Piazza Affari chiude in negativo, tonfo di Tenaris e Saipem  

Piazza Affari chiude in negativo

Pubblicato il: 12/08/2019 18:04

Volumi bassi ma tensione ancora alta su Piazza Affari, ostaggio del clima rovente che si respira in queste ore nei palazzi della politica a Roma. Oggi la commissione dei Capigruppo del Senato si è riunita per decidere l’agenda dei prossimi giorni; in ballo c’è il destino del Paese.

Rispetto a venerdì, quando l’agenzia di rating Fitch ha confermato il rating sull’Italia a BBB ma con outlook negativo, l’ipotesi di un voto rapidissimo, già alla fine di ottobre, si è indebolita ma le frizioni fra le forze dell’ormai ex maggioranza ci sono ancora.

Oggi infatti il presidente della Commissione bilancio della Camera, Claudio Borghi, ha fatto sapere che la Lega ha già pronta una proposta una bozza per la legge di bilancio del 2020: il documento prevede un deficit/Pil al 2,8% e non contempla l’aumento dell’Iva, da sterilizzare, eventualmente attraverso un decreto.

In questo quadro l’indice Ftse Mib ha chiuso in negativo dello 0,3% a 20.263,83 punti. Sull’indice italiano ha pesato la performance di Tenaris (-3,24% a 9,792 euro) penalizzata a sua volta dalle vicende politiche in atto in Argentina, paese nel quale Tenaris opera tramite Siderca e dove nel weekend si sono svolte le primarie presidenziali, banco di prova in vista delle elezioni presidenziali in programma il prossimo 27 ottobre. I risultati delle votazioni hanno mostrato un crollo dei consensi nei confronti dell’attuale presidente liberale Mauricio Macri, in favore del candidato di centrosinistra ed ex primo ministro, Alberto Fernandez.

In rosso anche Saipem (-2,44% a 4 euro) che risente del calo delle trivellazioni di pozzi negli Stati Uniti. I dati diffusi da Baker Hughes, infatti, hanno rivelato un calo di 6 unità nel numero di trivelle petrolifere attive in territorio americano, a 764 pozzi.

Giornata difficile anche per i bancari. Nonostante il calo dello spread Btp-Bund rispetto a venerdì i principali titoli del settore hanno chiuso con il segno meno. BPER Banca, Unicredit e Banco BPM le più penalizzate. Fra le poche performance positive quella maggiormente degna di nota appartiene a Campari, che termina la seduta con un rialzo del +2,94% a 8,06 euro. (In collaborazione con money.it)

Energia: Alperia si espande in Veneto e punta su smart city  

Energia, Alperia si espande in Veneto e punta su smart city

(Fotolia)

Pubblicato il: 07/08/2019 19:16

Dall’Alto Adige a nuovi orizzonti, sia geografici sia in termini di servizi da offrire. È questa la direzione che ha scelto di intraprendere Alperia, la multiutility integrata di Bolzano che oggi rappresenta il terzo produttore idroelettrico in Italia. L’ultima mossa, coerente con le mire espansionistiche del gruppo, è l’acquisizione di due giorni fa del 71,88% delle azioni di Green Power, azienda di Mirano, in provincia di Venezia, attiva nel settore dei servizi per l’efficientamento energetico in ambito domestico, a cui seguirà un’opa sul totale delle azioni. Un’iniziativa che, per dirla con il direttore generale di Alperia Johann Wohlfarter, “è in linea con quanto scritto nel nostro piano industriale, che prevede una crescita per linee esterne, una diversificazione del portafoglio di attività e l’ottenimento di nuovo know how”.

L’acquisizione di Green Power segue le due perfezionate nei mesi scorsi sempre nell’ottica di un consolidamento del gruppo in Veneto, territorio ritenuto strategico non solo in virtù della vicinanza e della somiglianza nella struttura del territorio, ma anche perché è una delle zone del Paese più frammentate dal punto di vista degli operatori energetici. La mancanza di aggregazioni, spiega Wohlfarter all’Adnkronos, per il momento lascia degli “spazi aperti” da sfruttare. Alperia ne è consapevole da tempo: a febbraio del 2018 è entrata in possesso della quota di maggioranza di Bartucci, società di Soave, nel Veronese, specializzata nel campo dell’efficienza energetica. Oggi Alperia Bartucci opera con il modello di business di Energy Performance Contract, in base al quale i risparmi generati dagli interventi realizzati vengono condivisi con l’impresa cliente. A questo si è aggiunta poi la nascita di Alperia Sum, frutto della sottoscrizione dell’accordo per la cessione del 70% delle azioni di Sum (Servizi Unindustria Multiutilities, uno dei principali operatori energetici per il mondo corporate nel Nord-Est) alla società bolzanina. È questa, secondo il direttore generale, la vera “testa di ponte” di Alperia in Veneto.

Ma il percorso di crescita del gruppo, si diceva, si sviluppa anche su altre direttrici: in questo contesto si inserisce la creazione di Alperia Smart Services, società in cui sono state raggruppate tutte le attività di vendita del gruppo, dando a quest’ultimo la possibilità di fare cross selling e di offrire al cliente non più solo la classica vendita commodity ma anche servizi specifici. “È uno strumento di fidelizzazione del cliente – prosegue Wohlfarter – anche nel settore Pmi e corporate”.

La parola d’ordine, dunque, è diversificare: accanto al settore energetico il gruppo sta sviluppando soluzioni tecnologiche per la messa a punto della banda ultralarga, soluzioni per la mobilità elettrica (attraverso la società Neogy, compartecipata ugualmente da Alperia e Dolomiti Energia), e ancora l’Iot (Internet of things) e i progetti per le smart city del futuro, dotate di infrastruttura digitale integrata tra illuminazione pubblica, fibra ottica, stazioni di ricarica elettriche e videosorveglianza: di questo si occupa la business unit Smart Region.

Per il futuro – sintetizza il direttore generale di Alperia – vogliamo migliorare la nostra capacità commerciale in termini di volume e qualità. Questo oltre a fidelizzare il cliente, anche in vista di una probabile risoluzione del mercato tutelato. Stiamo passando da un mondo stabile a uno molto dinamico: per questo bisogna crescere in professionalità, ampliando il portafoglio prodotti e servizi”.

I risultati semestrali recentemente diffusi sembrano premiare questo approccio: l’utile netto è salito a 24,9 milioni di euro (dai 17,8 della prima metà dell’anno scorso), l’Ebitda è risultato pari a 105,1 milioni (contro i 93,4 del primo semestre 2018) e i ricavi complessivi sono in rialzo del 15% (a 746,3 milioni). In crescita anche gli investimenti: 36 milioni (dai 24 del periodo precedente), concentrati soprattutto nella distribuzione di energia elettrica e nell’ammodernamento delle centrali idroelettriche. “Siamo soddisfatti – dice ancora Wohlfarter –, abbiamo più che centrato gli obiettivi che ci siamo dati. E questo nonostante la produzione idroelettrica sia scesa del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segno che stiamo diventando più bravi nel gestire il nostro modello di business”.

Milano chiude in rosso, Fca e Fineco in evidenza  

Borsa: Ftse Mib in rosso, Fca e Fineco in evidenza

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Pubblicato il: 06/08/2019 18:47

Seconda parte di seduta con il segno meno per i listini europei. A condizionare l’andamento dei mercati sono ancora una volta le tensioni commerciali, cresciute ancora dopo che gli Stati Uniti hanno bollato la Cina come “Paese manipolatore di valuta”. Dal canto suo, il Dragone ha annunciato che potrebbe smettere di acquistare prodotti agricoli “made in Usa”.

A Piazza Affari, che ha terminato in rosso dello 0,68% a 20.631,74 punti, spiccano le performance positive messe a segno da Fca e FinecoBank, in rialzo rispettivamente dello 0,79 e del 2,25 per cento. A spingere la prima sono state le dichiarazioni del Chief executive Mike Manley, ancora interessato “a sentire” Renault poiché “le condizioni industriali ci sono ancora”. Gli acquisti sul titolo dell’istituto di credito sono invece da ricondurre ai risultati semestrali diffusi ieri: spicca in particolare l’andamento dell’utile netto rettificato per le poste non ricorrenti, salito di quasi 10 punti percentuali al record di 137,3 milioni (+9,7% a/a).

Nel giorno in cui lo spread ha fatto segnare un calo a 205,4 punti (-1,2%), tra gli altri titoli del comparto spicca il -1,39% di BPER, il -1,18% di Intesa Sanpaolo e il -0,85% di UniCredit. Per la banca di Piazza Gae Aulenti, che domani mattina diffonderà i numeri del secondo trimestre, i 25 broker che coprono il titolo stimano un risultato netto oltre quota 2 miliardi di UniCredit (dato medio a 2,133 miliardi).

Conti in arrivo anche per Tod’s (-4,33%), il cui giro d’affari è visto a 245,4 milioni (-2,2% rispetto ai 250,8 milioni registrati un anno fa) mentre le azioni Brunello Cucinelli (+0,72%) hanno capitalizzato la promozione a “buy” decretata dagli analisti di Jefferies. (in collaborazione con money.it

Safilo, nel semestre perde 247 mln dopo maxi-svalutazione  

Safilo, nel semestre perde 247 mln dopo maxi-svalutazione

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Pubblicato il: 02/08/2019 21:29

Safilo chiude il primo semestre dell’anno con un risultato negativo per 246,9 milioni di euro, rispetto a un rosso di 7,9 milioni nei primi sei mesi del 2018, dopo poste non ricorrenti per 255,4 milioni di euro principalmente dovute alla svalutazione non monetaria dell’intero avviamento. Il risultato netto adjusted è positivo per 8,5 milioni, contro un rosso di 4,3 milioni nel primo semestre dello scorso esercizio. Il risultato operativo è negativo per 218,8 milioni e l‘Ebitda ammonta a 36,3 milioni, in aumento del 9,1%. Le vendite nette ammontano a 495,9 milioni, in aumento del 6,5% su base annua. La società presenterà un nuovo piano industriale entro la fine del 2019.

“Questa prima metà dell’anno -commenta Angelo Trocchia, amministratore delegato di Safilo– conferma le nostre aspettative per un 2019 positivo, che riflette l’attenta esecuzione dei nostri piani top e bottom line, e nel quale la vendita della catena di negozi Solstice, completata all’inizio di luglio, ci permette di concentrare attenzione e risorse sui piani esistenti e su nuovi progetti strategici”.

Milano chiude in parita’, spread a 198 punti  

La settimana di Piazza Affari si chiude in sostanziale parità a 22.182,70 punti, +0,06% sul dato precedente. Lo spread sotto i 200 punti base (198pb) ha favorito il comparto bancario mentre l’automotive non ha risentito del nuovo profit warning di Daimler. Questa sera l’agenzia DBRS si esprimerà sul rating italiano.

Bper: approvato quasi all’unanimità l’aumento di capitale 

Bper approvato quasi all'unanimità l'aumento di capitale

Pubblicato il: 04/07/2019 13:00

Si è svolta questa mattina al Forum Monzani di Modena, l’Assemblea straordinaria di Bper. Presente il 39% del capitale sociale che ha deliberato l’aumento di capitale per il controllo totale del Banco di Sardegna. Un’operazione da oltre 171 milioni di euro che prevede l’acquisto del 49% del Banco di Sardegna (il 51% era già di Bper) ma che lascia alla Banca sarda autonomia sul suo territorio. “L’operazione di oggi avrà un impatto positivo sul patrimonio – ha commentato Alessandro Vandelli Amministratore Delegato – che ci fa guardare al futuro”.

Altre operazioni importanti infatti sono previste entro la fine del mese. In primis l’acquisizione di Unipol Banca, già ampiamente annunciata ma non ancora “ufficializzata”, la seconda il raggiungimento del 57% di Arca – la società di gestione patrimoniale che gestisce oltre 30 miliardi di risparmio, tra i migliori asset manager del nostro paese. Ad oggi Bper gestisce circa 11 miliardi di fondi Arca che “ha prodotti molto apprezzati dalla clientela – sottolinea l’Ad di Bper – con rendimenti positivi. Con la Popolare di Sondrio, che è l’altra grande socia di Arca, faremo riflessioni a livello strategico per valorizzarlo al massimo per avere dopo l’estate l’indirizzo più adatto”.

“Mi piace sottolineare – ha commentato Vandelli – che oggi in Assemblea era presente quasi il 40% del capitale e che il voto positivo è stato quasi plebiscitario non solo dai soci di riferimento ma anche dai soci istituzionali”.

L’operazione Banco di Sardegna porta la Fondazione di Sardegna a superare la soglia del 10% delle azioni. Con il Gruppo Unipol arrivato ad oltre il 19% si accendono voci su un eventuale “rimpasto” nel Consiglio di amministrazione. “Diamo il tempo alle cose di realizzarsi – spiega Vandelli – oggettivamente il livello raggiunto dal gruppo Unipol si è realizzato in queste settimane. Stesso discorso per la Fondazione di Sardegna che è ancora più fresca. Una fase di cambiamento di cui non abbiamo ancora avuto modo di discutere al nostro interno. Il clima per fare riflessioni è comunque favorevole”

Riguardo alla situazione di Banca Carige, in cui Bper è stata spesso tirata in ballo come istituto di riferimento per un possibile salvataggio, Vandelli è più prudente: “Credo che siano difficili da gestire interventi senza che ci sia una partnership industriale. E’ una situazione delicata e mi auguro che si possa trovare una soluzione italiana. Se ci saranno le condizioni faremo le nostre valutazioni. Le condizioni sono differenti dai “salvataggi” delle banche venete. L’operazione è fattibile solo se non ha impatto patrimoniale.”

Bper: approvato quasi all’unanimità l’aumento di capitale 

Bper approvato quasi all'unanimità l'aumento di capitale

Pubblicato il: 04/07/2019 13:00

Si è svolta questa mattina al Forum Monzani di Modena, l’Assemblea straordinaria di Bper. Presente il 39% del capitale sociale che ha deliberato l’aumento di capitale per il controllo totale del Banco di Sardegna. Un’operazione da oltre 171 milioni di euro che prevede l’acquisto del 49% del Banco di Sardegna (il 51% era già di Bper) ma che lascia alla Banca sarda autonomia sul suo territorio. “L’operazione di oggi avrà un impatto positivo sul patrimonio – ha commentato Alessandro Vandelli Amministratore Delegato – che ci fa guardare al futuro”.

Altre operazioni importanti infatti sono previste entro la fine del mese. In primis l’acquisizione di Unipol Banca, già ampiamente annunciata ma non ancora “ufficializzata”, la seconda il raggiungimento del 57% di Arca – la società di gestione patrimoniale che gestisce oltre 30 miliardi di risparmio, tra i migliori asset manager del nostro paese. Ad oggi Bper gestisce circa 11 miliardi di fondi Arca che “ha prodotti molto apprezzati dalla clientela – sottolinea l’Ad di Bper – con rendimenti positivi. Con la Popolare di Sondrio, che è l’altra grande socia di Arca, faremo riflessioni a livello strategico per valorizzarlo al massimo per avere dopo l’estate l’indirizzo più adatto”.

“Mi piace sottolineare – ha commentato Vandelli – che oggi in Assemblea era presente quasi il 40% del capitale e che il voto positivo è stato quasi plebiscitario non solo dai soci di riferimento ma anche dai soci istituzionali”.

L’operazione Banco di Sardegna porta la Fondazione di Sardegna a superare la soglia del 10% delle azioni. Con il Gruppo Unipol arrivato ad oltre il 19% si accendono voci su un eventuale “rimpasto” nel Consiglio di amministrazione. “Diamo il tempo alle cose di realizzarsi – spiega Vandelli – oggettivamente il livello raggiunto dal gruppo Unipol si è realizzato in queste settimane. Stesso discorso per la Fondazione di Sardegna che è ancora più fresca. Una fase di cambiamento di cui non abbiamo ancora avuto modo di discutere al nostro interno. Il clima per fare riflessioni è comunque favorevole”

Riguardo alla situazione di Banca Carige, in cui Bper è stata spesso tirata in ballo come istituto di riferimento per un possibile salvataggio, Vandelli è più prudente: “Credo che siano difficili da gestire interventi senza che ci sia una partnership industriale. E’ una situazione delicata e mi auguro che si possa trovare una soluzione italiana. Se ci saranno le condizioni faremo le nostre valutazioni. Le condizioni sono differenti dai “salvataggi” delle banche venete. L’operazione è fattibile solo se non ha impatto patrimoniale.”

Borsa, Milano sbanda con le europee  

Nuova sbandata prima della fine dell’anno per le Borse europee, trascinate al ribasso dalla volatilità di Wall Street, anche oggi nel mirino delle vendite e dei riscatti. La Borsa di Milano è tra le peggiori del Vecchio Continente, complice anche l’incertezza sul settore bancario dopo il mancato via libera all’aumento di capitale di Carige, che farebbe presupporre un nuovo intervento del sistema. La Banca ligure perde oltre il 18%.

L’ottimismo sul commercio spinge le borse europee, Milano +1,9%  

Le borse europee chiudono la seduta in buon rialzo e continuano il rally avviato ieri dopo le parole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che si è detto ottimista sui colloqui sul commercio con la Cina. Nonostante le incertezze sul fronte della Brexit, le piazze finanziarie d’Europa chiudono positive, con Milano in rialzo dell’1,9% e lo spread in netto calo a 274 punti. A spingere Piazza Affari sono anche le indiscrezioni su un possibile accordo fra governo e Commissione europea sulla manovra finanziaria. Sull’indice principale della piazza milanese i rialzi sono diffusi su tutti i settori: Prysmian balza del 5%, ma corrono anche le banche, con Intesa Sanpaolo e Unicredit. Bene il risparmio gestito, le utility e Mediaset. Maglia nera a Ferragamo, che crolla del 7%, sull’uscita del direttore finanziario e sul report negativo di una banca d’affari.

Milano chiude in rialzo, spread a 288  

Borsa: Milano chiude in rialzo, spread a 288/Il punto

Pubblicato il: 07/12/2018 18:46

Piazza Affari archivia la seduta in rialzo dello 0,53% dopo il tonfo di ieri causato dall’arresto in Canada di Meng Wanzhou, direttrice finanziaria di Huawei e figlia del fondatore Ren Zhengfei, bene anche Londra che mette a segno un rialzo dell’1,06% e Parigi che archivia le contrattazioni con un +0,68%. Tra le maggiori piazze finanziarie europee l’unica a chiudere con un ribasso è Francoforte che cede lo 0,21%. Lo spread tra Btp e Bund nel frattempo registra una chiusura a 288 punti, con un lieve calo del rendimento decennale a 3,14%.

A determinare l’andamento della giornata la decisione dell’Opec di tagliare la produzione di petrolio. A Milano a beneficiare più di tutti della situazione è stata Saipem che ha messo a segno un incremento del 5,60%. Rialzi consistenti anche per Unipol (+4,02%) , Campari (+3,48%) e Snam +2,02%. Performance negative invece per Bper banca (-1,59%), Buzzi Unicem (-1,48%) e Ubi Banca (-1,23%).