Coronavirus, on line vola il fai da te per la casa 

Coronavirus, on line vola il fai da te per la casa

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Pubblicato il: 12/05/2020 12:11

Mentre i consumatori di tutta Europa si adattano alla pandemia di Coronavirus, i dati di Comscore hanno dimostrato che molte tra le persone confinate tra le quattro mura domestiche hanno deciso di impegnarsi in progetti di miglioramento della casa finora sempre rimandati.

Tra giorni festivi e il desiderio di migliorare il proprio nuovo ufficio a casa, è stato visibile un aumento significativo delle visite ai siti web e alle app per i lavori di casa e questa analisi approfondirà due di queste categorie.

Innanzitutto la categoria “Vendita al dettaglio di mobili per la casa”, in cui i consumatori possono acquistare mobili e oggetti decorativi. Siti come Leroy Merlin o IKEA rientrano in questa categoria.

In secondo luogo, “Home/Architecture”, che fornisce informazioni e recensioni su progettazione architettonica, decorazione, miglioramenti domestici e giardinaggio. Siti come Pianeta Design e Lavorincasa.it rientrano in questa categoria.

I dati suggeriscono che molti consumatori fai-da-te stanno utilizzando il tempo a casa durante il lockdown per impegnarsi in progetti nuovi o vecchi, poiché è stato riscontrato un netto aumento delle visite a questi siti Web e app. Rispetto alla settimana del 13-19 gennaio 2020, le visite alla categoria dell’arredamento per la casa sono aumentate in tutti i paesi dell’UE5, con un aumento del 71% in Francia e un aumento del 57% nel Regno Unito, nella settimana dal 20 al 25 aprile.

Sebbene per alcuni paesi i negozi di articoli per la casa e attrezzi siano stati considerati essenziali e siano rimasti aperti, alcuni consumatori potrebbero essere stati riluttanti a visitarli di persona, preferendo invece lo shopping online. Nel Regno Unito, ad esempio, i grandi negozi di ferramenta hanno fatto notizia mentre affrontavano a fatica il forte aumento della domanda online.

Allo stesso modo, quando si analizzano i siti Web e le app di casa e architettura, si rileva anche un notevole aumento delle visite. Forse anche a causa del bel tempo di inizio primavera che fa emergere la passione per il verde tra i consumatori abbastanza fortunati da avere spazi all’aperto e la frustrazione di fissare le stesse quattro pareti di casa, si è generato un desiderio di rinnovamento e gli utenti stanno cercando informazioni e ispirazione su come per coltivare al meglio i propri spazi sia interni che esterni.

Rispetto alla settimana 13-19 gennaio 2020 ci sono stati alcuni aumenti considerevoli delle visite a questi siti Web e app, in particolare un aumento del 91% in Germania e un aumento dell’84% in Francia, nella settimana 20-26 aprile 2020. Sebbene La Spagna abbia avuto un calo delle visite durante lo stesso periodo, si è ripresa un po’ da quando ha toccato il suo punto più basso durante la settimana del 09-15 marzo 2020.

Guardando il lato positivo di questo lockdown, le persone si ritroveranno con case nuove e migliorate, tanto da non voler più uscire, anche se per alcuni potrebbe essere necessario chiamare i professionisti per risolvere tentativi di fai da te malriusciti. Poiché il lockdown sta arrivando al secondo mese di durata in alcuni Paesi, i consumatori sono sempre più alla ricerca di modi per sfruttare al meglio il loro tempo in casa, e i dati suggeriscono che i progetti di miglioramento della casa sono certamente una strada scelta da molti e che i consumatori stanno cercando di sfruttare al massimo il loro tempo tra le mura domestiche.

Boom dei social nel lockdown: i dati 

Boom dei social nel lockdown: i dati

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Pubblicato il: 08/05/2020 17:37

Gli italiani obbligati a stare a casa per il lockdown durante il mese di marzo hanno mantenuto contatti e relazioni sociali grazie alle piattaforme online. E’ quanto emerge dall’approfondimento realizzato da Comscore sui comportamenti degli utenti europei nel mondo online.

Hanno utilizzato i siti e le app di Social Networking 36,7 milioni di persone (ovvero il 94% di quelle che hanno navigato in rete) mentre sono state 33,8 milioni, pari all’87% della popolazione on-line, quelle che hanno usato i servizi di Instant Messaging.

In media ognuno ha trascorso 40 minuti al giorno sui Social Network (+53% del tempo speso rispetto all’anno precedente) e 28 minuti sulle app di messaggistica (+ 77% del tempo speso su marzo 2019).

Se si analizzano le singole piattaforme social in termini di diffusione, inserendo nell’analisi anche YouTube, la piattaforma video di Google risulta essere la più utilizzata seguita da Facebook, Whatsapp e Instagram. TikTok è invece il social con il maggior tasso di crescita, arrivando a raggiungere i 7 milioni di utenti unici a marzo 2020, con un’audience quasi quadruplicata rispetto a marzo dello scorso anno così come significativa è la crescita di Pinterest, che supera i 12 milioni di utenti unici grazie al +112% di incremento rispetto a marzo 2019.

In termini di tempo speso Facebook è la prima piattaforma con 26 minuti medi al giorno per utente e una crescita del +49% rispetto a marzo 2019 seguita da Whatsapp con 20 minuti medi al giorno per utente e una crescita dell’81% anno su anno.

Focalizzando l’analisi sul solo segmento di età 18-24, i giovani trascorrono più tempo rispettivamente su YouTube (oltre 32 minuti giorno), WhatsApp (con 30 minuti al giorno), TikTok (con 18,6 minuti al giorno per utente, in crescita del 121% rispetto marzo 2019), ormai terza piattaforma per tempo medio per utente.

“Nella fase di lockdown, Social Media e servizi di messaggistica hanno svolto un ruolo fondamentale nel mantenere connesse le persone; i giovani nella fascia d’età 18-24 hanno trascorso su App e Siti di queste categorie oltre due ore e 45 minuti in media al giorno, a fronte di quasi un’ora e 20 minuti in media al giorno della fascia d’età 35+” commenta Fabrizio Angelini CEO di Sensemakers, società che rappresenta in esclusiva Comscore in Italia. “Insieme ai player conosciuti e consolidati il dinamismo del mercato è evidenziato dalla crescita di operatori come TikTok e Pinterest.”

Coronavirus: Kaspersky, da casa 44% italiani visita siti per adulti da pc con cui lavora 

Allarme sicurezza, da casa 44% italiani visita siti per adulti con il computer di lavoro

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Pubblicato il: 05/05/2020 20:53

In tempo di smart working emerge la difficoltà dei dipendenti di separare la vita professionale da quella personale, soprattutto dal punto di vista informatico. Il 44% degli italiani che ha ammesso di aver guardato più contenuti per adulti durante il lockdown, afferma di averlo fatto sugli stessi dispositivi utilizzati per lavoro, un dato che desta la preoccupazione delle aziende sul fronte della sicurezza. Di questi, il 6% degli italiani si serve dei dispositivi forniti dal proprio datore di lavoro, mentre il 38% sfrutta i dispositivi personali utilizzati poi anche a scopi lavorativi. E’ quanto emerge da una ricerca effettuata da Kaspersky nel corso del lockdown.

Un’altra abitudine dei dipendenti emersa durante il periodo è quella di utilizzare servizi digitali personali per scopi lavorativi contribuendo all’aumento dei potenziali rischi connessi agli Shadow IT, compresa la divulgazione di informazioni sensibili. Ad esempio, il 43% dei dipendenti italiani utilizza account di posta elettronica personali per questioni di lavoro e il 49% ammette di farne uso con maggiore frequenza da quando lavora da casa. Il 39%, invece, utilizza app di messaggistica personali non approvate dai responsabili It, e il 68% ha dichiarato di farlo con maggiore frequenza date le nuove circostanze.

“Spesso la praticità di alcuni servizi, riscontrata dai dipendenti, si scontra con le esigenze di business e sicurezza. Le aziende si trovano quindi nella posizione di non poter sempre soddisfare le richieste dei dipendenti di utilizzare alcuni servizi a scopi lavorativi”, commenta Morten Lehn, general manager di Kaspersky. “È necessario trovare un equilibrio tra praticità e esigenze di business. Per fare ciò, le aziende dovrebbero fornire l’accesso a servizi che forniscano soltanto i privilegi minimi necessari, implementare una Vpn e utilizzare sistemi aziendali sicuri e approvati. Questa tipologia di software può avere alcune restrizioni che influiscono leggermente sulla usability, ma offrono maggiori garanzie di sicurezza”, ha dichiarato ancora Lehn.

Coronavirus, le bufale volano sulle pagine Facebook 

Coronavirus, le bufale volano sulle pagine Facebook

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Pubblicato il: 05/05/2020 13:44

Limone e acqua calda sconfiggono il coronavirus? No. Il governo italiano ha impedito di sottoporre i migranti al test per il covid-19? No, è falso. Mentre il virus del COVID-19 si sta diffondendo in tutto il mondo, NewsGuard sta monitorando le principali bufale sulla pandemia che circolano in rete e le decine di siti che pubblicano informazioni false o fuorvianti sul virus.

All’analisi si aggiunge nuovo studio incentrato non sui singoli siti o sulle singole notizie false, ma sulle pagine Facebook che pubblicano, condividono e amplificano la disinformazione sul COVID-19, come le false cure, o le teorie del complotto sull’origine del virus.

In particolare, sono ste identificate le pagine Facebook che sono risultate essere dei “super-diffusori” di disinformazione relativa al COVID-19 per l’elevatissimo numero di follower che hanno: queste pagine, infatti, nel loro insieme raggiungono 5.482.698 utenti.

Nonostante gli sforzi annunciati da Facebook per arginare il problema, . evidenzia NewsGuard, queste pagine continuano indisturbate a pubblicare una evidente disinformazione sul COVID-19, in apparente violazione delle regole sui contenuti della piattaforma stessa.

Le pagine di Facebook incluse in questo elenco sembrano anche servirsi di pratiche ingannevoli. Tutte e 10 hanno nomi che non riflettono il contenuto dei loro post, o si descrivono ai loro follower in modo fuorviante. Ciò significa che probabilmente si sono costruite un pubblico descrivendosi in modo attraente per un ampio numero di utenti Facebook e poi, più recentemente, hanno iniziato a offrire al loro pubblico contenuti falsi e fuorvianti, anche sul COVID-19. In questo modo, qualsiasi monitoraggio da parte di Facebook della disinformazione sul COVID-19, basato sui nomi delle pagine o sulle loro descrizioni, difficilmente arriverà a controllare i contenuti di queste pagine.

Le Tecnologie con le quali vengono riparate le console 

Le Tecnologie con le quali vengono riparate le console

Pubblicato il: 02/05/2020 10:07

In collaborazione con Dedoshop.com

Roma, 2 maggio 2020 – Quante volte ci siamo imbattuti nei vari tutorial online per la riparazione dei nostri apparecchi tecnologici, e quante volte dopo una fase di entusiasmo iniziale abbiamo lasciato perdere il fai da te e ci siamo rivolti a dei professionisti per effettuarla?

Infatti è naturale che a seguito di un guasto, che a prima vista ci sembra banale, sui nostri smartphone o sulle nostre console, ci venga in mente di tentare una riparazione “artigianale”. Proprio per fugare ogni dubbio e decidere quando tentare di superare un guasto mettendo noi stessi le mani sull’apparecchio ecco che occorre fare qualche distinzione preventiva sulla natura del problema.

Esistono aziende che rappresentano un’alternativa alle garanzie ufficiali, e che intervengono quando ad esempio non abbiamo voglia di attendere la tempistica (spesso lunga) oppure quando il problema in cui siamo incappati non rientra fra quelli coperti ufficialmente. Ci siamo sentiti di interpellare l’azienda Dedoshop che da anni si occupa di riparazione su Ps4. per loro capire il tipo di guasto della console ed intervenire rapidamente quando questa gli arriva è una priorità per accontentare l’utente; quindi abbiamo cercato di capire come possa essere effettuata una diagnostica preventiva al fine di poter agevolare l’utente ad una decisione corretta, soprattutto in un periodo come questo, dove i negozi sono chiusi e la tentazione di mettere le mani da soli sui nostri “gioielli elettronici” è forte.

Occorre innanzitutto distinguere se il guasto è stato provocato accidentalmente (caduta o urto) oppure in seguito ad un evento di tipo elettrico, ad esempio uno sbalzo di corrente o un fulmine. Vediamo questa casistica e come comportarsi di conseguenza.

Danni da caduta o accidentali: questo tipo di danneggiamento, su Ps4, si presenta soprattutto su componenti quali i controller, il lettore e la porta HDMI; questi sono i componenti più sollecitati dall’utilizzo assiduo. A chi non è mai capitato durante una dura partita online persa all’ultimo secondo di lanciare il controller in preda ad una crisi di nervi? Quando il controller della console non risponde correttamente ai comandi si può direttamente procedere allo smontaggio dello stesso e controllare che tutti i tasti e le levette rispondano bene dal punto di vista meccanico.

I tasti dorsali sono semplicemente incastrati con due mollette, che gli permettono di tornare alla loro posizione originale una volta premuti. Controllare la posizione di queste molle dopo una caduta del controller è la prima cosa da fare. Nel caso in cui le levette analogiche non siano reattive occorre invece sostituirle, dopo aver individuato quale delle due crei effettivamente il problema. Per la sostituzione è necessario quanto meno essere dotati di una stazione ad aria calda per dissaldarla dalla scheda logica del controller stesso; un’operazione non facilissima ed alla portata di tutti.

Il lettore della console può rischiare di rimanere danneggiato in seguito a qualsiasi urto o caduta della Playstation 4; i componenti che lo compongono sono la lente ottica ed alcune parti meccaniche come la calamita che permette la rotazione del disco; possiamo, se ci sentiamo in grado di farlo, smontare il lettore e controllare se la calamita è in posizione corretta, oppure se i rulli che permettono l’inserimento e l’espulsione del disco si siano rotti o andati fuori dalla posizione originale. Ovviamente se i giochi che possediamo sono in formato digitale non ci “strapperemo i capelli” per questo genere di inconveniente in quanto il lettore non verrà utilizzato.

La porta HDMI, soprattutto per la collocazione al centro della parte posteriore della Ps4, è il vero tallone di achille a livello di guasti occasionali. Se teniamo la console in una posizione “a rischio” è facile inciampare nel cavo HDMI connesso e mandare fuori posizione la relativa porta che in questi casi si rompe o addirittura viene spostata dalla posizione originale. La conclusione di questo tipo di guasto sarà che non riusciremo a vedere niente sulla TV o, se siamo fortunati, l’immagine risulterà sfocata o salterà di continuo. Se per installare una nuova porta occorre un’attrezzatura non alla portata di tutti ed una dose di manualità non indifferente, ricordiamo che esiste la possibilità di collegare la PS4 in modalità remota ad un PC ed è possibile utilizzare il monitor del computer al posto della TV, creando una sorta di streaming. Il procedimento non è difficile e possiamo utilizzare qualche tutorial oppure farci guidare da un amico che abbia la Ps4 funzionante per riuscire a fare la procedura “al buio” cioè’ senza vedere alcuna immagine sulla TV.

Danni di natura elettrica: Per questo tipo di problematica invece la scelta è abbastanza obbligatoria; purtroppo la risoluzione dei problemi provocati da un fulmine o da uno sbalzo di corrente sono difficilmente risolvibili dagli utilizzatori. In ogni console o dispositivo ci sono una miriade di componenti (mosfet, diodi, condensatori), che non solo regolano la tensione elettrica, ma che la veicolano ai diversi “Hardware” quali l’Hard Disk, il lettore ottico, l’uscita video, i vari southbridge e processori. In più ricordiamo che le moderne console sono dotate quasi tutte di alimentatori interni che alimentano la scheda madre con una corrente fissa (detta di standby) e con una che viene erogata quando la console stessa è in funzione ed a regime. Diventa quindi molto complesso procedere autonomamente alla ricerca ed al superamento di uno di questi problemi; non solo perché occorre avere tester, conoscere gli schemi elettrici del prodotto, ed avere una scorta di componenti di ricambio (che molto spesso non si limitano ad essere i semplici alimentatori), ma occorre avere anche l’attrezzatura per dissaldare e saldare i vari componenti SMD che sono piccoli e difficilmente sostituibili senza l’ausilio di microscopi elettronici o stazioni saldanti ad infrarossi. Viene abbastanza spontanea la riflessione che in questo caso occorre rivolgersi direttamente a chi effettua servizi di riparazione specifici.

Una nuova piattaforma per eventi online, l’idea made in Italy 

Una nuova piattaforma per eventi online, l'idea made in Italy

Pubblicato il: 28/04/2020 10:13

Nella emergenza coronavirus, in cui gli incontri fisici tra persone sono limitatissimi, lo scopo della tecnologia deve essere quello di avvicinare il più possibile. Per centrare questo obiettivo, Ninetynine, agenzia di creatività e action marketing dall’approccio interdisciplinare multicanale, ha creato ‘Lemonn – Digital Events Experience’, la prima piattaforma proprietaria made in Italy ideata per dare continuità all’organizzazione degli eventi (un comparto per il quale si stimano perdite di fatturato tra il 40% e il 60% a causa del Coronavirus – fonte AstraRicerche).

“Partecipazione, incontro, condivisione, scoperta, emozione, spiegazione, approfondimento, confronto, networking, questo è quello che ci si aspetta da un evento e, secondo noi, questo è quello che un evento in versione digitale deve poter offrire. Le relazioni umane distinguono un evento da ogni altro sistema di fruizione di contenuti, per questo ci siamo interrogati su come poter superare il classico live streaming o webinar che talvolta rischia di trasformare gli ospiti in meri spettatori passivi – racconta Simone Mazzarelli, fondatore e Ceo di Ninetynine – In questa fase di accelerazione digitale i brand non devono adattarsi, devono dimostrare di stare un passo avanti. Le aziende possono, infatti, farsi pioniere di un nuovo modo di organizzare eventi. Per tale ragione abbiamo lavorato con un team di esperti in tecnologie digitali e sicurezza informatica, che lavora anche per alcune delle massime autorità governative, e abbiamo messo a sistema il loro know how con tutta la nostra esperienza nell’ideazione di eventi sempre innovativi, per creare un nuovo spazio in cui l’ospite possa vivere a 360 gradi l’esperienza dell’evento in tutti gli aspetti che più lo caratterizzano”.

Lemonn propone un mix delle più avanzate tecnologie di WebRTC, virtual reality e collaboration. Il nuovo strumento rende possibile la creazione di ambienti live dove gli ospiti si possono incontrare e parlare, assistendo e interagendo con eventi spettacolari (convegni, conferenze stampa, congressi, presentazioni di prodotto, workshop e molto altro). Si atterra sulla piattaforma dal proprio device (mobile, tablet o desktop) e una vera hostess, collegata da remoto, compare sullo schermo, pronta per dare il benvenuto e per completare l’accredito fornendo tutte le informazioni necessarie per vivere al meglio l’evento. Quindi, tutti i passi per partecipare all’evento. Terminato l’accredito si accede al Foyer, uno “spazio” di decompressione in cui l’utente vede davanti a sé tutto ciò che può fare per proseguire nell’esperienza: gli speaker potranno accedere alla sala relatori dove sarà possibile incontrare i colleghi prima dell’inizio per scambiare opinioni o prepararsi. Chi assiste all’evento potrà, invece, visitare le numerose room per incontrare altri ospiti o accomodarsi in plenaria dove una voce fuori campo introdurrà il susseguirsi dei momenti.

Gli speaker potranno “salire” sul palco semplicemente dal loro device oppure grazie alla gestione dei relatori in green back (spedito a casa o montato ad hoc in una location sicura), essi saranno immersi totalmente nella scenografia in 3D. Le telecamere 3D virtuali renderanno ancora più scenografici gli interventi dei relatori in diretta creando atmosfere uniche, grazie alla spettacolarizzazione dei contenuti, gestiti in parte autonomamente dai relatori da remoto, e con infinite opportunità di interazione fra il palco e il pubblico grazie agli engagement tool impiegati per massimizzare l’esperienza e il coinvolgimento. Alle interazioni sociali sono inoltre affiancate quelle digitali (instant pool) per condividere real time con la platea le proprie preferenze e tenere il livello di ingaggio costantemente stimolato.

Anche il networking ha il suo spazio. Lemonn permette a tutti i partecipanti di muoversi liberamente nei vari ambienti dell’evento dove si può scegliere di organizzare meeting one-to-one o con più ospiti. Chi desidera incontrare i relatori, prima o dopo l’evento, potrà accedere, invece, alla meeting room dove è possibile rivolgere delle domande in forma privata o semplicemente presentarsi e scambiarsi i contatti. Se previsti dal programma, sarà possibile partecipare anche a workshop di approfondimento o prendere parte ad attività di team building o di engagement ideate ad hoc.

Con soluzioni tecnologiche che garantiscono la massima affidabilità di banda e una distribuzione dei contenuti nel rispetto del GDPR, Lemonn -che è integrabile con gli eventi fisici- permette di raggiungere un numero potenzialmente infinito di contatti in ogni luogo e di superare i confini fisici delle location tradizionali in piena sicurezza grazie a una rete di firewall a difesa degli attacchi DDoS, utilizzo di protocolli sicuri SSL per le comunicazioni client-server e avanzati sistemi di crittografia e autenticazione attraverso token.

Coronavirus, lockdown spinge utenti su siti di gaming 

Coronavirus, lockdown spinge utenti su siti di gaming

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Pubblicato il: 27/04/2020 19:12

Con gli utenti di molte nazioni confinati a casa per contenere la diffusione del coronavirus, si osservano cambiamenti significativi nei comportamenti online. La categoria Gaming, secondo i dati rilevati da ComScore, è uno di questi esempi in cui è stato osservato un aumento in tutti i paesi EU5. Rispetto alla settimana del 13-19 gennaio 2020, le visite sono aumentate tra il 19% (Germania e UK) e il 44% (Spagna) nella settimana del 6-12 aprile 2020. Il picco dell’attività di gioco digitale non sorprende affatto, poiché gli utenti sono alla ricerca di nuove distrazioni per riempire il proprio tempo.

Nonostante la necessità di seguire le lezioni di scuola da casa e lavorare da casa, gli utenti europei trascorrono molto più tempo su siti Web e app di giochi. L’aumento è notevole in Spagna, che ha mostrato un aumento del 44% nel tempo trascorso, seguito dall’Italia con un aumento del 31% e dalla Francia con un aumento del 28%.

A un livello più granulare, la categoria Gaming è composta da due sottocategorie: siti o app di Gaming Information, e siti o app di Online Gaming. La prima sottocategoria comprende siti di notizie e recensioni di giochi e forum in cui gli appassionati possono conoscere giochi e strategie, condividere suggerimenti e trucchi su giochi specifici. Esempi di questi siti includono gamespot.com e IGN.com. La seconda sottocategoria include siti o app in cui gli utenti possono accedere ai giochi reali, giocando da soli o con altri. Esempi includono Candy Crush, The Sims e Farmville.

L’aumento più marcato è stato registrato nella sottocategoria di Gaming Information. Mentre le visite ai siti Web e alle app di giochi online sono aumentate in media del 19% nei paesi UE5, l’aumento per i siti Web e le app di informazione è stato più elevato, raggiungendo il 94% in Francia. Ciò suggerisce che gli utenti stanno usando il loro tempo in lockdown per assecondare il loro interesse nel settore e rispolverare le proprie abilità ottenendo consigli e interagendo con altri appassionati nei forum.

Coronavirus, come cambiano media e advertising online 

Coronavirus, come cambiano media e advertising online

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Pubblicato il: 24/04/2020 13:15

L’emergenza Covid-19 sta avendo forti impatti sull’evoluzione dei media e sull’advertising online. Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers, nel corso del suo intervento al Convegno “Internet advertising: tra creatività e innovazione” dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, ha voluto identificare e distinguere quelli che possono essere gli impatti di breve periodo legati alla situazione contingente e all’emergenza, quindi presumibilmente destinati ad esaurirsi abbastanza velocemente, e quelli che invece hanno le caratteristiche di cambiamenti più strutturali e quindi potrebbero essere destinati a consolidarsi ad avere un impatto sull’industry nel medio-lungo periodo.

Utile analizzare anche i dati Comscore relative al tempo speso sui siti digitali: confrontando la settimana del 17 febbraio (pre-crisi) con le settimane successive si nota che gli incrementi più significativi sono registrati dai social network, con un +69%, e i siti di messaggistica, una crescita dovuta alla necessità di rimanere in comunicazione durante il periodo del lockdown. L’elemento da segnalare è che quando poi si confrontano gli andamenti in termini relativi bisogna anche considerare i valori assoluti: oggi queste due tipologie di contenuti (social network e instant messanger) rappresentano la grande maggioranza del tempo speso sulle categorie analizzate.

L’entertainment, le general news segnano degli incrementi significativi, così come le news di carattere economico-finanziario (ovviamente la preoccupazione per l’impatto economico della crisi gioca un ruolo importante). Il settore che a causa dell’interruzione delle attività fa segnare la decrescita più significativa è quello sportivo.

Su altre categorie di contenuto si vede i trend sui tempi di consumo sono facilmente interpretabili alla luce delle conseguenze del lockdown: il travel e l’automotive perdono l’80% del tempo speso (quest’ultima categoria in linea con i dati dell’ultimo mese relativi alle vendite di auto che registrano un crollo dell’85%). Mentre l’attenzione sul retail e sui siti di food e distribuzione di cibo invece è stata molto significativa, con un picco nella fase iniziale del lockdown andando poi a normalizzarsi.

“La cosa di cui tutti siamo fortemente convinti è che questa situazione genererà un ulteriore rafforzamento e accelerazione del digitale: cresceranno soprattutto i modelli di business contactless legati all’e-commerce e al video. Se ne potrebbero avvantaggiare soprattutto i brand direct-to-consumer di nuova costituzione che hanno magari costruito relazioni forti con la propria base clienti sui social e hanno una grande facilità poi di sviluppare l’elemento transazionale sulle piattaforme online” commenta Angelini.

Grazie al tool AdClarity è stato possibile monitorare nelle settimane tra il 17 febbraio e il 6 aprile come si sono mosse le categorie di investitori (big spender come automotive, alimentari e entertainment) e si è notato un calo significativo delle marche in comunicazione sui settori che sono più impattati dall’emergenza Covid-19. In particolare alcuni settori hanno quasi smesso di comunicare, come ad esempio il turismo, la moda e l’abbigliamento.

Mentre invece alcuni soggetti, ad esempio quelli appartenenti all’industry della finanza e assicurazioni, che hanno bisogno in questo momento di controbilanciare lo stato di preoccupazione che c’è nel paese e assicurare il supporto finanziario, hanno comunicato in maniera molto forte e in modo efficace, perché ci sono delle campagne di soggetti significativi sui finanziamenti e sulla vicinanza alla clientela in questo momento di difficoltà.

È importante sottolineare che, se sono diminuiti gli investitori, e abbiamo visto che c’è una relazione rispetto al tempo speso sulle varie tipologie di contenuti, non si osserva un fenomeno simile sul numero delle impression, che sono rimaste costanti.

Nelle ultime settimane è stato poi registrato un aumento significativo dei volumi di impressions degli advertiser che lavorano sul mondo dell’intrattenimento (come Prime Video o Netflix), soggetti finanziari e soggetti in ambito e-commerce.

L’effetto combinato di una diminuzione della domanda con il brand che decide di non comunicare e un aumento dell’offerta dell’inventory disponibile legata alla crescita delle pagine viste del tempo speso comporta uno squilibrio sul mercato, con una naturale pressione sui prezzi che si stanno abbassando. Il CMP sta scendendo e questa sarà una delle sfide più importanti dell’industry per il prossimo futuro; quando si ripartirà sarà necessario difendere il prezzo e sarà importante far emergere la qualità che sta dietro l’offerta digitale.

“Diverse property con la crescita delle audience e con l’aumento del traffico si stanno avvicinando ai 30 milioni di utenti unici mensili che fino a pochi mesi fa erano ad appannaggio esclusivo di Google e Facebook. Per cui questa dinamica andrà gestita con molta attenzione e sarà fondamentale non abbassare i prezzi differenziando al massimo sulla qualità dei contenuti e sulla capacità di profilazione su base dato” commenta Angelini.

Molti investitori continuano a essere preoccupati per l’associazione del proprio brand a contenuti potenzialmente ansiogeni come quelli del Covid-19, e hanno inserito la parola Covid-19 e i contenuti dell’emergenza Covid-19 in black list.

“Nei giorni di metà aprile i nostri sistemi hanno rilevato che circa il 20% delle impression sono state bloccate su contenuti altamente rischiosi, ma anche a basso rischio (che trattano di contenuti di costume o come affrontare la pandemia stando a casa, quindi non necessariamente preoccupanti o ansiogeni).” conclude Angelini.

Coronavirus, il comportamento degli utenti on-line 

Coronavirus, il comportamento degli utenti on-line

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Pubblicato il: 21/04/2020 15:33

I governi europei stanno prolungando il periodo di blocco a causa della pandemia di coronavirus per altre settimane ma la reazione pubblica per quanto riguarda il comportamento dei consumatori online è tutto sommato contenuta, dimostrando l’accettazione collettiva -come evidenzia ComScore- della “nuova normalità” a cui l’Europa si è ormai abituata. La pandemia ha provocato il caos in un certo numero di Industries e ne ha favorite altre. Ora, a più o meno un mese dal blocc la novità della “nuova normalità” sembra essersi esaurita e possiamo intravedere segni di “stanchezza”. Questi segni si riflettono nei livelli più recenti di attività in alcune delle categorie che erano cresciute maggiormente durante il mese di marzo 2020. Queste categorie sono “General News”, “Instant Messaging”, “Food/Groceries Retail”, and “Entertainment”. Un notevole calo si registra nella categoria “Education” probabilmente dovuto alle vacanze scolastiche del periodo pasquale. Resta da vedere quanto nuovo interesse dimostreranno gli studenti entusiasti (o più probabilmente i loro genitori) dopo la pausa pasquale. In generale, l’attività si è stabilizzata.

OnePlus presenta smartphone 8 e 8 Pro, “i più potenti e belli mai realizzati” 

OnePlus presenta smartphone 8 e 8 Pro, i più potenti e belli mai realizzati

Lo smartphone OnePlus 8 Pro (foto OnePlus)

Pubblicato il: 14/04/2020 20:12

“La serie più bella e potente che abbiamo mai realizzato”. Non usa mezzi termini Pete Lau, fondatore e ceo di OnePlus, nell’annunciare la nuova serie di smartphone che l’azienda ha presentato ufficialmente oggi, dopo settimane di indiscrezioni più o meno aderenti alla realtà. I due modelli sono il top di gamma OnePlus 8 Pro e una versione sempre di fascia alta ma con qualche caratteristica in meno, OnePlus 8.

OnePlus 8 Pro è la new entry alla gamma di punta ultra premium di OnePlus. Dal display amoled con una frequenza di aggiornamento a 120Hz, fino al più recente Qualcomm Snapdragon 865, ogni aspetto è stato calibrato per soddisfare le necessità degli appassionati di tecnologia più esigenti. Di tutte le caratteristiche, spicca lo schermo: Fluid Display QHD+ da 6,78″ con una frequenza di aggiornamento di 120Hz e una luminosità di picco di 1300 nits. Quanto al processore, il nuovo top di gamma è equipaggiato con uno Snapdragon 865 e la connettività 5G è affidata al sistema modem-RF 5G Qualcomm Snapdragon X55 5G. Quanto alla Ram, sono 12 i gigabyte presenti e tra l’altro OnePlus 8 Pro è dotato di tecnologia Dolby Atmos.

Il comparto fotografico è il primo dell’azienda quad-camera: è caratterizzato da una fotocamera principale da 48 megapixel dotata di un sensore Sony su misura, un obiettivo ultra grandangolare anch’esso da 48 megapixel con un campo visivo completo di 120 gradi, un teleobiettivo con 3x ibrido e zoom digitale 30x e una fotocamera con filtro a colori distintivo. Infine, OnePlus 8 Pro è dotato di ricarica wireless Warp Charge 30, che può fornire alla batteria di 4510mAh il 50% di energia in soli 30 minuti, rendendola una delle soluzioni di ricarica wireless più veloci del settore.

Anche se con qualche caratteristica di meno, il modello OnePlus 8 è comunque di fatto un altro top di gamma, tanto che l’azienda lo ha definito il ‘compact flagship’ della serie presentata oggi. Il display è da 6,55 pollici con frequenza di aggiornamento di 90Hz, proporzione 20:9 e supporto HDR 10 e 10+. A differenza del Pro, questo modello ha tre fotocamere, di cui la principale da 48 megapixel e un obiettivo grandangolare da 16 megapixel con una visione di 116 gradi.

All’interno del OnePlus 8 c’è lo stesso processore della versione Pro, lo Snapdragon 865 con il sistema Modem-RF Snapdragon X55 5G. La ram arriva fino a 12 gigabyte e l’archiviazione è garantita da uno spazio massimo di 256 Gb. La batteria del modello 8 è da 4300 mAh e la tecnologia Warp Charge 30T è in grado di ricaricare la batteria del 50% in circa 22 minuti.

Sulla serie OnePlus 8, l’azienda conferma la sua interfaccia OxygenOS aggiornata, con ad esempio la presenza di un Dark Theme 2.0 fatto su misura per i dispositivi OnePlus. Inoltre, OnePlus ha annuncia anche la partnership con Google per Google One, l’abbonamento che offre uno spazio di archiviazione esteso su Google Drive, Gmail e Google Foto e backup automatico del telefono. Con Google One, gli utenti saranno in grado di mantenere le loro foto, i loro contatti e tanto altro ancora al sicuro all’interno del cloud. Tutti gli utenti della serie OnePlus 8 potranno usufruire di una prova gratuita di tre mesi con 100 GB di spazio di archiviazione cloud, mentre i proprietari dei dispositivi OnePlus già in essere potranno beneficiare di una prova gratuita di un mese.

Dai dispositivi della Serie 8 è inoltre possibile accedere ad Alexa. Basta scaricare l’app, completare la configurazione e dare il permesso di effettuare chiamate, controllare i dispositivi della smart home, accedere alla libreria di Alexa e altro ancora. Nei prossimi mesi, OnePlus lancerà nuove funzionalità che consentiranno ai clienti di utilizzare Alexa per avviare una sessione in modalità Zen e collegare i loro telefoni alla Tv.

Infine, OnePlus ha presentato i Bullets Wireless Z, nuova versione degli auricolari senza fili, questa volta dotati d una ricarica rapida di 10 minuti in grado di garantire fino a 10 ore di riproduzione, mentre una ricarica completa garantisce fino a 20 ore di durata della batteria.