Fedez, il brano per Leone è già fenomeno  

Fedez, il brano per Leone è già fenomeno

Pubblicato il: 02/11/2018 15:32

È stato pubblicato oggi (a mezzanotte del 2 novembre) il nuovo singolo di Fedez, ‘Prima di Ogni Cosa’, dedicato al figlio Leone, avuto dalla fashion blogger Chiara Ferragni, che il rapper ha sposato quest’estate. E sta già macinando numeri da record sul web. Il video ufficiale, di cui sono protagonisti lo stesso Fedez con il piccolo Leone e Chiara Ferragni, diretto da Darren Craig (noto per aver firmato i video di Shakira, Rihanna, Justin Timberlake, Afrojack e molti altri), è stato pubblicato alle 15 è sta ottenendo views al ritmo di migliaia al minuto, ma già nelle ultime 24 ore il file con il solo audio su Youtube aveva totalizzato quasi 500.000 views mentre il teaser di 19 secondi pubblicato nei giorni scorsi è arrivato a quasi un milione.

Il singolo, una vera dichiarazione d’amore del giovane musicista per il figlio, è è prodotto da Michele Canova ed è il primo brano del nuovo album di inediti di Fddez, il primo che vedrà la luce dopo la separazione discografica dall’amico e collega J-Ax e sarà seguito da un tour che prenderà il via a marzo 2019. Il testo inizia con un omaggio ad uno dei grandi cantautori italiani, di cui Fedez è fan: Fabrizio De Andrè. “Cerca un po’ di te/nei testi di De Andrè”, consiglia al piccolo Leone il rapper, che poi si definisce “solo un bambino/che chiamerai papà”.

“Tua madre che mi bacia/Il primo bacio, il primo giorno a scuola/il primo giorno in prova/il primo amore, il primo errore, il primo sole che ti scotta/Ed è la prima volta anche per me/che vedo te/Prima di ogni cosa/Prima di ogni cosa”, canta Fedez. Nei giorni scorsi Fedez ha postato anche un video in cui Chiara Ferragni si commuoveva, ascoltando in anprima il brano che è una ballad struggente voce e piano.

A metà settembre, nell’annunciare l’arrivo del brano, Fedez aveva scritto sui suoi profili social: “Appena sei venuto al mondo ti ho scritto una canzone. Non è una canzone come le altre. Sono parole che mi mettono a nudo. Parole dedicate a te, che presto potrò far sentire agli altri”.

“È una canzone – aveva aggiunto, sempre rivolgendosi direttamente al bambino – che ti sto facendo ascoltare ormai da 5 mesi ma che fra pochi mesi non sarà più solo nostra. Non ti nascondo però che questa volta il salto da una dimensione così intima a un palcoscenico pubblico mi mette un po’ di tensione. Ma da quando sei arrivato niente è più come prima. La verità è che con la vita che ti ho dato ho cambiato la mia”.

Diablo III arriva su Nintendo Switch  

Diablo III arriva su Nintendo Switch

Pubblicato il: 02/11/2018 15:15

Il terrore e il mito di Diablo tornano e, non a caso, nel giorno dei morti. Blizzard lancia oggi per Nintendo Switch il terzo capitolo di una delle saghe più famose nel mondo dei videogame, Diablo III, completandolo con un pacchetto dal nome ‘Eternal Collection’ che comprende le estensioni ‘Reaper of Souls’ e ‘Ascesa del Negromante’, oltre a una serie di oggetti di gioco esclusivi per i possessori della console portatile.

La saga di Diablo vede la luce nel 1996 in una versione solamente per Pc. L’anno successivo Blizzard lancia l’espansione ‘Hellfire’ che aggiunge alle tre presenti, altre tre classi di personaggi con cui intraprendere l’avventura. Nel 1998, visto l’enorme successo del titolo, che viene addirittura definito come il più “grande videogioco della storia” dal GameSpot, la game house lo ripresenta sul mercato per Sony PlayStation. Nel 2000 arriva il secondo capitolo, Diablo II, unico episodio ad uscire solamente per Pc, bissando e superando il successo del primo.

Nel giugno del 2008 Blizzard annuncia Diablo III con tanto di logo, trailer e sito internet. Ma per una serie di vicende il gioco viene continuamente rimandato fino a maggio del 2012, quando vede la luce non solo per Pc, ma anche per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360 e Xbox One. Forte dei due capitoli precedenti e di funzionalità rinnovate come il multiplayer, il terzo episodio ha venduto oltre 15 milioni di copie in tutto il mondo.

Influenza, primi 125 mila casi  

Influenza, primi 125 mila casi

(Fotogramma)

Pubblicato il: 02/11/2018 15:02

I virus influenzali cominciano ad alzare la testa nel Belpaese. Sono già 125 mila in tutto gli italiani che si stima siano stati colpiti dall’inizio della sorveglianza epidemiologica, circa 71 mila nell’ultima settimana osservata, dal 22 al 28 ottobre. Sono i dati che emergono dal bollettino della rete Influnet coordinata dall’Istituto superiore di sanità, con il sostegno del ministero della Salute e il contributo dei camici bianchi ‘sentinella’, medici di famiglia e pediatri di libera scelta delle varie regioni. Secondo il report, l’attività dei virus influenzali è ai livelli di base in tutte le regioni italiane (anche se, si puntualizza, non tutti i medici partecipanti alla sorveglianza hanno reso disponibili i dati raccolti).

Rispetto alla precedente settimana, quando i casi stimati erano quasi a quota 55 mila, si comincia a intravedere un aumento, complice forse anche il maltempo che ha investito la Penisola. Il valore dell’incidenza totale è pari a 1,17 casi per mille assistiti (nella settimana precedente era a 0,91). Nella fascia d’età 0-4 anni si sale a 2,36 casi per mille assistiti. Guardando alle varie situazioni regionali, l’incidenza complessiva più alta si osserva al momento in Abruzzo (3,63 casi per mille assistiti) e Lombardia (2,25), la più bassa in Veneto (0,26) e Campania (0,30).

“VACCINATEVI”, L’APPELLO DEL VIROLOGO ANCHE AI MEDICI – Dopo il primo ‘schiaffo’ dal meteo che in questi giorni ha portato giù le temperature, “in Italia la situazione sul fronte dell’influenza è ancora tutto sommato ‘tranquilla’. Si registra un lieve aumento dell’attività dei virus stagionali legato all’andamento meteorologico e a una conseguente facilitazione della diffusione. E’ questo il momento giusto per vaccinarsi”. A fare il punto con l’AdnKronos Salute, lanciando anche un richiamo sull’importanza dell’iniezione scudo e dell’adesione alla campagna antinfluenzale appena partita, è il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, che rivolge un appello in particolare ai camici bianchi e agli operatori sanitari: “Dovrebbero, come gesto di responsabilità professionale, vaccinarsi”.

L’esperto, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi del capoluogo lombardo, spiega che “siamo ancora lontani dalla stagione epidemica vera e propria. In compenso, però, ci infastidiscono alla grande le forme ‘simil-influenzali’, grazie agli sbalzi termici” registrati nei giorni scorsi “che favoriscono” i cosiddetti ‘virus cugini’. “Sono forme comunque da non sottovalutare”, avverte. Quanto alla “vera influenza”, ricorda Pregliasco, “arriverà quando la temperatura si mantiene rigida per un discreto periodo di tempo”.

Vaccinarsi, torna a ribadire lo specialista, “è importante. Abbiamo registrato un lieve miglioramento nell’adesione da parte degli ultra 65enni. Rimane invece bassa la quota dei più giovani, con problematiche cardiache e respiratorie croniche. E lo stesso vale per il personale sanitario che, ripeto, dovrebbe al contrario immunizzarsi per responsabilità professionale”.

“VACCINI IN RITARDO”, L’ALLARME DEI MEDICI DI FAMIGLIA – “I medici di famiglia avrebbero dovuto ricevere gli antinfluenzali a metà ottobre. Ma in molte aree non sono stati ancora distribuiti. E alcuni dovranno ancora aspettare anche 10 giorni”. A lanciare l’allarme è il segretario generale dei medici di medicina generale della Fimmg, Silvestro Scotti, che denuncia in molte zone d’Italia ritardi nelle consegne dei vaccini negli ambulatori dei dottori di famiglia che quest’anno sono stati investiti dalla nuova Convenzione di un ruolo maggiore nella campagna vaccinale. Ma a queste condizioni, avverte, per le vaccinazioni antinfluenzali dal medico di famiglia “si rischia il buco nell’acqua” e anche ‘effetti collaterali’ organizzativi controproducenti.

“Io stesso a Napoli li attendo per il 5 novembre”, spiega Scotti all’AdnKronos Salute. E in altre Asl italiane “ci sono colleghi che li riceveranno il 12 novembre”, aggiunge il segretario sottolineando che il ritardo non è un problema da poco: una volta vaccinato, infatti, il paziente è immune dopo 15 giorni e quindi si allunga il periodo in cui è possibile contrare l’infezione. Inoltre, per i medici di famiglia si riduce il tempo disponibile per organizzare e praticamente la vaccinazione.

“Ci lamentiamo per la scarsa copertura – osserva Scotti – ma poi abbiamo questi problemi che rischiano di far crescere la diffidenza. Più probabile se, dopo il vaccino, ci si ammala prima dei 15 giorni in cui l’immunizzazione funziona. E questo è un danno enorme, considerando quanto è stato necessario lavorare per vincere il ‘sospetto’ contro le vaccinazioni cresciuto in questi anni”.

Al momento, racconta Scotti, “i pazienti più attenti e informati già telefonano per farsi vaccinare. Ma io potrò vaccinarli solo dopo la consegna del vaccino cercando di risolvere i problemi organizzativi che il ritardo crea. Dal punto di vista pratico, per esempio, nel mio ambulatorio, considerando anche l’afflusso maggiore dei mesi invernali, dedico il sabato alla vaccinazione in modo da favorire chi lavora. Ma se il vaccino arriva nella seconda settimana di novembre, considerato che la campagna vaccinale si chiude il 31 dicembre, il numero di settimane a disposizione si riduce. Noi ci crediamo, continuiamo a crederci e faremo il nostro dovere. Ma questo ritardo – ripete – non ci facilita il compito”.

Il segretario Fimmg rileva inoltre un altro problema “organizzativo e indipendente dalla volontà dei medici di famiglia”, che rischia di ‘favorire atteggiamenti anti vax. “Abbiamo notato – riporta – che le Asl scelgono più spesso vaccini trivalenti rispetto ai quadrivalenti. Eppure negli ultimi anni abbiamo visto che l’influenza si è presentata con una variazione di un antigene che rende il quadrivalente più utile per garantire la copertura. Il trivalente costa meno, ma diventa una specie di scommessa: se l’influenza arriva senza la variazione la scommessa è vinta e si è risparmiato, ma se arriva con la variazione anche chi si è vaccinato potrebbe ammalarsi. E questo pone un serio problema di fiducia nella vaccinazione”.

“La scelta del vaccino, a mio avviso – conclude Scotti – deve tener conto del lavoro che si è fatto per convincere e far crescere la fiducia, che rappresenta un capitale fondamentale per raggiungere una buona copertura”.

Verratti fermato, positivo ad alcool test  

Verratti fermato, positivo ad alcool test

Pubblicato il: 02/11/2018 14:59

Nella notte tra martedì e mercoledì, il centrocampista del Psg, Marco Verratti, è stato fermato dalla polizia con un livello di alcool nel sangue al di sopra della norma. Il giocatore rischia una lunga sospensione della patente di guida. Verratti è stato fermato sulla circonvallazione nel 13° arrondissement di Parigi, secondo una fonte della polizia come riporta l’Equipe. Il centrocampista italiano è stato sottoposto all’alcool test che ha riscontrato un livello di alcool nel sangue di 0,49 mg/l, superiore alla norma (0,20 mg/l). Verratti è stato portato in commissariato dove è stato trattenuto per un paio d’ore. Il Psg multerà il giocatore. Una sanzione che dovrebbe incidere sul premio etico contenuto nel contratto con i transalpini.

Eterologa, esperti chiedono rimborso per donatori  

Eterologa, esperti chiedono rimborso per donatori

Pubblicato il: 02/11/2018 14:33

Sono oltre 10.000 le coppie italiane che ogni anno si recano all’estero per effettuare un trattamento di fecondazione assistita, soprattutto eterologa, a causa della maggiore offerta e di una fitta rete di ‘drenaggio’ dei pazienti da parte dei centri di altri Paesi. E anche perché, in Italia, manca ancora un sistema di rimborso dei donatori di gameti. E’ quanto ricorda il tavolo tecnico di esperti in procreazione medicalmente assistita (Pma) istituito alla Conferenza Stato-Regioni e coordinato da Carlo Foresta, professore di Endocrinologia dell’Università di Padova, che si è riunito nei giorni scorsi per fare il punto della situazione.

A quanto apprende l’Adnkronos Salute, i tecnici hanno sottolineato, nel corso della loro riunione, la presenza di dubbi scientifici sulla qualità dei gameti crioconservati quando sottoposti a lunghi viaggi se ‘importati’ dall’estero in Italia, uniti alla considerazione che è sicuramente più semplice ed efficace operare con ovociti freschi rispetto ai crioconservati. Inoltre, esistono spesso perplessità da parte delle coppie che ricevono gameti di nazionalità diversa dalla famiglia di origine.

Il tavolo, dunque, intende sollecitare “la Commissione Salute” della Conferenza delle Regioni, “a voler dare indicazioni precise sulla quantificazione del rimborso” ai donatori di gameti italiani, “al fine di ridimensionare il tuttora quasi totale (95%) ricorso a Banche estere per l’acquisizione di gameti, considerando peculiare che in questi Paesi una diversa considerazione del rimborso rappresenta una valida incentivazione alla donazione”.

Nel 2016 – hanno evidenziato gli esperti – in Italia sono stati effettuati 2.993 cicli di Pma eterologa, quando il fabbisogno corrisponde a circa 6/7.000 cicli l’anno. Sempre nel 2016 sono state acquisite dall’estero 2.727 paillettes contenenti ovociti (oltre 16.000 ovociti importati) e 714 contenenti spermatozoi prevalentemente da Spagna e Repubblica Ceca.

La maggior parte dei trattamenti è rappresentata da Pma eterologa con utilizzo di ovociti a fresco, mentre in Italia nel 2016 sono state effettuate solo 143 donazioni a fresco di cui meno del 10% in strutture pubbliche. In più, un numero non quantificabile di embrioni viene ottenuto all’estero con seme inviato dall’Italia, dove permane la grande difficoltà nel reperire gameti rispetto alla grande offerta estera.

Infatti, ricorda il tavolo tecnico, a oggi “non sono emerse delle linee condivise per quantificare il rimborso, a differenza di quanto avviene in altri Paesi europei ciascuno dei quali risulta importante fonte di gameti: in Portogallo il rimborso forfettario equivale a 627 euro, in Gran Bretagna 750 euro, in Spagna 900 euro, in Francia invece il rimborso è determinato dalla documentazione presentata dalla donatrice”.

“I tecnici che partecipano al tavolo tecnico della Pma – commenta ancora Carlo Foresta – hanno considerato con molta attenzione la situazione delle donazioni dei gameti in Italia e hanno ritenuto opportuno informare i relativi riferimenti istituzionali di questa situazione precaria che crea disagio agli operatori e agli stessi pazienti. E il suggerimento che viene dai tecnici è quello di rendere omogeneo un metodo di riconoscimento del rimborso (assai diverso da quello di retribuzione), chiarendone al più presto modalità ed entità”.

Emma esce con ‘Essere qui – BooM edition’  

Emma esce con 'Essere qui - BooM edition'

Pubblicato il: 02/11/2018 14:30

Emma ha annunciato sui social il suo nuovo progetto ‘Essere qui – BooM edition’, in uscita venerdì 16 novembre in due differenti versioni: standard e in uno speciale formato magazine, interamente ideato e scritto da Emma. Anticipato dal nuovo brano ‘Mondiale’, da oggi in radio e disponibile in digitale, ‘Essere qui – BooM edition’ oltre al nuovo singolo e a tutti i brani del disco ‘Essere qui’, conterrà altri tre inediti: ‘Incredibile voglia di niente’, ‘Nucleare’ e ‘Inutile canzone’. Svelata anche la cover dell’album, uno scatto del fotografo Tony Thorimbert.

Queste le parole con cui Emma ha annunciato il progetto sui suoi social: “Ho iniziato a lavorare a questo progetto tanto tempo fa. Ripenso a tutte le volte che scrivevo pagine e pagine di pensieri e poi cancellavo tutto, fino a quando dopo aver scavato a fondo nell’anima iniziavo a vedere il mio volto dentro le parole, così com’è senza trucco. È stato un percorso lungo e a tratti doloroso ma super esaltante, non avrei mai pensato di farcela davvero, di raccontare così tanto e di essere così onesta con me stessa e quindi con tutti voi! Oggi lo vedo completo e finito e sono fiera felice e super emozionata per questa bella novità! Buona vita Boom… Spero tu sia il primo numero di una lunga serie … Fino a quando avrò delle cose da dire …”.

Giorgetti: “Il reddito di cittadinanza? E’ complicato”  

Giorgetti: Il reddito di cittadinanza? E' complicato

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti (Fotogramma)

Pubblicato il: 02/11/2018 14:24

Il reddito di cittadinanza? “Ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso”. Parola di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che nel nuovo libro di Bruno Vespa – in uscita il 7 novembre- passa in rassegna alcune delle misure chiave del governo gialloverde. Dal reddito di cittadinanza a quota 100, fino al condono fiscale, con il quale, a metà ottobre, la maggioranza M5S-Lega ha rischiato seriamente di deragliare.

“Per un naturale bilanciamento abbiamo dovuto portare avanti la quota 100 sulle pensioni (62 anni di età e 38 di contributi), rinunciando, con questo, a una ‘flat tax’ più estesa – ammette Giorgetti -. Se l’avessimo fatta al posto delle pensioni, l’atteggiamento dell’Europa e dei mercati sarebbe stato diverso”.

Quando al condono fiscale, “abbiamo rischiato una crisi di governo – rivela il sottosegretario -. C’erano stati momenti di tensione brutta, sembrava incrinata la fiducia tra alleati. Ci avevano accusato di falso. Non puoi pensare che il tuo alleato faccia un reato per coprirne un altro. Siamo finiti contro un iceberg perché non avevamo un metodo sperimentato per la soluzione delle crisi. È stata un’esperienza utile: dovesse ricapitare, faremo tesoro degli errori”.

Ora, però, assicura, il numero due della Lega, tutto è rientrato, come confermato dallo stesso Matteo Salvini: “Dopo cinque mesi le prime tensioni ci stavano. Tutte cose superate e superabili. In tanti anni ho visto di peggio”, chiosa il vicepremier.

Intervista fake, il M5S risponde  

Intervista fake, il M5S risponde

(Fotogramma)

Pubblicato il: 02/11/2018 14:23

“Cosa ha detto veramente Dijsselbloem?”. Il MoVimento 5 Stelle Europa non ci sta e risponde alle accuse dopo aver rilanciato il video di Pandora tv contenente dichiarazioni mai pronunciate dall’ex presidente dell’Eurogruppo. Nell’intervista originale rilasciata alla CNBC, spiega il M5S, Jeroen Dijsselbloem “sostiene che: ‘se la crisi italiana diventa una crisi più grande… proprio per come l’economia e le banche italiane sono finanziate, sarà una implosione piuttosto che una esplosione’. E ancora: “l’unico modo per uscirne è che l’Italia capisca tutto questo, i consumatori italiani e gli elettori capiscano ciò, e allora la correzione inizierà ad arrivare, se tutto va bene, dal di dentro'”. Parole che, per il Movimento guidato da Luigi Di Maio, “dette da chi ha gestito le crisi in Grecia e Cipro, sono irresponsabili e rischiano di alimentare la speculazione nei confronti dell’Italia che ha invece i fondamentali economici in salute. Non ci sarà nessuna implosione e chi prefigura questo scenario fa terrorismo finanziario”.

Sottolineando più volte come il video rilanciato appartenga comunque a Pandora Tv, il MoVimento Cinquestelle Europa spiega come nel breve filmato siano “riportate alcune di queste dichiarazioni e altre considerazioni dell’autore del servizio che nascono da alcuni inoppugnabili dati di fatto“, primo dei quali che “Dijsselbloem non è nuovo a gaffe nei confronti dei Paesi del Sud Europa. Sempre lui in un’altra intervista aveva accusato Italia, Spagna e Grecia di spendere tutti i soldi in alcol e donne”. Per il M5S, inoltre, “Dijsselbloem, da Presidente Eurogruppo, ha appoggiato il piano di salvataggio della Grecia che ha massacrato milioni di cittadini con tagli a stipendi, pensioni, sanità e istruzione”, mentre “sempre lui ha avallato nel 2013 il prelievo forzoso nelle tasche dei risparmiatori ciprioti per salvare le banche”.

Fare informazione – conclude il M5S Europa nella nota pubblicata su Facebook – significa anche raccontare queste verità che qualcuno, nostalgico dell’establishment finanziario, vorrebbe occultare.”

Cellulari e cancro, test sui topi  

Cellulari e cancro, test sui topi

Pubblicato il: 02/11/2018 12:44

L’uso dei telefonini può alla lunga provocare lo sviluppo del cancro? A questa domanda ha provato a rispondere il più lungo e costoso studio realizzato fino ad oggi, curato dall’agenzia pubblica americana National Toxicology Program che ha usato come cavie 3 mila fra topi e ratti. La ricerca è durata 10 anni, con una spesa pari a 30 milioni di dollari.

L’indagine, che ha preso in esame la tecnologia 2G e 3G dei cellulari – riporta il ‘New York Times’ – ha “trovato prove positive, ma relativamente modeste, che le onde radio di alcuni tipi di cellulare potrebbero aumentare il rischio di cancro al cervello nei ratti maschi”. Tuttavia, sostengono gli esperti, “anche aver dimostrato un piccolo aumento del rischio oncologico derivato da questi dispositivi usati da miliardi di persone potrebbe avere ampie implicazioni”.

Secondo John Bucher, scienziato senior dell’agenzia Usa e fra gli autori dello studio, “il legame tra radiazioni a radiofrequenza e tumori nei ratti maschi è reale”. Tuttavia, precisa,”i livelli di esposizione e la durata erano molto maggiori di quelli che le persone incontrano normalmente” e quindi le evidenze riscontrate sui roditori “non possono essere confrontate direttamente con l’esposizione che sperimentano gli esseri umani”.

Disastro maltempo, Veneto in ginocchio  

Catastrofe maltempo, paesi isolati nel Bellunese

Pubblicato il: 02/11/2018 12:00

Dal Veneto alla Liguria, dal Trentino alla Sicilia, ormai i danni non si contano più. Il maltempo che imperversa sulla Penisola ha portato morte e distruzione. Allagamenti, strade chiuse per frane o trasformate in fiumi, coltivazioni devastate, alberi abbattuti dalla furia del vento, come la strage di fusti documentata dalle impressionanti immagini dei vigili del fuoco. Oggi esondazioni e smottamenti stanno colpendo la Sicilia, l’allerta è rossa in parte del Veneto. Nella provincia di Belluno ci sono paesi isolati.

DISASTRO NEL BELLUNESE– Continua a piovere nel Bellunese e la situazione peggiora di ora in ora sul fronte della viabilità e dei collegamenti a causa delle frane, con il terreno già impregnato che non tiene più. Da questa mattina la strada tra Cencenighe e Agordo è bloccata da una frana, con alcuni Comuni che restano isolati; mentre già ieri era stata bloccata la strada tra Frassenè e Gosaldo, che è isolata, dato che non si può andare neppure verso il Trentino, con il Passo Cereda chiuso. A Selva di Cadore la strada verso Caprile è chiusa per la frana da ieri, mentre quella verso la val Fiorentina è interrotta, con l’unico collegamento che resta quindi il Passo Giau verso Cortina d’Ampezzo. A Lamon la strada verso Zavena è bloccata da una frana, la tanta acqua che è scesa ha portato via un pezzo di carreggiata. Sono oltre trenta le strade provinciali interrotte. Anche Cibiana è praticamente bloccata.

La ULSS n. 1 Dolomiti ha comunicato l’esito favorevole degli accertamenti analitici compiuti sulle acque provenienti dall’acquedotto che serve i Comuni di Belluno, La Valle Agordina, Sospirolo, Sedico, Limana, Trichiana, Mel, Lentiai, Quero-Vas. Pertanto, in questi Comuni, l’acqua è potabile. Nel resto della provincia permane l’invito a non utilizzare, nemmeno a fini igienico-sanitari, l’acqua che manifesti evidenti problemi di torbidità, nonché il consiglio di utilizzare l’acqua ad uso alimentare solo dopo averla bollita per almeno cinque minuti.

ZAIA: ATTIVARE SMS SOLIDALE – Con una lettera inviata oggi al capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha chiesto formalmente l’attivazione di “un apposito numero solidale per l’invio di SMS da telefonia mobile e per le telefonate dalla rete fissa“. Nella lettera, Zaia ricorda che “gli intensi fenomeni meteorologici che dal 27 ottobre stanno interessando tutto il Veneto hanno colpito l’intero territorio regionale, causando ingenti danni al patrimonio pubblico e privato, mettendo in pericolo l’incolumità delle popolazione e generando un diffuso stato di emergenza”. “In considerazione dell’entità dell’emergenza, che sta assumendo dimensioni catastrofiche – scrive ancora il governatore – soprattutto in relazione al grado di distruzione che sta interessando l’area montana e pedemontana, ritengo utile promuovere ogni sforzo per reperire risorse e aiuti”. Domani Borrelli effettuerà un ulteriore sopralluogo nelle aree del bellunese messe in ginocchio dalla furia del maltempo e sovrintenderà un vertice che si terrà presso il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura di Belluno.

IMPRESE IN GINOCCHIO– Le aziende sono in ginocchio. “Il sistema delle imprese è in una situazione di emergenza più o meno in tutta la provincia” dice a Labitalia Andrea Ferrazzi, direttore generale di Confindustria Belluno Dolomiti. “I danni strutturali – spiega – in particolare li hanno subiti le imprese che ricadono nell’area industriale di Longarone, dove ci sono, tra le altre, le aziende del settore dell’occhialeria. Qui ci sono stati allagamenti, danni ai tetti e ai macchinari. Ma è troppo presto per fare una stima”.

IN SICILIA STOP A TRENI SU ALCUNE LINEE -In Sicilia, per l’allagamento dei binari causato dalle abbondanti piogge che stanno interessando la regione, la circolazione ferroviaria è sospesa su alcune linee. In particolare, stop ai treni sulla Palermo – Catania, fra le stazioni di Enna e Lercara Diramazione; sulla Palermo – Agrigento, fra le stazioni di Cammarata e Lercara Diramazione; sulla Catania – Agrigento, fra Caltanissetta Xirbi e Canicattì, e sulla Caltanissetta – Siracusa, fra Campobello e S.Oliva. Trenitalia (Gruppo FS Italiane) ha attivato, per i servizi sospesi, sostituzioni con autobus.

LA CONTA DEI DANNI – Nubifragi, raffiche di vento, esondazioni, trombe d’aria e grandinate hanno colpito pesantemente l’agricoltura con danni che superano i 150 milioni di euro, secondo un primo bilancio della Coldiretti, tra ulivi secolari sradicati, boschi decimati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, ma anche problemi alla viabilità provocati da frane e smottamenti. Dalle olive, in fase di piena raccolta, agli ortaggi, sono molte le coltivazioni autunnali compromesse.

LA SITUAZIONE DEL PO – Dal monitoraggio della Coldiretti emerge che per effetto delle intense precipitazioni che hanno accompagnato la nuova ondata di maltempo il livello idrometrico del fiume Po è già salito di quasi 2,5 metri nelle ultime 24 ore. Questa mattina al Ponte della Becca (Pavia) il livello era di 3,5 metri sopra lo zero idrometrico ossia oltre sei metri superiore rispetto allo stesso giorno dello scorso anno.

LA SPIAGGIA DI JESOLO – A Jesolo il vento di scirocco ha prodotto gli effetti più significativi sulla spiaggia, in particolare nella zona della pineta di Jesolo tra la foce del Piave e il Villaggio Marzotto, dove sono state inghiottite dalle onde le dune di protezione erette nei giorni precedenti la mareggiata ed è stata divelta la passeggiata a mare. Gli uffici comunali si sono già attivati per calcolare il quantitativo di sabbia perduto, ma le prime stime parlano di oltre 100mila metri cubi sottratti alla spiaggia.

GLI INTERVENTI – Dall’inizio dell’emergenza maltempo sono oltre 14.000 gli interventi di soccorso effettuati dai vigili del fuoco sul territorio nazionale e 5.000 i vigili impegnati anche oggi. Nelle regioni Veneto, Liguria e Toscana, ricorda una nota, il dispositivo di soccorso è stato implementato con l’invio di sezioni operative dalle regioni limitrofe. La quasi totalità dei comandi provinciali è impegnata in centinaia di interventi per allagamenti diffusi, smottamenti, esondazioni di torrenti e corsi d’acqua in genere, alberi e strutture varie abbattuti o pericolanti, dissesti statici e soccorso ordinario.

COSA CI ASPETTA– Le previsioni indicano che non è finita. Una serie di perturbazioni, infatti, continuerà a far piovere su molte regioni, non solo in questo weekend, ma anche la prossima settimana. Il team del sito www.iLMeteo.it comunica che domani nella prima parte della giornata le precipitazioni riguarderanno principalmente il Nord, la Toscana, il Lazio e la Sicilia, poi nel pomeriggio continueranno a bagnare solamente il Piemonte e la Liguria, ma anche la Sardegna. In serata peggiorerà fortemente sulle due isole maggiori. Domenica il maltempo, che colpirà intensamente Sardegna e Sicilia, si estenderà al resto del Sud, raggiungerà il Centro come il Lazio, l’Umbria e la Toscana e infine il Nord come l’Emilia Romagna, mentre continuerà a piovere sul Piemonte e la Liguria. “Anche la prossima settimana un treno di perturbazioni raggiungerà a più riprese le regioni centro-settentrionali e la Sardegna con piogge e locali temporali – avverte Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it – Sarà più asciutto il Sud dove però peggiorerà nella giornata di mercoledì”.