Vaccino AstraZeneca, Bassetti: “Denigrato solo da noi, usarlo per over 65”  

(Adnkronos)

“Da noi è partita una campagna denigratoria nei confronti del vaccino AstraZeneca, il modo peggiore per un vaccino su cui abbiamo fatto affidamento e non capisco da che parte arrivi”. Lo dice all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria.

“Lo dico da tempo dobbiamo necessariamente adeguarci su ciò che peraltro l’Ema ha detto dall’inizio, il vaccino è approvato dai 18 anni in poi senza limitazioni. L’Oms lo ha ribadito, la Germania l’ha approvato fino a 65 anni. Facciamo di necessità virtù e corriamo anche noi”, afferma Bassetti.

Quello di AstraZeneca “è un buon vaccino e ha la semplicità della somministrazione dalla sua parte – avverte l’infettivologo – non perché sia semplice è meno valido, la capacità di copertura nei confronti della malattia grave e per il ricovero è del 100% come per gli altri vaccini. Torniamo indietro, riavvolgiamo il nastro e diciamo chiaro che non è un vaccino di serie B“.

Coronavirus Sardegna, 125 nuovi casi e 10 decessi: il bollettino  

(Adnkronos)

Risalgono i decessi per Covid -19 in Sardegna, oggi 10 febbraio sono 10 accertati dall’Unità di crisi regionale. I nuovi casi secondo il bollettino sono 125. I tamponi in più eseguiti sono stati 3.415: il tasso di positività nell’Isola risale al 3,6%. I pazienti attualmente ricoverati in ospedale sono 358 (-7 rispetto al dato di ieri), 33 (+1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 13.800, 466 quelle in più guarite. Dei quasi 40mila (39.950) casi positivi complessivamente accertati, 9.271 (+62) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.417 (+32) nel Sud Sardegna, 3.402 (+11) a Oristano, 7.969 (+6) a Nuoro, 12.891 (+14) a Sassari.

Covid Emilia-Romagna, 1.345 nuovi casi e 71 morti: il bollettino 

(Adnkronos)

Sono 1.345 i nuovi casi di coronavirus registrati oggi 11 febbraio in Emilia-Romagna, su un totale di 27.703 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. E secondo il bollettino odierno ci sono altri 71 morti. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,9%.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 178 (-5 rispetto a ieri), 1.903 quelli negli altri reparti Covid (-32), tuttavia purtroppo si registrano ancora 71 nuovi decessi: 6 a Piacenza (4 donne, rispettivamente di 74, 82, 93, 95 anni, e 2 uomini, di 57 e 85 anni); 2 in provincia di Parma (un uomo e una donna, entrambi di 82 anni); 9 a Reggio Emilia (5 donne – di 84, 85, 91, 93, 97 anni – e 4 uomini, di 69, 79, 81, 85 anni); 2 nella provincia di Modena (2 donne, di 97 e 99 anni).

Ancora, 15 in provincia di Bologna (9 donne – rispettivamente di 56, 62, 70, 77, 78, 89, 90, 93, 97 anni – e 6 uomini, di 72, 75, 80, 79, 82 e 86 anni); 3 nel ferrarese (tutti uomini, di 73, 80 e 90 anni); 3 in provincia di Ravenna (2 donne, di 83 e 85 anni, e un uomo di 76); 18 in provincia di Forlì-Cesena (9 donne – rispettivamente di 78, 83, 85, 86, 88, 92, 95, 97, 101 anni – e 9 uomini: 73, 75, 78, 83, 2 di 85, 2 di 87 anni e un 91enne, quest’ultimo deceduto però a Rimini); 12 nel riminese (7 donne – rispettivamente di 76, 78, 81, 2 di 83, 89, 90 anni – e 5 uomini, di 78, 87, 88, 89, 96 anni).

Tra i decessi registrati, ce n’è anche uno di una cittadina non residente in Emilia-Romagna: si tratta di una donna di 84anni, originaria di Como, deceduta a Piacenza. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.022.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, oltre che gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni. Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna.

Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 275.143 dosi, di cui 2.740 oggi; sul totale, 124.047 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 513 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 461 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 620 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,1 anni.

Sui 513 asintomatici, 321 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 42 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 19 con gli screening sierologici, 8 tramite i test pre-ricovero. Per 123 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 310 nuovi casi; poi Modena (220); Rimini (160); Reggio Emilia(142); Ferrara (107). Seguono Imola (98); Parma (76); Ravenna (75); Forlì (68); Cesena (58) e Piacenza (31).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.619 tamponi molecolari, per un totale di 3.137.026.A questi si aggiungono anche 193 test sierologici e 12.084 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.308 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 180.721.I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 40.672 (-1.034 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 38.591 (-997), il 94,9% del totale dei casi attivi.Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 10 a Parma (invariato); 20 a Reggio Emilia (+1); 36 a Modena (-2); 42 a Bologna (-2); 13 a Imola (-1); 23 a Ferrara (+1); 4 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (-2); 3 a Cesena (invariato) e 15 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 19.020 a Piacenza (+31 rispetto a ieri, di cui 19 sintomatici); 16.045 a Parma (+76, di cui 60 sintomatici); 30.378 a Reggio Emilia (+142, di cui 82 sintomatici); 40.538 a Modena (+220 , di cui 142 sintomatici); 45.911 a Bologna (+310, di cui 211 sintomatici); 7.662 casi a Imola (+98, di cui 58 sintomatici); 13.585 a Ferrara (+107, di cui 34 sintomatici); 17.361 a Ravenna (+75, di cui 44 sintomatici); 8.830 a Forlì (+68, di cui 58 sintomatici); 10.187 a Cesena (+58, di cui 34 sintomatici) e 21.898 a Rimini (+160, di cui 90 sintomatici).

In seguito a verifica sui dati comunicati nei giorni passati, sono stati eliminati 6 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. Sono stati inoltre eliminati 2 casi, sempre comunicati nei giorni precedenti, in quanto giudicati non Covid-19.

Coronavirus Puglia, 1.248 nuovi casi e 33 morti: il bollettino  

(Adnkronos)

Tornano a salire in Puglia i nuovi casi positivi al Covid19 che, secondo il bollettino di oggi 11 febbraio, sono 1.248. I decessi nelle ultime 24 ore sono 33. Si registra ancora una impennata notevole dei guariti, mai verificatasi in precedenza in queste proporzioni, sempre secondo i dati del bollettino epidemiologico quotidiano stilato dalla Regione sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro.

Su 10.372 tamponi effettuati, sono dunque stati rilevati 1.248 casi positivi: 431 in provincia di Bari, 157 in provincia di Brindisi, 58 nella provincia Bat, 216 in provincia di Foggia, 72 in provincia di Lecce, 304 in provincia di Taranto, 5 residenti fuori regione, 5 provincia di residenza non nota. Ieri su 10.517 test si erano registrati 1.063 positivi. Dei 33 decessi: 13 in provincia di Bari, 9 in provincia Bat, 3 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto. Ieri i morti erano 25. In totale in Puglia sono 3.521.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.408.642 test. Sono 84.760 i pazienti guariti. Ieri erano arrivati a 80.617 (con un aumento di 4.143). Di conseguenza sono 44.178 i casi attualmente positivi (-2.928 rispetto a ieri). Il numero dei pazienti ricoverati sono 1.650 a fronte dei 1.655 di ieri. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia dall’inizio dell’emergenza è di 132.459, così suddivisi: 50.237 nella provincia di Bari; 14.417 nella provincia di Bat; 9.672 nella provincia di Brindisi; 27.470 nella provincia di Foggia; 11.258 nella provincia di Lecce; 18.710 nella provincia di Taranto; 555 attribuiti a residenti fuori regione;140 provincia di residenza non nota.

Covid, “per Asl ligure comportamento gay a rischio”  

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“Un nostro amico ha chiesto all’Asl5 spezzina un modulo per accedere alla vaccinazione covid-19. Nel documento che gli è stato fornito vengono elencate 30 categorie di persone. Tra i soggetti con ‘comportamenti a rischio’, al punto numero 10, sono stati inseriti anche gli omosessuali insieme a tossicodipendenti e ai ‘soggetti dediti alla prostituzione'”. La denuncia, via Facebook, arriva dal consigliere ligure Ferruccio Sansa, che posta anche la foto del modulo.

“Ci augureremmo che fosse un fake. Per questo abbiamo cercato di chiedere informazioni all’Asl5: dopo 13 telefonate senza risposta – compresi l’ufficio relazioni con il pubblico e il servizio covid-19 – finalmente l’ufficio igiene pubblica e vaccinazioni ci ha risposto: ‘Sì, conosciamo quel foglio, ma l’ha fatto un altro ufficio’ – racconta Sansa – Chiediamo alla Regione, ad Alisa e all’Asl5 come sia stato possibile inserire – senza la benché minima evidenza scientifica – l’essere omosessuali nelle categorie di comportamenti a rischio”.

Il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti in una nota “stigmatizza e condanna fermamente quanto accaduto in Asl5, in relazione alla comunicazione, fortemente discriminatoria, per l’accesso alla fase2 della campagna di vaccinazione anti Covid-19”. “Si ritiene che si tratti di un errore inaccettabile – prosegue la nota – e per questo il presidente Toti ha dato immediatamente mandato alla Asl5 di ritirare quella comunicazione e agli uffici preposti di avviare subito un’indagine interna per individuare le responsabilità e adottare i relativi provvedimenti disciplinari. L’azienda sanitaria spezzina si scusa a nome dell’intera sanità ligure con tutti i cittadini che si siano sentiti offesi”.

Vaccino covid, Regioni possono comprare dosi: ecco quali  

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Le Regioni, se vogliono, sono libere di acquistare vaccini anti-Covid che non siano coperti dalla strategia dell’Ue. Lo spiega il portavoce della Commissione Europea per la Salute Stefan de Keersmaecker, tornando, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, sull’intenzione dichiarata da alcune Regioni italiane di acquistare vaccini, non è ben chiaro da chi, in autonomia, al di fuori del programma Ue.

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“L’unica cosa che possiamo dire – risponde il portavoce – è che i vaccini che sono stati comperati o negoziati dalla squadra dei negoziatori, con la Commissione e gli Stati membri tutti coinvolti, sono parte del portafoglio e la strategia non permette negoziati paralleli. Questo è molto chiaro”.

“Se invece – continua – parliamo di vaccini che non sono coperti dalla strategia vaccinale, cioè comprati, manufatti o prodotti da società con cui non abbiamo accordi di acquisto anticipato, allora Stati o Regioni possono concludere contratti con tali sviluppatori lo possono fare: non c’è nulla nella strategia sui vaccini che lo impedisca. La principale domanda da farsi è se parliamo di vaccini coperti dalla strategia vaccinale oppure no”.

Il portavoce capo Eric Mamer ricorda che, “in linea generale, la salute è una competenza nazionale. Noi abbiamo deciso di attuare una strategia, in questa crisi, che consiste nel negoziare un certo numero di accordi di acquisto anticipato con un certo numero di società”.

“Al di fuori di essa – continua Mamer – si applicano le normali competenze: la salute è competenza nazionale, con un ruolo di coordinamento per l’Ue su determinati aspetti. La pandemia indica la necessità di pensare a come l’Ue può prepararsi meglio a crisi sanitarie che non conoscono confini, e per questo abbiamo avanzato proposte per l’Unione della salute. Ma è un cantiere: la base è che le questioni legate alla salute sono competenza degli Stati membri”.

La Commissione ha siglato contratti di acquisto anticipato con Pfizer-BionTech, Sanofi-Gsk, Janssen di Johnson & Johnson, AstraZeneca, Curevac e Moderna. Ne sta concludendo un settimo con NovaVax e un ottavo è in gestazione con Valneva. Finora i vaccini autorizzati dall’Ema sono Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca.

Villani (Cts): “Con dati di oggi pensabile riaprire regioni”  

“Con i dati che abbiamo oggi sarebbe pensabile un’apertura tra regioni sicure, però è tutto molto complesso, perché disciplinare i comportamenti dei singoli è molto difficile”. Lo ha detto a ‘Buongiorno’, su Sky Tg24, il presidente della società italiana di Pediatria e membro del Cts Alberto Villani, rispondendo alla domanda su cosa farebbe, a titolo personale in merito alla riapertura degli spostamenti tra regioni.

“Le valutazioni – ha aggiunto – vanno fatte, con dati alla mano, di volta in volta. È chiaro che la volontà è quella di aprire, ma deve essere un’apertura razionale, motivata, e soprattutto si deve avvalere di comportamenti che devono rimanere lo stesso prudenti. I dati che abbiamo adesso sono dati incoraggianti, nel senso che qualche risultato si è ottenuto, però basta veramente poco, l’illusione di pochi gruppi della popolazione che sia tutto finito e la settimana dopo ci ritroviamo nei pasticci”.

“L’invito – ha sottolineato Villani – è quello di essere in ogni caso prudenti: aperture o non aperture, vaccinazioni o no, tutti devono ricordare che è bene essere estremamente prudenti, usare sempre tutte le misure: mascherina, distanziamento e lavaggio delle mani”.

Bimbo di 18 mesi morto a Grosseto, avrebbe ingerito metadone 

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Un bambino di 18 mesi, morto il 15 settembre scorso in un paese della provincia di Grosseto, sarebbe deceduto dopo aver ingerito metadone. E’ quanto sarebbe emerso dagli esami tossicologici effettuati dal medico legale incaricato dell’autopsia dal pubblico ministero della Procura maremmana, Anna Pensabene. Con l’accusa di omicidio colposo sono stati indagati i genitori del bimbo.

L’avviso di garanzia è stato notificato al padre e alla madre ieri dai carabinieri, secondo quanto riferisce oggi “Il Tirreno”. I militari dell’Arma hanno contestualmente anche perquisito l’abitazione dei genitori alla ricerca di flaconi metadone.

Il bimbo sarebbe morto a causa di “un’intossicazione acuta da metadone – si legge nell’avviso di garanzia notificato insieme al decreto di perquisizione ai genitori secondo quanto scrive ‘Il Tirreno’ – inoltre, il bambino è stato esposto a varie altre sostanze stupefacenti”. Il piccolo, secondo il medico legale potrebbe aver respirato in casa le droghe assunte dai genitori e potrebbe aver trovato accidentalmente una boccetta con il metadone bevendone il contenuto, senza che i genitori se ne accorgessero, provocando fatalmente il decesso.

Nel corso della perquisizione, disposta dal pm Anna Pensabene che coordina le indagini dei carabinieri, sarebbero stati nella casa della coppia alcuni grammi di hashish e qualche bottiglietta vuota di metadone.

Lo scorso 15 settembre fu il padre del bambino a dare l’allarme perché il piccolo non si svegliava. I soccorsi dei sanitari del 118 furono inutili. La coppia, difesa dall’avvocato Sabrina Pollini, ha nominato un consulente di parte, il medico legale Giulia Nucci, che prese parte all’autopsia e che a breve dovrebbe depositare le proprie conclusioni in Procura.