivo per il “Silver Vaccine Day”, la campagna di vaccinazione contro il Coronavirus per gli over 80 promossa dalla Regione Liguria.

Il secondo terminal del Palacrociere continuerà ad essere utilizzato anche per le fasi successive della campagna vaccinale, che coinvolgerà progressivamente altre fasce della popolazione, diventando uno dei punti fissi di somministrazione attivati dall’ASL 2 Savonese.

L’utilizzo del terminal per la campagna vaccinale non avrà impatti sull’attività crocieristica, prevista riprendere a Savona a marzo con il rientro in servizio dell’ammiraglia Costa Smeralda, seguita progressivamente da altre navi della compagnia italiana. La somministrazione dei vaccini avverrà infatti dal martedì al venerdì, e comunque mai in presenza di navi in porto.